Pannelli fotovoltaici su un prato

Il mercato del riciclo solare potrebbe trarre degli enormi benefici dalla crisi attuale. Infatti in questi mesi la domanda di impianti fotovoltaici è cresciuta notevolmente, affiancata però da una sempre maggiore difficoltà nel procurarsi le materie prime e i materiali necessari per la loro costruzione.

Proprio per questo motivo l’economia circolare sembra essere l’unica soluzione praticabile, al fine di evitare eventuali tagli nell’offerta. Una soluzione di questo tipo, entro la fine del decennio potrebbe addirittura arrivare a valere 2,7 miliardi di euro.

Ad affermarlo è la nuova analisi condotta da Rystad Energy, una società indipendente di ricerca energetica e business intelligence. Rystad ha anche sottolineato che per il momento il mercato del riciclo solare è solamente agli inizi, infatti il segmento ad oggi vale circa 170 milioni di dollari, e ad esso è dedicato solamente lo 0,08% degli investimenti globali nel settore del fotovoltaico.

In effetti al giorno d’oggi le discariche rappresentano un’opzione facile ed economica (nei Paesi in cui non sono presenti obblighi normativi), dato che i prezzi attuali di rivendita dei materiali fotovoltaici non riescono nemmeno a compensare i costi di trasporto, di smistamento e di lavorazione dei materiali.

Nonostante ciò, i nuovi ostacoli sul lato energetico, l’aumento dei costi di numerosissimi componenti essenziali (come ad esempio il vetro solare, il silicio, l’acciaio e l’alluminio), l’aumento delle tariffe di trasporto e la carenza di container, potrebbero fornire un maggiore vantaggio al settore del riciclo.

Questo potrebbe quindi portare ad un aumento degli investimenti nel settore, che nel giro di una quindicina d’anni potrebbero arrivare al 6% del totale.

Kristin Stuge, analista di Rystad Energy, ha affermato: “l’aumento dei costi energetici, il miglioramento della tecnologia di riciclaggio e le normative governative possono aprire la strada a un mercato in cui un numero maggiore di pannelli solari a fine vita vengono inviati al riciclaggio piuttosto che alla discarica più vicina”.

“Il riciclaggio dei moduli fotovoltaici – ha aggiunto l’analista di Rystad – può aiutare gli operatori a risparmiare sui costi, superare i problemi della catena di approvvigionamento e aumentare la probabilità che i Paesi raggiungano i loro obiettivi di capacità solare“.

Considerando che in media un modulo ha una vita di circa 15 anni e tenendo conto dell’attività di installazione nel 2022, la società ha potuto calcolare quali sono i Paesi e le regioni che nel 2037 potranno trarre maggiori benefici dal riciclo solare.

La Cina dovrebbe rappresentare circa il 40% delle installazioni totali di quest’anno e quando questi pannelli giungeranno al termine del loro ciclo di vita, è stato stimato che il valore del riciclo dei loro materiali si aggira attorno ai 3,8 miliardi di dollari, su un totale di 9,6 miliardi di dollari investiti.

L’altra grande “centrale fotovoltaica” asiatica, l’India, si trova al secondo posto, con un valore stimato di circa 800 milioni di dollari, mentre al terzo posto troviamo il Giappone, con un valore stimato di circa 200 milioni di dollari.

Subito dopo il continente asiatico troviamo quello americano, dove vediamo che in particolare nel nord dell’America il valore del materiale riciclabile nel 2037 dovrebbe raggiungere gli 1,5 miliardi di dollari. In Europa, invece, il valore stimato per lo stesso periodo è di circa 1,4 miliardi di dollari.

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