
Le azioni di Poste Italiane (BIT:PST) mostrano un leggero calo a Piazza Affari, cedendo circa l’1% nelle prime ore di contrattazione e portandosi a 18,91 euro, dopo aver toccato un nuovo massimo storico a 19,13 euro nella seduta precedente.
Nonostante la flessione odierna, il titolo mantiene un’ottima performance da inizio anno con un +37%, e addirittura un incremento del 47% su base annua, segno di una fiducia crescente da parte degli investitori.
Una parte significativa di questo rally è avvenuta dopo il rialzo del target di payout annunciato a fine febbraio, che ha alimentato l’entusiasmo del mercato e fatto registrare un +29% solo negli ultimi tre mesi.
Morgan Stanley rivede la raccomandazione su Poste
Nella giornata odierna, Morgan Stanley ha aggiornato la propria valutazione su Poste Italiane, abbassando il rating da ‘overweight’ a ‘equal-weight’. Una decisione che riflette, secondo il broker, il fatto che i solidi fondamentali dell’azienda siano ormai pienamente incorporati nel consensus di mercato.
Tuttavia, la banca d’affari ha anche alzato il target price da 15,20 a 20 euro, evidenziando che le azioni stanno attualmente scambiando con un rapporto prezzo/utili pari a 11, superiore rispetto alla media storica. Questo porta gli analisti a ritenere che, in assenza di nuovi catalizzatori a breve termine, ci siano margini di crescita più contenuti.
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Possibili scenari futuri e rischi all’orizzonte
Morgan Stanley identifica alcune potenziali fonti di upside, tra cui:
- L’impiego di capitale in tempi più rapidi del previsto
- Maggiori sinergie derivanti dall’investimento in Telecom Italia (BIT:TLIT)
Al tempo stesso, non mancano i rischi che potrebbero ostacolare l’ulteriore crescita del titolo:
- Aumento degli spread sui BTP
- Rallentamento della crescita dell’e-commerce, settore in cui Poste sta puntando con decisione.
Il ruolo strategico in Telecom Italia e le indiscrezioni su Iliad
Un altro elemento che ha acceso i riflettori su Poste è l’ingresso crescente nel capitale di Telecom Italia, con la partecipazione salita al 24,8%. Questa mossa ha rafforzato la percezione di Poste come attore chiave nel futuro delle telecomunicazioni italiane.
Nel fine settimana, La Stampa ha rilanciato un’ipotesi clamorosa: una possibile fusione tra TIM e Iliad, che porterebbe a un’operazione da oltre 25 miliardi di euro. Secondo quanto riportato, Iliad si mostrerebbe aperta a una partecipazione di minoranza, ma a condizione di ottenere la leadership industriale del gruppo post-fusione.
Tuttavia, gli analisti di EQUITA invitano alla cautela, definendo i numeri riportati come “poco realistici e contraddittori”. In particolare, la valutazione attribuita a Iliad (ipotizzata in 67 miliardi) risulta incoerente se riferita alla sola filiale italiana e sottostimata se riferita all’intero gruppo francese.
EQUITA conclude che la quota detenuta da Poste in TIM (oggi valutata intorno a 1,5 miliardi) non giustificherebbe, al momento, un ruolo determinante in un’eventuale combinazione con Iliad. La società mantiene comunque la raccomandazione ‘buy’ su TIM, con target price a 0,40 euro, in crescita rispetto ai 0,3759 euro attuali.
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Valutazione complessiva
Nonostante la revisione al ribasso della raccomandazione da parte di Morgan Stanley, Poste Italiane continua a mostrare segnali di forza, sia dal punto di vista operativo che strategico.
L’interesse verso il settore telco, la solidità patrimoniale e l’ottima generazione di cassa rafforzano l’appeal di un titolo che, pur già cresciuto molto, rimane al centro delle dinamiche del mercato italiano.
Con una valutazione elevata ma ancora supportata dai fondamentali, Poste Italiane resta un asset chiave da monitorare, in attesa di ulteriori sviluppi sul fronte delle telecomunicazioni e dell’e-commerce.
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