Il 2025 non passerà alla storia solo per i volumi record dei pagamenti in stablecoin, ma soprattutto per un fenomeno che sta cambiando il modo in cui le aziende operano: l’adozione massiccia delle stablecoin nei pagamenti B2B, negli stipendi internazionali e perfino nella gestione della tesoreria aziendale. Per la prima volta, la crescita non proviene dagli utenti retail o dagli exchange crypto, ma dalle imprese che stanno integrando questi strumenti nei processi quotidiani.
Secondo nuovi dati del settore, oltre il 32% delle aziende con operatività internazionale utilizza oggi USDC o USDT per pagare fornitori, contractor, consulenti e team remoti. Nel 2022 la percentuale era inferiore al 5%. Il motivo di questa accelerazione è duplice: la maturazione dell’infrastruttura blockchain e la chiarezza normativa introdotta da Stati Uniti, Unione Europea e Canada.
Un esempio emblematico arriva dalle società che impiegano personale distribuito su più Paesi. I pagamenti in stablecoin hanno ridotto i tempi di accredito da 3–5 giorni a pochi secondi, con costi che scendono da circa 25 dollari a transazione a meno di 0,50 dollari. Le aziende segnalano inoltre una maggiore trasparenza nei flussi interni, grazie alla tracciabilità delle transazioni on-chain, un vantaggio strategico soprattutto per start-up e imprese tech che gestiscono volumi elevati di micro-pagamenti.
La svolta riguarda anche il segmento dei pagamenti tra imprese. Le aziende manifatturiere asiatiche e le società di logistica stanno adottando stablecoin per evitare ritardi nei trasferimenti internazionali causati dai sistemi bancari tradizionali, in particolare nella fascia oraria tra continenti diversi. Si riducono così errori, tempi di riconciliazione e costi di tesoreria, trasformando quello che un tempo era un flusso frammentato in un sistema quasi istantaneo.
Un altro trend di rilievo è la rapida crescita delle tesorerie on-chain. Società fintech, fondi di investimento e piattaforme e-commerce stanno convertendo una parte della loro liquidità in stablecoin per sfruttare strumenti di rendimento regolamentati, come i token legati a fondi del mercato monetario in titoli di Stato. Le stablecoin non sono più viste come un’alternativa sperimentale, ma come una versione digitale del dollaro utilizzabile in modo programmabile e con piena liquidità.
L’infrastruttura sta seguendo lo stesso ritmo. I principali provider di pagamento B2B, tra cui Airwallex, Deel, Payoneer e Papaya Global, hanno introdotto moduli nativi per l’invio e la ricezione di stablecoin. Allo stesso tempo, banche globali come Standard Chartered e DBS stanno integrando reti blockchain istituzionali per offrire settlement istantanei tra filiali e partner internazionali.
Il risultato è una trasformazione silenziosa ma profonda: le stablecoin stanno diventando il nuovo linguaggio comune dei pagamenti aziendali, riducendo le barriere tra Paesi, valute e circuiti finanziari tradizionali. La spinta delle imprese, unita alla regolamentazione finalmente chiara, sta accelerando un cambiamento che il mondo retail aveva soltanto anticipato.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
- Investimento minimo a partire da 1$
- Deposito minimo a partire da $50
- Piattaforma premiata, Prelievi istantanei e Supporto 24/7
72% of retail investor accounts lose money when trading CFDs with this provider

