Donald Trump, il giorno dell’incriminazione: la vicenda giudiziaria che scuote gli USA

Il giorno tanto atteso è arrivato: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, dovrà presentarsi in tribunale a New York per rispondere alle accuse di una serie di reati penali, tra cui il pagamento del silenzio dell’ex pornostar Stormy Daniels.

La vicenda giudiziaria che scuote l’America è iniziata ieri sera, quando il tycoon ha lasciato la sua residenza in Florida per dirigersi verso New York, dove oggi si svolge la prima udienza in Procura.

Donald Trump è il primo ex presidente a rispondere di accuse penali

Giunto nella sua Trump Tower, Trump ha trascorso la notte discutendo con i suoi legali e attaccando gli accusatori. In particolare, ha puntato il dito contro il procuratore di Manhattan Alvin Bragg, chiedendo le sue dimissioni e la sua incriminazione. Nel frattempo, il giudice Juan Merchan ha deciso che le telecamere non saranno ammesse nell’aula del tribunale durante l’udienza, respingendo la richiesta dei network americani.

Alle 14.15, ora di New York (le 20.15 in Italia), si terrà l’udienza che vedrà Donald Trump seduto sul banco degli imputati. Il gran giurì di Manhattan lo ha già incriminato, rendendolo il primo ex presidente nella storia americana a dover rispondere di accuse penali.

Tuttavia, uno dei suoi legali, Joe Tacopina, ha fatto sapere di non aver ancora visto i capi d’accusa e di non conoscere la loro esatta formulazione. “Non abbiamo ancora visto l’incriminazione e i capi d’accusa. Sappiamo il soggetto e la base delle accuse, ma non conosciamo esattamente i capi di accusa e come sono formulati” ha infatti dichiarato il legale.

Nonostante la gravità delle accuse, Donald Trump non sarà ammanettato, secondo quanto riportano fonti Usa. Tuttavia, il peso simbolico della sua presenza in tribunale e delle conseguenze che questa vicenda potrebbe avere sulla sua figura pubblica e sulla politica americana, rendono questo processo un evento di grande rilevanza per il Paese.

Trump continua ad attaccare il presidente Usa Joe Biden

Donald Trump continua ad attaccare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, oltre ai magistrati che lo stanno perseguendo. Dopo aver lasciato il resort di Mar-a-Lago in Florida, l’ex presidente è volato a New York, accompagnato dal figlio Eric. L’aereo su cui viaggiavano è atterrato all’aeroporto Fiorello La Guardia, dove Trump ha attaccato Biden per non essere stato investigato sul modo in cui ha gestito i documenti riservati.

Il linguaggio usato da Trump è stato, come al solito, molto forte e polemico. Ha affermato che mentre lui ha seguito il Presidential Records Act, il presidente Biden ha ostacolato la giustizia. Trump si è chiesto quando verranno esaminati i documenti di Biden e ha chiesto al procuratore Jack Smith di dire “Prendete Biden!” sul social network Truth.

La tensione in America è molto alta, soprattutto a New York. La zona della “Trump Tower” sulla Fifth Avenue è stata blindata dalla polizia e sorvolata da un paio di elicotteri. Tuttavia, il presidente Joe Biden ha espresso fiducia nella polizia di New York e ha dichiarato che non teme tumulti nell’udienza per l’incriminazione di Donald Trump.

L’accusatore di Donald Trump un democratico eletto nel novembre 2021

L’accusatore dell’ex presidente è Alvin Bragg, un democratico di 49 anni eletto nel novembre 2021. Bragg ha ufficialmente incriminato Trump per il pagamento di 130.000 dollari, poco prima della sua vittoria nelle elezioni presidenziali del 2016, all’attrice hard Stormy Daniels. Trump ha assunto un nuovo legale, l’avvocato Todd Blanche, specializzato in reati di colletti bianchi, per difendersi dall’accusa.

La campagna elettorale di Donald Trump ha dichiarato di avere raccolto oltre 5 milioni di dollari nelle 48 ore successive alla notifica dell’incriminazione.

Il portavoce della campagna, Steven Cheung, ha dichiarato che questa persecuzione politica da parte del procuratore distrettuale di Manhattan ha suscitato un enorme sostegno al presidente Trump.

Ha inoltre affermato che gli americani di ogni estrazione sono stanchi dell’armamento schierato dal sistema giudiziario contro il presidente Trump e i suoi sostenitori. Più di 16.000 persone si sono iscritte come volontari alla campagna di Trump, dimostrando un forte sostegno alla sua causa.

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