fornello da cucina acceso

Lo studio intitolato “Azioni per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale“, elaborato da Enea, ha come obiettivo quello di risparmiare circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas, portando anche a una riduzione di quasi 180 euro all’anno dei prezzi in bolletta, e il tutto grazie a un insieme di misure nel settore residenziale.

Lo studio è stato presentato l’11 luglio dal presidente Gilberto Dialuce durante un evento stampa online, al quale hanno partecipato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, la direttrice del Dipartimento Efficienza energetica dell’Enea, Ilaria Bertini, il delegato nazionale Energia e Rifiuti dell’Anci e il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini.

Più in dettaglio, lo studio analizza due specifiche linee d’azione, ossia delle misure “comportamentali” e delle misure “amministrative“, con una maggiore attenzione rivolta al riscaldamento invernale.

Tra le misure amministrative rientra infatti l’abbassamento di 1°C dei termostati, passando dagli abituali 20°C a 19°C, permettendo così di ottenere un risparmio medio nazionale del combustibile riservato al riscaldamento domestico di circa il 10,7%.

Inoltre un’ulteriore misura per ridurre di un’ora il limite di accensione dei dispositivi potrebbe portare ad una diminuzione del 3,6% dei consumi. Se queste due misure venissero attuate contemporaneamente, assieme anche a una riduzione di 15 giorni del periodo di accensione, il risparmio totale arriverebbe al 17,5%, ossia circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

Di questi, 1,65 miliardi sarebbero dovuti alla diminuzione di 1°C dei termostati, mentre 550 milioni verrebbero risparmiati grazie alla riduzione di un’ora giornaliera. Per quanto riguarda il tema bollette, poi, tutto ciò avrebbe delle ripercussioni positive, perché porterebbe a un risparmio di circa 178 euro all’anno per ogni famiglia.

Abbiamo detto però che il gruppo ha analizzato anche delle misure “comportamentali” e tra queste troviamo:

  • l’utilizzo di pompe di calore elettriche già installate per il condizionamento estivo anche per il riscaldamento invernale;
  • minor consumo di energia grazie ad un utilizzo più consapevole degli elettrodomestici;
  • riduzione dell’utilizzo di gas per acqua calda sanitaria e cucina.

Queste misure, se attuate insieme, potrebbero portare ad un risparmio di circa 3,6 miliardi di metri cubi ogni anno. Inoltre altri 0,4 miliardi possono essere risparmiati tramite, ad esempio, la sostituzione di vecchi elettrodomestici e climatizzatori con apparecchi ad alta efficienza, oppure tramite l’installazione di un impianto di illuminazione a LED.

Il presidente Dialuce ha affermato: “la tempestiva adozione delle misure indicate nello studio, anche scontando un fattore di riduzione degli effetti dovuti alla difficoltà di controllare nei riscaldamenti non centralizzati, potrebbe inoltre consentire di ridurre la pressione sugli stoccaggi di modulazione del gas per il prossimo inverno, per riempire i quali, almeno al 90% entro ottobre, il Governo ha adottato misure straordinarie”.

“Lo studio Enea è partito dal settore residenziale – ha spiegato il presidente – responsabile di circa il 30% dei consumi finali di energia e del 12% delle emissioni dirette di CO2, ma è prevista l’estensione anche al terziario, con l’accortezza di distinguere i consumi delle utenze alle quali non applicare le misure, come scuole e ospedali”.

In seguito è intervenuta anche Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Efficienza Energetica dell’Enea: “gli interventi comportamentali, che dipendono dalle scelte del cittadino, andrebbero supportati con campagne di informazione e comunicazione mirate, sottolineando che adottando comportamenti più virtuosi, i vantaggi economici possono arrivare fino a 240 euro all’anno per ogni famiglia”.

Infatti secondo Ilaria Bertini se anche solo al metà delle famiglie decidesse di adottare queste misure, che non richiedono comunque delle spese iniziali, già durante il prossimo inverno potremmo registrare un risparmio di circa 1,8 miliardi di metri cubi di gas.

Ma questo non è tutto. La direttrice ci ha tenuto ha sottolineare che “è necessario accrescere la consapevolezza del consumatore attraverso una diretta correlazione fra l’uso domestico dell’energia, il consumo e il costo”.

Il punto chiave, quindi, “è proprio la pervasiva diffusione di sistemi di misura negli edifici che possono evidenziare ai consumatori l’impatto di condotte/atteggiamenti poco virtuosi e mitigarli attraverso azioni comportamentali o l’impiego di sistemi di regolazione automatici (building automation), che godono di costi contenuti, semplicità di installazione e interfacce intuitive”.

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