Italia zona rossa: multe e controlli dal 24 dicembre, ecco cosa si può fare nei giorni festivi e prefestivi

A partire da oggi 24 dicembre tutta l’Italia si trova in zona rossa, cioè nella fascia di rischio più alta per quel che riguarda la diffusione del Coronavirus. Si tratterà però di una zona rossa a intermittenza, visto che i limiti più stringenti entrano in vigore oggi ma cessano di avere validità già dal 28 dicembre, per poi tornare in vigore a ridosso di capodanno, e così via.

Le restrizioni da zona rossa introdotte con il decreto Natale valgono infatti solo per i giorni festivi e prefestivi, e in ogni caso non oltre la data del 6 gennaio, con cui si conclude ufficialmente il periodo delle festività natalizie.

Ma cosa si può fare e cosa non si può fare nei giorni in cui l’Italia è zona rossa? Dall’esecutivo fanno sapere che a partire dal 24 dicembre verranno predisposti “servizi efficaci che garantiscano la corretta osservanza dei divieti previsti dal decreto legge di Natale”.

Questo vuol dire che per le strade vi saranno controlli più attenti, con particolare attenzione lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino al fine di accertare che i divieti imposti vengano rispettati, e di evitare che si formino i tanto temuti assembramenti.

È il ministero dell’Interno a chiarire alcuni dei punti più spinosi che riguardano l’applicazione delle nuove disposizioni, con una circolare inviata ai Prefetti il 22 dicembre scorso che contiene le indicazioni per la chiara interpretazione delle norme.

Inizia oggi quindi la stretta natalizia preannunciata nei giorni scorsi, e ad illustrare cosa sarà consentito e cosa non lo sarà, chi potrà spostarsi e per quali ragioni e chi no, è una circolare del Viminale. Ed è a questa stessa circolare che facciamo riferimento per capire quando serve l’autocertificazione e cosa bisogna scrivere ad esempio se ci si sposta per ragioni diversa da esigenze lavorative o motivi di salute.

Ci si può spostare nei giorni festivi e prefestivi?

Il divieto che è scattato per primo è quello che probisce di uscire dalla propria Regione di residenza per motivi diversi dalle comprovate esigenze lavorative, di salute o assoluta necessità. Niente visite a parenti o amici quindi se abitano fuori dalla propria Regione già dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio.

A partire dal 24 dicembre, nei giorni festivi e prefestivi, le visite a parenti e amici continuano ad essere vietate se prevedono lo spostamento da una regione ad un’altra, mentre sono autorizzate anche tra Comuni diversi purché situati nella stessa Regione ma ad alcune condizioni.

I giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio (in tutto dieci giorni: 24-25-26-27-31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio) prevedono per l’intero territorio nazionale le limitazioni da zona rossa, il che significa che per andare a trovare parenti e amici nel territorio del proprio Comune di residenza o in un altro Comune, si dovrà esibire in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, regolare autocertificazione in cui tra le motivazioni è prevista anche la visita a parenti o amici.

In ogni caso è consentito un solo spostamento al giorno, e si potranno ricevere a casa propria fino ad un massimo di due persone non appartenenti al proprio nucleo familiare, più eventuali figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti che vivono con loro. Gli spostamenti sono autorizzati dalle 5 alle 22, dopodiché scatta il coprifuoco e le ragioni valide per spostarsi sono limitate ai motivi di salute, di lavoro o assoluta necessità.

Cosa si deve scrivere nell’autocertificazione?

Per quanto riguarda l’autocertificazione, è previsto che per tutta la durata delle festività natalizie si possa andare a far visita a parenti e amici purché lo spostamento non sia verso un’altra Regione. Sì agli spostamenti verso altro Comune quindi, ma per ciò che riguarda le visite a parenti e amici il limite imposto dal decreto Natale è sempre quello di una sola volta al giorno.

Se lo spostamento è motivato dalla visita a parenti o amici lo si deve indicare nell’autocertificazione dove, per rispetto della privacy, non si deve indicare anche il nome di chi si sta andando a trovare a casa. Sarà però necessario compilare il campo relativo a ‘destinazione’ in cui tra parentesi viene specificato ‘indirizzo di destinazione’.

