Covid-19, tre farmaci proteggono dall’infezione e dalle varianti con un’efficacia prossima al 100%

Mentre la variante Delta continua a diffondersi in Italia e in tutto il resto d’Europa, la scienza procede a passo spedito nel campo della cura e della prevenzione del coronavirus.

Un recente studio condotto dalla Hebrew University di Gerusalemme ha evidenziato che 3 farmaci, già utilizzati per combattere altre patologie, si sono dimostrati efficaci nel combattere l’infezione da Covid-19 e delle sue varianti.

Lo studio si è concentrato principalmente sull’analisi della proteina E (“envelope”, una proteina di membrana che forma il pericapside del virus), una componente essenziale per l’infezione virale e che è anche coinvolta nell’assemblaggio, nella diffusione e nella patogenesi del virus.

Grazie a questo studio, e in particolare attraverso delle specifiche analisi condotte su batteri, è stato anche confermato che la proteina E è in realtà un canale. Nel corso dello studio, poi, i 3 farmaci in questioni sono stati esaminati in vitro, affiancandoli a cellule umane e cellule di Sars-CoV-2.

Al termine dell’analisi è stato osservato che i 3 farmaci, già utilizzati in campo medico per combattere altre patologie, possono diventare degli efficientissimi inibitori della proteina E stessa. E’ infatti emerso che questi farmaci possono proteggere le cellule umane dal virus con un’efficacia prossima al 100%.

Secondo quanto affermato da Isaia T. Arkin, ricercatore e biochimico della Hebrew University, durante un’intervista al “The Time of Israel“, in condizioni normali, quindi senza l’aggiunta dei farmaci, circa la metà delle cellule esaminate sarebbero morte nel giro di 2 giorni dopo essere entrate in contatto con l’agente patogeno.

I 3 farmaci analizzati nello studio sono:

  • il Darapladib, un inibitore selettivo della Lp-PLA, utilizzato nel trattamento di pazienti affetti da arteriosclerosi;
  • il Flumatinib, un farmaco utilizzato contro varie tipologie di tumori;
  • un medicinale utilizzato per combattere l’HIV.

La combinazione di questi 3 farmaci potrebbe rappresentare una svolta nella lotta al Covid-19, in quanto si sono dimostrati efficaci anche contro le numerose varianti in circolazione. Il punto forte dei medicinale in questione, infatti, è il fatto che questi prendano di mira la proteina E invece della proteina Spike.

La proteina E è infatti un canale d’infezione che molto difficilmente può cambiare con l’insorgenza di nuove mutazioni, mentre la proteina Spike, come è già stato visto in varianti molto più aggressive del Covid originale, può subire notevoli mutazioni in tempi anche abbastanza brevi.

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