intelligenza artificiale e investimenti
Gli ETF come strumento per investire sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale - BorsaInside.com

Le principali autorità di vigilanza finanziaria mondiali stanno predisponendo piani per un monitoraggio più serrato dei rischi legati all’intelligenza artificiale, mentre banche e istituzioni finanziarie intensificano l’uso di queste tecnologie per aumentare efficienza e produttività.
Sebbene il settore bancario veda nell’IA una leva per ottimizzare costi e processi, i regolatori internazionali temono che la diffusione non controllata dell’automazione possa generare nuove vulnerabilità sistemiche.

Il Financial Stability Board avverte sui rischi di “comportamento di branco”

Il Financial Stability Board (FSB), organo di vigilanza del G20, ha pubblicato un rapporto in cui segnala che l’adozione diffusa degli stessi modelli di intelligenza artificiale e delle medesime infrastrutture hardware specializzate potrebbe provocare comportamenti omogenei e simultanei tra le istituzioni finanziarie, amplificando il rischio di crisi sistemiche.

Un’eccessiva dipendenza da pochi fornitori o modelli può creare vulnerabilità strutturali se le alternative disponibili sono limitate”, si legge nel documento.

In un’analisi parallela, la Bank for International Settlements (BIS) – la “banca centrale delle banche centrali” – ha dichiarato che esiste un’“urgente necessità” per le autorità monetarie e di vigilanza di rafforzare le proprie competenze sull’uso e sul controllo dell’IA.

Secondo la BIS, i regolatori devono diventare osservatori più preparati degli effetti tecnologici e, allo stesso tempo, utilizzatori consapevoli delle stesse tecnologie che intendono regolamentare.

Rischi di cyberattacchi e frodi basate sull’intelligenza artificiale

Il rapporto del FSB riconosce che, al momento, non esistono ancora prove empiriche solide che colleghino direttamente l’uso dell’IA a distorsioni nei mercati finanziari. Tuttavia, sottolinea che l’intelligenza artificiale può amplificare le tensioni di mercato e rendere più complessi i rischi operativi, soprattutto in termini di cybersicurezza e frodi automatizzate.

Le istituzioni che adottano modelli generativi o algoritmi di apprendimento automatico potrebbero essere più esposte a manipolazioni digitali o violazioni dei dati sensibili.

L’Europa già in movimento con il DORA

Alcune regioni hanno già mosso i primi passi verso una regolamentazione concreta. In particolare, l’Unione Europea ha introdotto nel gennaio 2025 il Digital Operational Resilience Act (DORA), che stabilisce standard rigorosi per la resilienza digitale e la gestione dei rischi tecnologici nel settore finanziario.

Mentre Stati Uniti e Cina corrono per guidare lo sviluppo globale dell’IA, il G20 e la BIS puntano a creare un quadro di vigilanza internazionale coordinato, capace di garantire innovazione senza compromettere la stabilità economica globale.

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