Carola Rackete arrestata, ma la raccolta fondi va a gonfie vele. Nel web spunta la sua foto segnaletica

Dopo aver fatto sbarcare i 40 migranti che erano rimasti sulla sua nave, Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3 è stata tratta in arresto dalla Guardia di Finanza. Dopo una manovra dubbia che aveva quasi schiacciato la nave delle fiamme gialle contro la banchina del porto di Lampedusa nel suo tentativo di attracco, l’avventura della capitana della Sea Watch è terminata in manette.

Nel web è stata subito lanciata una raccolta fondi per difendere la donna che ha sfidato Matteo Salvini ma anche le leggi italiane, per portare in salvo il carico di naufraghi che aveva soccorso al largo delle coste della Libia. Al momento i soldi donati hanno già raggiunto il milione di euro, e saranno interamente destinati all’assistenza legale di Carola Rackete.

Tra i donatori anche alcune star della TV e presentatori tedeschi, come Jan Bohmermann e Klaas Heufer-Umlauf, i quali hanno pubblicato anche un video su youtube nel quale esprimono il proprio sconcerto per l’intera vicenda e chiedono supporto economico per Carola.

Ma non sono solo i VIP a darsi da fare per raccogliere fondi. E’ il caso di Franco Matteotti, operaio milanese che su Facebook ha lanciato la sua personale raccolta fondi per pagare spese legali e multa alla capitana, raccogliendo in poche ore alcune migliaia di euro.

Carola Rackete agli arresti. La foto segnaletica che circola nel web

Intanto nel web ha iniziato a circolare una foto segnaletica di Carola Rackete con accanto un agente di polizia. Non si sa bene come questa foto possa essere stata diffusa, ed esiste ancora il sospetto che la stessa sia falsa o comunque frutto di un fotomontaggio.

Secondo alcune fonti, la foto potrebbe essere stata inizialmente diffusa da un social network russo VKontakte, e condivisa soprattutto da ambienti legati all’estrema destra. La sua diffusione però è illegittima e la stessa questura di Agrigento ha avviato un’indagine interna per capire come la foto possa essere uscita dagli archivi interni.

Un coro di proteste si è subito sollevato dal PD. I parlamentari hanno infatti annunciato che presenteranno una interrogazione parlamentare. “Chiederemo con una interrogazione immediata di sapere chi è quel delinquente che ha scattato e messo in rete questa foto” ha affermato Davide Faraone, membro della delegazione che è salita a bordo della Sea Watch qualche giorno fa. “Ci rivolgeremo al capo della polizia e chiederemo un intervento immediato. Una persona, chiunque essa sia, mentre è sottoposta a rilievi dattiloscopici, viene fotografata e sottoposta al pubblico ludibrio. Una vera e propria lapidazione social. Vergogna!”

La manovra contro la vedetta della Gdf. “Ho commesso un errore. Non volevo colpirli”

Dopo l’arresto, la capitana della Sea Watch 3 è stata interrogata dai magistrati. Il procuratore Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella hanno chiesto che sia convalidato l’arresto per le violazioni di cui all’articolo 1100 del codice della navigazione, resistenza a pubblico ufficiale e atti di resistenza con violenza nei confronti di una nave da guerra.

E’ chiaro il riferimento alla manovra che ha visto la nave della Guardia di Finanza finire schiacciata dalla Sea Watch contro la banchina del porto di Lampedusa. “Mi ero resa conto dell’ormeggio in banchina della motovedetta ma credevo sincerante che i finanzieri si spostassero mentre io mi avvicinavo” ha dichiarato Carola Rackete, concludendo poi “ho commesso un errore, non volevo colpirli.”

Manovra che secondo la procura di Agrigento è stata fatta “con coscienza e volontà”. Lo stesso Patronaggio ha spiegato che non esisteva alcuno stato di necessità, in quanto la Sea Watch aveva ricevuto assistenza medica per le persone a bordo ed era in costante contatto con le autorità per segnalare eventuali emergenze.

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