Ne aveva dato notizia la tv iraniana ma gli USA avevano smentito. L’abbattimento del drone USA modello Global Hawk della Northrop nei cieli del sud dell’Iran era stata subito smentita dagli Stati Uniti “non ci sono in azione nostri aerei nella zona indicata dalle autorità iraniane” avevano affermato fonti ufficiali. Ora però sembra che il Pentagono sia stato ad un passo da attaccare obiettivi militari in Iran, proprio in risposta all’abbattimento del drone.

Giovedì sera infatti, al termine di una giornata di discussioni coi suoi principali consiglieri militari, il presidente USA Donald Trump, aveva dato ordine all’esercito di attaccare degli obiettivi militari iraniani. Tutto questo sarebbe avvenuto proprio perché la più potente unità militare di Teheran, le Guardie Rivoluzionarie, aveva abbattuto un drone spia degli Stati Uniti.

I giornali USA avevano scritto, in base a quanto trapelato da fonti interne della Casa Bianca, che l’attacco contro l’Iran era già iniziato, con aerei già decollati e navi da guerra in posizione di attacco nel Golfo Persico. Per qualche ragione ancora sconosciuta però, l’operazione è stata annullata improvvisamente.

Secondo il New York Times, l’attacco alle basi militari iraniane avrebbe dovuto compiersi poco prima dell’alba in modo da limitare i morti tra civili e militari iraniani. I bersagli dei raid USA sarebbero stati obiettivi militari come stazioni radar e batterie missilistiche.

E’ confermato che le accese discussioni in merito all’intervento militare USA sarebbero scaturite, come anticipato, dall’abbattimento del drone spia. Secondo fonti iraniane il drone stava sorvolando la città di Kuhmobarak, mentre dal Pentagono sostengono che si trattava di spazio aereo internazionale.

Non è chiaro il motivo per cui l’attacco non sia di fatto avvenuto. Secondo il New York Times, che è stato il primo giornale a darne notizia, potrebbero esserci stati dei problemi logistici, ma c’è anche una ipotesi più semplice secondo la quale Trump avrebbe semplicemente cambiato idea. L’amministrazione Trump è infatti divisa tra chi vorrebbe un approccio più duro, come ad esempio il Consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton, e chi sostiene posizioni più moderate, soprattutto all’interno del Dipartimento di Stato.

Fatto sta che le tensioni tra i due Paesi sono al culmine in questi giorni, e la situazione sembra poter esplodere da un momento all’altro.

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