Austria, vaccino obbligatorio e multe fino a 7.200 euro a partire dal 1° febbraio

La notizia è rimbalzata su tutti i media in questi giorni, d’altra parte si tratta del primo Paese europeo ad introdurre l’obbligo del vaccino per il Covid-19. L’Austria arriva per prima ad imporre l’obbligo (anche se per l’esattezza la norma dovrebbe scattare solo a partire dal mese di febbraio), quanto meno in Europa, mentre si piazza al quarto posto su scala mondiale.

Ad imporre l’obbligo vaccinale per primi sono stati infatti l’Indonesia, la Micronesia ed il Turkmenistan, ed ora l’Austria con il nuovo cancelliere Alexander Schallenberg che tra le motivazioni addotte a sostegno della decisione forte presa nei giorni scorsi ha indicato quella di un’opposizione che non collabora.

In Austria obbligo vaccinale perché “il terzo partito è apertamente contrario”

Il problema dell’Austria insomma è l’opposizione che, a sentire il nuovo cancelliere, rema contro determinate decisioni della maggioranza, costringendo il governo a ricorrere all’obbligo vaccinale.

Non è ben chiaro cosa si aspetti esattamente dall’opposizione il cancelliere austriaco, ma probabilmente non dovrebbe sorprendersi se questa, in sostanza, si oppone. D’altra parte, per quanto in Italia l’usanza sia andata perduta, è in questo modo che nel contesto di una democrazia si vanno a rappresentare e difendere anche le posizioni delle minoranze.

In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il cancelliere austriaco ha spiegato che “la peculiarità austriaca nella pandemia è la presenza in Parlamento di una forza politica che agisce in modo irresponsabile contro la scienza e alimenta le paure collettive”.

“La maggior differenza tra l’Austria e gli altri Paesi europei è che il terzo partito del nostro Parlamento sia apertamente e vocalmente contro la vaccinazione, negando che sia il solo biglietto d’uscita dalla pandemia” ha spiegato Schallenberg.

Il che tra l’altro trova riscontro nel fatto che circa un terzo dei cittadini austriaci, al momento, non ha ancora ricevuto il vaccino, ad indicare che non solo una grossa fetta del Parlamento è apertamente contraria al vaccino, ma anche una grossa fetta della popolazione. Per quanto ciò rappresenti un disagio per l’attuale cancelliere, sono i limiti di quel che rimane delle strutture democratiche occidentali.

Il problema comunque è stato presto risolto, quanto meno in Austria, obbligo di vaccinarsi per tutti i cittadini di età superiore a 14 anni a partire dal 1° febbraio 2022. E per chi decide di non farsi inoculare il farmaco? Le sanzioni previste rischiano di essere particolarmente salate.

Obbligo vaccinale e multe fino a 7.200 euro

Ma come funzionerà esattamente l’obbligo vaccinale in Austria? Attraverso i database delle amministrazioni locali a tutti i cittadini di età superiore a 14 anni sarà inviata una comunicazione con la quale si invita a ricevere la somministrazione del farmaco entro quattro settimane.

Se il cittadino invitato a vaccinarsi non ottempera all’obbligo riceve una multa di 3.600 euro. Questa se non altro è la cifra di cui si parla oggi ma, naturalmente, bisognerà attendere il testo di legge definitivo per avere conferma degli importi esatti.

Tra le ipotesi c’è anche quella di commisurare l’importo della sanzione alla situazione economica del sanzionato.

Il cittadino quindi è tenuto a pagare questa sanzione e, nel caso in cui dovesse non ottemperare, potrebbe essere previsto l’arresto fino a 4 settimane. In seguito il cittadino verrà invitato nuovamente alla vaccinazione, stando a quanto riferiscono le fonti in questi giorni, e riceverà in caso di nuovo rifiuto un’altra multa di 3.600 euro per un totale di 7.200 euro.

L’obbligo, in ogni caso, dovrebbe scattare solo a partire dal mese di febbraio. “Prima tutti quelli non vaccinati riceveranno una notifica che li invita a farlo” ha spiegato il cancelliere “chi non lo fa entro quella data dovrà pagare una multa salata. Ma per me è l’extrema ratio” ha aggiunto.

“Quanto alla vaccinazione obbligatoria, forse ho sperato troppo a lungo che si potessero convincere quanti più austriaci possibile a farlo volontariamente” ha detto ancora Schallenberg “sfortunatamente non ha funzionato con una quota del 66% di vaccinati sull’intera popolazione. Non usciremo mai dal circolo vizioso”.

Il ministro della Salute, Wolfgang Mueckstein ha spiegato che non ci sono alternative visto il basso tasso di vaccinati, ed ha precisato che l’obbligo dovrebbe escludere i bambini delle scuole elementari. Intanto la ministra per gli Affari Ue, Karolina Edstadler ha precisato che l’importo delle sanzioni non è stato ancora deciso.

Obbligo vaccinale in Grecia, 100 euro al mese di multa

Anche in Grecia la strada imboccata è quella dell’obbligo vaccinale, ma non dovrebbe riguardare tutti i cittadini indistintamente come invece prevede la bozza di legge cui sta lavorando il governo di Vienna.

In Grecia, secondo il sito di Ekathimerini che cita le parole del premier, tutti i cittadini di età superiore a 60 anni che si rifiutano di farsi inoculare il farmaco contro il Covid-19 entro il 16 gennaio si troveranno a dover pagare una multa di 100 euro al mese.

