I titoli del comparto difesa volano a Piazza Affari in scia alle decisioni prese durante il recente summit Nato, che ha confermato l’impegno degli Stati membri ad aumentare le spese militari fino al 5% del PIL entro il 2035.
Tra tutte, Fincantieri (BIT:FCT) brilla con un rialzo superiore al 6%, sostenuta anche dall’annuncio di un nuovo contratto da 700 milioni di euro con la Marina Militare Italiana.
Un nuovo slancio per Fincantieri: commessa strategica e record in Borsa
Il nuovo contratto prevede la costruzione di due unità PPA – Multipurpose Combat Ship, destinate a sostituire quelle precedentemente cedute all’Indonesia. Le navi da combattimento, in configurazione “Light Plus”, verranno realizzate nei cantieri integrati di Riva Trigoso e Muggiano, con consegne previste tra il 2029 e il 2030.
- 2 nuove unità PPA in configurazione “Light Plus”
- Realizzazione nei cantieri di Riva Trigoso e Muggiano
- Consegne previste: una nel 2029 e una nel 2030
- Commesse in sostituzione delle navi vendute all’Indonesia
L’integrazione dell’appalto avviene tramite OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement) nell’ambito di un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) guidato da Fincantieri (mandataria) insieme a Leonardo (mandante).
Secondo Pierroberto Folgiero, CEO di Fincantieri, il contratto rappresenta un tassello chiave per il consolidamento del ruolo dell’Italia come leader europeo nel settore navale: “Garantisce continuità produttiva, stabilità occupazionale e rafforza la filiera nazionale”.
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Boom in Borsa: +120% da inizio anno, +237% negli ultimi 12 mesi
Il mercato ha reagito con entusiasmo. Il titolo Fincantieri ha raggiunto un massimo di 15,32 euro, portando a +120% la performance da inizio 2025 (contro i 6,93 euro di gennaio) e a +237% su base annuale. Una crescita alimentata anche dal contesto geopolitico, che vede una progressiva militarizzazione e rafforzamento della difesa comune europea.
Il comunicato finale del vertice Nato ha fissato al 2035 il nuovo traguardo per raggiungere la soglia del 5% del PIL destinato alla difesa, con almeno il 3,5% vincolato alla spesa principale militare.
Si tratta di un investimento potenziale da oltre 400 miliardi di euro all’anno, che dovrebbe tradursi in commesse massicce per aziende strategiche come Fincantieri, Leonardo, Avio e Iveco.
- Obiettivo di spesa militare fissato al 5% del PIL entro il 2035
- Almeno il 3,5% destinato a spesa diretta per la difesa
- Circa 400 miliardi di euro aggiuntivi all’anno
- Impatto positivo previsto su aziende come Fincantieri, Leonardo, Avio, Iveco
Inoltre, l’Italia ha ribadito la volontà di concentrare gli investimenti interni su aziende nazionali, rafforzando così la posizione competitiva dei principali attori del comparto difesa.
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Gli analisti promuovono Fincantieri: nuova raccomandazione da Banca Akros
A conferma del buon momento per il titolo, Banca Akros ha alzato la raccomandazione su Fincantieri da “neutral” ad “accumulate”, con target price confermato a 15,8 euro. Secondo il broker, il recente “derating” potrebbe aver creato un interessante punto di ingresso per gli investitori.
Il giudizio positivo si fonda sulla capacità di Fincantieri di offrire soluzioni direttamente collegate alla spesa core della Nato, tra cui fregate, corvette, sottomarini e siluri. Un’analisi che sottolinea il potenziale del gruppo all’interno del nuovo scenario militare europeo.
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Difesa italiana in fermento: crescono anche Leonardo, Avio e Iveco
Accanto a Fincantieri, anche Avio (+5,4%), Leonardo (+2,2%) e Iveco (+2,3%) registrano rialzi a doppia cifra o quasi. Gli esperti sottolineano come il trend del settore sia sostenuto da prospettive di cooperazione industriale rafforzata e da un progressivo abbattimento delle barriere commerciali nella difesa, come stabilito nel vertice Nato.
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