Immigrazione, Salvini propone a Tunisi navi di linea per rimpatriare i migranti

Ancora sbarchi sulle nostre coste: a Pozzallo sono arrivati 47 migranti alle prime ore dell’alba, gli stessi che erano stati soccorsi al largo di Lampedusa dal pattuglione “Sottile” della Guardia di Finanza. A bordo c’erano 37 uomini e 10 donne che provenivano d Camerun, Costa d’Avorio e Tunisia. Altre 44 persone sarebbero a bordo di una nave della Marina Maltese, secondo quanto riferito dalla Ong Sea Eye, che starebbe facendo rotta per portarle a terra.

Una situazione che non può assolutamente andare avanti, e a dare battaglia ad un fenomeno ormai insostenibile per l’Italia è il Ministro degli Interni Matteo Salvini, il quale al termine della riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, mette tutto nero su bianco in una lettera indirizzata al suo collega di Tunisi.

Nel comitato, la Marina Militare e la Guardia di Finanza hanno fatto il punto sulla situazione ed hanno stabilito che è giunto il momento di mettere in campo le loro navi per controllare le partenze dei migranti dalle coste del nord-Africa, e per difendere i porti italiani.

La lettera di Salvini al Ministro dell’Interno della Tunisia

Il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha scritto al collega di Tunisi una lettera con cui sostanzialmente invita all’uso di navi di linea per arginare il problema dei flussi migratori. “Sul fronte delle procedure di rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea” ha spiegato il leader leghista, che ha poi segnalato come “la complessa situazione del quadrante libico” stia di fatto causando “una maggiore concentrazione dei flussi lungo gli itinerari in partenza dalla Tunisia.”

Salvini incoraggia il rafforzamento della sorveglianza marittima, anche “con il sostegno europeo” e “attraverso il definitivo sviluppo di un sistema integrato basato su postazioni radar e strutture operative.” Aggiunge inoltre che “non mancherà il sostegno italiano sul fronte della rimessa in efficienza delle motovedette destinate alle autorità tunisine, sugli interventi di assistenza tecnica relativi al sistema Afis, nonché sull’ulteriore sviluppo del programma bilaterale dei prossimi anni.”

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