Alcune tra le principali banche italiane (Unicredit, Banco BPM e Monte dei Paschi) si apprestano a chiudere la mattinata di Piazza Affari in territorio negativo restando invischiate nel clima di forte incertezza creato dalla nuova sparata di Trump sui dazi. Il presidente Usa ha detto chiaramente che ai paesi con cui non è stato raggiunto un accordo, nel giro di due settimane, verranno applicate tariffe unilaterali dagli Stati Uniti. Il ritorno delle tensioni commerciali però non è direttamente alla base del ribasso dei bancari che su questo tema sono meno esposti di altri settori (pensiamo ad esempio all’automotive).
Al di là del clima generale negativo che caratterizza il mercato azionario, il vero motivo alla base delle vendite sulle banche è da ricercare nel ritorno delle incertezze attorno al tema del risiko bancario. Le trattative e le ipotesi di aggregazione che coinvolgono i principali istituti si arricchiscono ogni giorno di nuovi sviluppi, accompagnati da tutta una serie di punti interrogativi regolatori e da prese di posizione da parte dei rispettivi management coinvolti che a volte determinano un rialzo delle azioni (come avvenuto in passato) e altre volte un ribasso (come sta accadendo oggi).
Una situazione molto dinamica che i trader più intraprendenti possono sfruttare ricorrendo al nuovo servizio di trading nazionale lanciato dal broker eToro che si presta ad essere usato in modo particolare proprio sulle azioni italiane, comprese quelle del settore bancario.
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Il caso Unicredit-Banco BPM
Partiamo questo rapido esame sull’impatto delle novità del risiko bancario sui vari titoli, partendo dall’operazione di M&A forse più importante (e al tempo stesso più incerta) tra quelle in atto: l’OPS di Unicredit su Banco BPM.
Un nuovo elemento è emerso oggi nella partita: il Tar ha respinto il ricorso di Banco BPM contro la delibera della Consob del 21 maggio, che aveva sospeso i termini dell’offerta pubblica di scambio volontaria presentata da Unicredit. La sospensione di 30 giorni era motivata dalla necessità di ulteriori chiarimenti sul provvedimento Golden Power adottato dal Governo italiano. Il termine per la conclusione dell’operazione resta quindi fissato al 23 luglio.
Tuttavia, le possibilità che l’operazione vada in porto restano basse. L’ad di Unicredit, Andrea Orcel, ha dichiarato a riguardo che le probabilità che Unicredit realizzi l’operazione su Banco BPM sono al momento al 20 per cento o addirittura meno, aggiungendo che tutto dipende dai chiarimenti del governo sul Golden Power.
Azioni delle banche tutte sotto pressione
La situazione di incertezza si riflette anche nelle performance di borsa delle banche. Ecco l’andamento dei principali titoli del settore in prossimità del giro di boa delle 13,30:
- Unicredit: 56,38 euro (-1,12%)
- Banco BPM: 9,95 euro (-0,99%)
- Mediobanca: -1,55% a 19,33 euro
- Monte dei Paschi di Siena (MPS): 7,04 euro (-1,1%)
- BPER Banca: -1,12% a 7,59 euro
Tra Mediobanca e Banca Generali è scontro in assemblea
Nel frattempo si sta avvicinando l’importante assemblea dei soci di Mediobanca, prevista per lunedì, che dovrà esprimersi sull’acquisizione di Banca Generali.
Punti salienti di questo catalizzatore sono:
- l’operazione dovrebbe essere realizzata attraverso uno scambio con azioni Generali
- è prevista una partecipazione record, con un’affluenza stimata attorno all’80%
- Banca Mediolanum, detentrice del 3,5% del capitale, ha annunciato il proprio voto favorevole all’operazione.
Altri movimenti nel settore bancario
Concludiamo segnalando altri movimenti che riguardano altri titoli del settore (sempre coinvolti nel risiko):
- MPS, che avrebbe a sua volta mire su Mediobanca, ha collocato ieri un covered bond da 750 milioni di euro, con scadenza 2031, ottenendo un’ottima domanda da mercato
- Su BPER e Popolare di Sondrio, entrambe in ribasso, c’è attesa per possibili nuovi spunti sul processo di aggregazione dopo le recenti novità.
In pratica su tutto il bancario italiano continuano a essere in atto manovre strategiche, tra fusioni potenziali, interventi delle autorità e posizionamenti societari. La volatilità resta elevata con gli investitori attendono sviluppi concreti per capire quali saranno i nuovi equilibri del sistema bancario nazionale e soprattutto quali saranno le prospettive delle azioni coinvolte molte delle quali sono già cresciute tanto nell’ultimo e quindi, per mantenere un buon upside potenziale, hanno necessità di hype.
In ottica speculativa i movimenti in atto oggi sul settore bancario ben si prestano ad essere cavalcati con strumenti derivati come i CFD.
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