Turchia attacca i Curdi in Siria e l’Isis ne approfitta subito

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L’offensiva avviata dalla Turchia contro i curdi per creare un’area cuscinetto di 20 chilometri di profondità nel nord della Siria, ha già un vincitore: l’Isis. Sconfitti sul campo di battaglia proprio dai curdi oltre che dall’esercito regolare siriano, i terroristi dello Stato Islamico stanno approfittando del caos causato dall’attacco turco ai curdi.

Secondo alcune agenzie di stampa, infatti, numerosi terroristi islamici catturati dai curdi in passato, starebbero fuggendo della prigioni in cui erano rinchiusi. Parallelamente cellule dormienti dell’Isis si sarebbero risvegliate in tutta l’area nord siriana soggetta al controllo curdo. In particolare nella notte tra martedì e mercoledì ci sarebbero stati ben tre attentati tra le città di Raqqa e Tabqa attribuibili a cellule dell’Isis svegliate dall’attacco turco contro i curdi. E il bollettino degli attacchi terroristici è solo all’inizio perchè questa mattina nuovi attacchi terroristici sono stati segnalati in un villaggio a sud di Sere Kaniye, lungo la direttrice che va verso Hasake. In quest’area i curdi della SDF sono stati attaccati da un gruppo armato. Al termine dello scontro a fuoco 15 miliziani sono stati uccisi e 35 catturati. Morti anche in alcuni dei checkpoint a sud della città e sangue anche presso Diban, nella provincia di Deir el-Zor. La preoccupazione degli osservatori internazionali è che quanto avvenuto nelle ultime ore sia solo l’inizio. Negli ambienti di analisi militare c’è la consapevolezza che la guerra scatenata dai turchi contro i curdi di Siria avrà come effetto il ritorno in grande stile dei tagliagole dell’Isis. 

Turchia curdi guerra: le profezie della vigilia

Verso la fine di settembre, il noto terrorista dell’Isis Anouar Haddouchi, conosciuto anche come il Boia di Raqqa, aveva lasciato trapelare, in una intervista durante la sua detenzione presso un campo curdo, il suo favore per un eventuale attacco della Turchia contro i curdi. Il terrorista, ad una domanda in cui gli si chiedeva se sarebbe stata possibile un’operazione dei turchi, aveva risposto affermando di non occuparsi di questioni geopolitiche. A preoccupare di più, però, era stato quello che il prigioniero non aveva detto. Secondo un reportage de Il Fatto Quotidiano, gli occhi del terrorista si erano illuminati dinanzi alla prospettiva di una guerra della Turchia contro i curdi in Siria. Particolare che deve far riflettere è il fatto che a fine settembre di attacco turco in Siria ancora non si parlava.

Ma perchè all’Isis la guerra della Turchia contro i curdi conviene? La risposta è semplice. Ankara non appoggia in modo diretto i tagliagole dello Stato Islamico (o comunque non più) ma usa l’eterogenea galassia del Free Syrian Army, all’interno della quale si annida di tutto, come truffa non ufficiale per l’offensiva di terra. In queste ore, infatti, i turchi attaccano dall’alto i curdi mentre a provare ad avanzare sul campo ci sono irregolari di ogni tipo, ex ribelli siriani, miliziani dei movimenti filo-turchi contrati ad Assad. Insomma la classica carne da cannone potrebbe riportare in vita l’Isis. 

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