Per la prima volta l’Unione Europea stabilisce che Meta, TikTok e altre piattaforme social potranno essere legalmente responsabili per le frodi finanziarie diffuse online. L’accordo è stato raggiunto dopo lunghe trattative tra Parlamento Europeo e Consiglio UE, con l’obiettivo di proteggere i consumatori da truffe sempre più sofisticate, spesso alimentate da intelligenza artificiale, deepfake e social engineering. Secondo l’eurodeputato danese Morten Løkkegaard, questo rappresenta un momento storico, perché finora le piattaforme non avevano alcuna responsabilità diretta.
Come funzioneranno le nuove responsabilità tra banche e piattaforme social
Le nuove regole introducono un sistema di responsabilità condivisa, suddiviso in due livelli. Le banche saranno obbligate a rimborsare le vittime quando il pagamento è stato effettuato senza consenso oppure in presenza di un truffatore che ha impersonato l’istituto bancario. Le piattaforme digitali saranno invece responsabili economicamente nei confronti delle banche se non rimuovono contenuti fraudolenti segnalati, consentendo così alla truffa di diffondersi e colpire i consumatori. L’obiettivo è intervenire direttamente sulla fonte della frode, ovvero dove vengono pubblicati e diffusi falsi annunci, profili ingannevoli e inserzioni truffaldine.
Cosa cambia rispetto al Digital Services Act
Il Digital Services Act (DSA) richiedeva alle piattaforme solo di rimuovere contenuti illegali una volta segnalati, senza alcuna responsabilità economica. Con le nuove norme, se una piattaforma ritarda o ignora la rimozione di un contenuto truffaldino segnalato, potrà essere chiamata a risarcire i danni. Si tratta di un cambiamento profondo, perché riconosce alle piattaforme un ruolo attivo nella prevenzione delle frodi e non solo passivo nella moderazione dei contenuti.
La reazione delle Big Tech e le critiche al nuovo sistema
Le associazioni che rappresentano Amazon, Apple, Google, Meta e TikTok hanno espresso forti critiche verso il provvedimento, definendolo controproducente e in contrasto con il principio del divieto di monitoraggio generale previsto dal DSA. Secondo CCIA Europe, le nuove regole rischiano di scaricare sulle piattaforme responsabilità che dovrebbero restare agli operatori bancari, più attrezzati per contrastare le frodi finanziarie. Le Big Tech temono anche maggiore incertezza normativa e nuovi costi operativi elevati.
Tensioni tra Unione Europea e Stati Uniti
Il nuovo pacchetto normativo europeo ha generato frizioni con gli Stati Uniti, dove colossi tecnologici e autorità governative percepiscono le regole UE come una barriera commerciale e tecnologica. Il presidente americano Donald Trump ha accusato l’Europa di discriminare le aziende statunitensi, mentre il segretario al commercio Howard Lutnick ha minacciato dazi fino al 50 percento su acciaio e alluminio europei se Bruxelles non attenuerà le sue norme digitali.
Perché l’UE ha deciso di intervenire ora
Secondo gli eurodeputati, l’Europa sta affrontando un aumento senza precedenti delle frodi digitali, potenziate da AI generativa, deepfake, falsi annunci e tecniche di social engineering. Il deputato lituano Virginijus Sinkevičius ha evidenziato che i meccanismi attuali sono insufficienti per proteggere i cittadini europei, e che le piattaforme devono assumersi una responsabilità concreta poiché sono spesso il mezzo principale attraverso cui le truffe raggiungono le vittime. L’obiettivo delle nuove norme è quello di rendere responsabili anche coloro che ospitano e diffondono i contenuti fraudolenti, e non solo chi gestisce i pagamenti.
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