Stop alle caldaie a gas: ecco da quando scatta il divieto di installare caldaie a combustibili fossili

La cosiddetta svolta green che l’Europa ha messo in cima alle sue priorità passa non solo per il tentativo di inserire gli insetti nella dieta di milioni di cittadini europei, non solo per lo stop alla produzione di auto e diesel e benzina, ma anche per il divieto di installare caldaie a combustibili fossili nelle abitazioni.

Con il rapido deteriorarsi delle relazioni diplomatiche con la Russia nell’ambito della crisi ucraina si è reso evidente che il benessere dei cittadini europei viene dopo determinati interessi geopolitici, e il conseguente aggravarsi della crisi energetica ha spazzato via ogni dubbio residuo in merito al fatto che il suddetto benessere sta slittando sempre più in basso tra le priorità dei nostri governi.

E mentre l’Europa continua a spendere miliardi di euro per sostenere l’Ucraina, un Paese che non fa parte né dell’Ue né della Nato, il cui governo ha perseguitato le minoranze russofone per otto anni sprofondando il Paese nella guerra civile, i cittadini continuano a stringere la cinghia di fronte al caro energia e all’aumento dei prezzi di beni e servizi.

Ed è proprio in questo contesto che dall’Europa arriva prima il via libera ad introdurre gli insetti nella nostra dieta, poi il divieto alla produzione di auto a diesel e benzina, con tutto ciò che comporterà per il comparto dell’automotive e conseguentemente sui livelli di occupazione, ed ora ecco che arriva il divieto di installare caldaie a combustibili fossili.

Quando scatta il divieto di installare caldaie a gas

Mentre yacht e navi da crocera continuano a solcare indisturbati i mari di tutta l’Europa, e mentre i jet privati dei nostri oligarchi continuano a creare ingorghi persino in occasione dei tanto attesi incontri Climate Change Conference (Cop), per spingere la svolta green l’Ue ha deciso di imporre il divieto di installare caldaie a combustibili fossili.

Proprio in questi giorni infatti la commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo ha dato il via libera alla revisione della direttiva Ue sulle “case green”. È stato così fissato l’obiettivo di raggiungere la classe energetica “E” entro il 2030 dopodiché, entro il 2033, si dovrà arrivare alla classe “D”

L’obiettivo finale sarebbe quello di raggiungere le emissioni zero entro il 2050, ma invece di raggiungerlo modificando l’impostazione della nostra economia, mettendo finalmente da parte il modello del consumismo sfrenato nel quale comodamente ci adagiamo da decenni come consumatori, ingrassando la pancia delle multinazionali e devastando l’ambiente, ecco che invece improvvisamente diventano le caldaie a gas il problema da risolvere.

E per risolverlo spunta fuori un provvedimento che dovrà essere votato tra il 13 e il 16 marzo, dopodiché scatterà dapprima il divieto per ciascun Paese Ue di inserire agevolazioni per l’acquisto di caldaie alimentate a combustibili fossili (cioè le classiche caldaie a gas), già a partire dal 2024, per poi arrivare al divieto vero e proprio per l’installazione nel 2025.

Secondo il regolamento Ue che stabilisce la tabella di marcia per arrivare alle “case green” la presenza in un’abitazione di una caldaia a gas abbassa la classe energetica dell’edificio, e ciò si ripercuote sul valore dell’immobile, imponendo al proprietario di correre ai ripari.

Con l’approvazione della nuova direttiva dell’Europa sulle case green a partire dal 2025 sarà vietato installare caldaie a combustibili fossili nei nuovi edifici e negli edifici in ristrutturazione.

Viene precisato che sono escluse le caldaie che possono funzionare con combustibili rinnovabili come biometano o idrogeno, nonché gli impianti ibridi come la pompa di calore o la caldaia a condensazione.

Poi, tra il 2025 e il 2026 scatterà il declassamento delle performance energetiche, mentre a partire dal 2029 si potrebbe arrivare al divieto assoluto per la vendita di caldaie a gas.

Bonus e incentivi per sostituire la caldaia

Su Il Corriere si approfondisce la questione degli incentivi per sostituire la vecchia caldaia a gas, infatti leggiamo che “attualmente le caldaie possono essere sostituite con l’agevolazione del Bonus al 50% per interventi di ristrutturazione semplice”.

Questo bonus potrebbe essere rinnovato anche dal governo di Giorgia Meloni ma non vi sono ancora conferme ufficiali. Dovrebbe quindi incentivare i cittadini a procedere con la sostituzione delle caldaie a gas con nuove caldaie compatibili con le direttive Ue che dovranno presto essere recepite da tutti i Paesi membri.

Questo bonus può essere usato per nuovi impianti di classe A come agevolazione fiscale al 50% sulle spese sostenute fino ad un importo massimo di 30.000 euro.

Inoltre c’è la possibilità di sfruttare in alternativa l’Ecobonus al 65% che consente di sostituire la caldaia con una di classe A e contestualmente anche “l’installazione dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII per il controllo della temperatura dell’acqua in relazione a quella ambientale”.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram
Regolamentazione Trading
Non perdere le nostre notizie! Vuoi essere avvisat* quando pubblichiamo un nuovo articolo? No Sì, certo