Significa che nell’autocertificazione si dovrebbe indicare l’indirizzo presso il quale ci stiamo recando in visita, il che appare peraltro in contraddizione con le norme sulla privacy in quanto è chiaro che dall’indirizzo sia poi possibile facilmente risalire a chi risulta essere residente presso quell’indirizzo.

Per i trasgressori sono previste multe da 400 a 1.000 euro

Non sono previste sanzioni per chi esce per fare attività motoria nei pressi della propria abitazione, vale a dire una semplice passeggiata, che è sempre permessa purché sia dalle 5 alle 22. È altresì consentito svolgere attività sportiva in forma individuale non necessariamente nei pressi della propria abitazione, quindi ci si può recare al parco o altrove per svolgere detta attività.

Per tutti gli altri spostamenti invece è necessario esibire ad un eventuale posto di blocco delle forze dell’ordine regolare autocertificazione. Per chi non fosse in possesso del modulo può richiederlo direttamente alle forze dell’ordine al momento in cui viene fermato, compilandolo e quindi consegnandolo agli agenti.

Se lo spostamento non è motivato da alcuno dei casi previsti dal decreto Natale, il trasgressore rischia una sanzione dai 400 euro ai 1.000 euro.

Ci si può spostare per andare a messa?

A partire dal 24 dicembre fino al 6 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi l’Italia è zona rossa, ma alcuni spostamenti sono comunque consentiti, come ad esempio uscire di casa per andare a messa o per partecipare ad attività di volontariato.

Chi vuole andare in chiesa o a prendere parte ad attività di volontariato a Natale o nei giorni festivi e prefestivi nel periodo natalizio può farlo sempre nel rispetto del coprifuoco. A chiarire questo punto interviene una circolare firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi, dove leggiamo che “chi svolge attività assistenziali, nell’ambito di un’associazione di volontariato anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizioni di bisogno o di svantaggio” può spostarsi.

Nel caso dello spostamento per attività di volontariato, nel modulo per l’autocertificazione si dovrà indicare che la ragione dello spostamento è l’“espletamento del servizio di volontariato sociale”.

A Natale ci saranno controlli casa per casa?

Dubbio più che legittimo che è importante chiarire. In un Paese liberal-democratico come l’Italia non è permesso violare il domicilio se non in caso di fragranza di reato. Deve dunque essere evidente che all’interno delle mura domestiche si sta consumando un reato, quale può essere una violenza o un furto per fare un paio di esempi.

Il decreto Natale vieta la presenza di più di due persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare nella stessa abitazione, con le eccezioni che abbiamo precedentemente illustrato. Tuttavia le forze dell’ordine non possono irrompere all’interno delle abitazioni per verificare che questo limite sia rispettato.

Il governo però ha imposto un divieto e prevede di effettuare dei controlli per accertare che il divieto venga rispettato, ma in che modo? L’esecutivo non fa mistero di contare sulla figura del delatore. Chi sono i delatori? Ci viene incontro la Treccani, dove leggiamo la definizione di delatore: “chi per lucro, per vendetta personale, per servilismo verso chi comanda o per altri motivi, denuncia segretamente qualcuno presso un’autorità giudiziaria o politica”.

Chiarito di quali figure si serve l’esecutivo per far rispettare le norme anti-costituzionali imposte, approfondiamo in che modo questi meschini individui possano risultare utili alle autorità.

Il governo ha detto molto chiaramente che le forze dell’ordine daranno immediata attenzione a segnalazioni e denunce fatte da privati cittadini in merito a situazioni ritenute a rischio, quale evidentemente dovrebbe essere la presenza di tre persone invece di due non appartenenti allo stesso nucleo familiare.

L’esecutivo quindi si aspetta che nascondendosi dietro l’anonimato i vicini provvedano a segnalare eventuali rumori sospetti che potrebbero indicare la presenza di più persone di quelle consentite dal decreto all’interno di una data abitazione. A quel punto le forze dell’ordine provvederebbero ad intervenire effettuando un controllo.

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