Lo ha precisato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis martedì scorso precisando che la sanzione verrà addebitata automaticamente dall’Autorità Indipendente per le Entrate Pubbliche.

Anche la Germania verso l’obbligo vaccinale

Dopo l’obbligo vaccinale in arrivo in Austria a febbraio, e l’obbligo per tutti gli over 60 a partire dal 16 gennaio in Grecia, anche la Germania sembra pronta ad imboccare la stessa strada, e al tempo stesso si prepara ad imporre il lockdown per i non vaccinati

“È chiaro quello che deve succedere: i contatti devono essere ridotti, la regola del 2G deve essere applicata al livello federale in modo vincolante per tutti i luoghi della vita pubblica” ha detto l’ex ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck, concludendo che serve “un lockdown per i non vaccinati”.

Si è detto favorevole all’obbligo vaccinale poi il futuro cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha annunciato la possibilità di avviare un iter per una legge entro la fine del 2021. D’accordo con lui anche il copresidente dei Verdi che sarà il suo vice dopo l’insediamento, Robert Habeck.

Le parole del nuovo primo ministro arrivano nel contesto della videoconferenza con Angela Merkel e con i premier degli Stati federati. Nel corso del vertice sono stati affrontati diversi temi, tra cui la nomina del generale di divisione Carsten Breuer a capo dell’unità di crisi anti-Covid del governo che dovrebbe servire a “rafforzare il coordinamento e la cooperazione nel controllo della campagna vaccinale, nella consegna e distribuzione dei vaccini”.

Altro tema trattato è stato quello della possibile introduzione dell’obbligo vaccinale. Parlando ai microfoni della Bild Zeitung il futuro primo ministro Scholz si è detto favorevole ed ha annunciato che l’iter per una legge che introduca l’obbligo potrebbe essere avviato già prima della fina dell’anno.

Poi toccherà ai “deputati decidere, liberamente e secondo coscienza” ha detto Scholz che ha comunque confermato che quando il provvedimento raggiungerà il Bundestag il suo voto sarà favorevole.

Il suo vice, Robert Habeck, in un’intervista all’Ard ha esortato ad “avviare immediatamente i preparativi” per rendere il vaccino obbligatorio. Il leader dei Verdi ha ammesso che questa sarebbe “un’interferenza di vasta portata con le libertà individuali” ma ha poi voluto precisare che “protegge la vita e, in definitiva, anche la libertà della società”.

Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, stando a quanto ha fatto sapere il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, una decisione potrebbe essere presa già nella giornata di oggi, con il nuovo vertice in programma coi governatori dei vari Land.

In Germania verso il lockdown per i non vaccinati

Nel corso del vertice con i governatori dei Land, il prossimo primo ministro Olaf Scholz ha anche presentato un pacchetto di misure che dovrebbero servire ad arginare la quarta ondata e ridurre la pressione sugli ospedali. Queste misure si andranno ad aggiungere a quelle introdotte con la legge sulla protezione dalle infezioni che è stata recentemente approvata dal Bundestag.

Tra queste misure vi è anche quella che prevede chiusure mirate solo per chi non ha ricevuto il vaccino. In Germania le persone che non intendono vaccinarsi sono, secondo una recente indagine della società Morging Conslut, circa l’11% della popolazione.

Oltre un cittadino su dieci in Germania si vedrà quindi vietato l’ingresso in tutti gli esercizi commerciali ritenuti non essenziali. In pratica a chi non è vaccinato sarà consentito solo andare al supermercato e in farmacia. Non si tratta di un vero e proprio lockdown per non vaccinati quindi, visto che potrebbero uscire di casa senza limitazioni, ma verrebbe fortemente limitato l’accesso a pubblici esercizi e attività.

Alcune misure invece riguardano indistintamente tutta la popolazione tedesca, come ad esempio lo stop alle discoteche nelle zone con una maggiore incidenza di contagi. Si pensa anche di introdurre un tetto di un terzo della capienza per i grandi eventi.

Su Il Giornale leggiamo anche che tra le regole che potrebbero essere introdotte nelle prossime settimane c’è anche “un limite ai contatti sociali per i non vaccinati”. La proposta arriva da Cdu e Verdi, che ritengono sia il caso di permettere loro di incontrarsi fino ad un massimo di cinque persone o di due nuclei abitativi, senza contare i minori di 12 anni.

In Francia pronti a vaccinare bambini tra 5 e 11 anni

In Francia ancora non si parla di obbligo vaccinale, né di lockdown per non vaccinati, ma si procede con le vaccinazioni anche per le fasce di età più giovani. Infatti in un primo parere espresso nei giorni scorsi l’Alta Autorità francese per la Salute (Has), ha raccomandato la vaccinazione per i bambini tra i 5 e gli 11 anni se vulnerabili o se vivono con persone immunodepresse o vulnerabili non protette dal vaccino.

In una nota si legge: “la Has raccomanda già da ora di aprire le vaccinazioni ad alcuni bambini di questa fascia d’età: chi presenta un rischio di sviluppare una forma grave della malattia o a rischio decesso e chi vive al fianco di una persona immunodepressa o vulnerabile non protetta dal vaccino o che non ha potuto essere vaccinata”

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