In Italia continua a crescere la domanda di nuovi impianti rinnovabili e gli sviluppatori sono pronti a cogliere subito l’opportunità, approfittando anche delle condizioni “favorevoli” del mercato elettrico e delle nuove semplificazioni governative.
Tuttavia le strozzature nella catena di approvvigionamento cominciano a farsi sentire. A ricordarlo è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che nei giorni scorsi ha presentato in conferenza stampa il Piano gas e l’attuale situazione energetica del nostro Paese.
Nel complesso i dati appaiono positivi, ma quelli legati alle “fer” per il momento restano in gran parte ancora su carta. Secondo quanto affermato dal MiTE, le richieste di allacciamento di nuovi impianti rinnovabili negli ultimi 7 mesi, fino al 30 giugno 2022, sono arrivate a circa 9 GW.
Cingolani ha poi aggiunto: “tuttavia vi faccio notare che non è possibile installarle tutte in un anno per mancanza di pannelli e materie prime. Il collo di bottiglia è diventato il fatto che non abbiamo a disposizione il materiale dalla Cina. Questa è una dipendenza con cui dovremo fare i conti in futuro, come per le batterie”.
FER 2 e semplificazioni, ulteriori accelerazioni alle rinnovabili
Tuttavia il trend resta comunque positivo, soprattutto se si mettono a confronto i dati attuali con quelli del 2021, periodo in cui i nuovi impianti rinnovabili in Italia avevano raggiunto solo 1,36 GW di aggiunte.
Il ministro della Transizione Ecologica ha poi aggiunto: “si tratta di un’accelerazione che non ha precedenti e che fa ben sperare, se continuiamo di questo passo, per la decarbonizzazione. Ogni volta che installiamo 8 GW di impianti, sono 2-2,5 di metri cubi di gas che si possono risparmiare”.
Secondo il ministro Cingolani, nei prossimi mesi si assisterà addirittura ad un ulteriore aumento della domanda, grazie ai nuovi interventi normativi in programma.
“Con il provvedimento FER 2, il momento all’esame in Conferenza Unificata, fra biogas, carburanti sintetici e geotermico, potremmo avere un’ulteriore accelerazione della generazione rinnovabile“. Ma questo non è tutto.
Il ministero sta cercando anche di liberalizzare fino a 200 kW di fotovoltaico sui tetti per uso privato e fino a 10 MW per le imprese. “Dobbiamo continuare così e tenere fede al programma che vuole 70-80 GW nei prossimi 8-9 anni, e che ci porta essenzialmente a raddoppiare l’offerta di green energy”, conclude infine il ministro Cingolani. “Spero che chi venga dopo faccia ancora di più”.
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