Perchè Russia e Cina riportano l’oro nei forzieri delle banche centrali?

La guerra commerciale e la tensione geopolitica diffusa stanno avendo effetti anche sulle mosse delle banche centrali. In un contesto di crescente de-dollarizzazione dell’economia mondiale, non deve stupire che le banche centrali di Cina e Russia stiano facendo incetta di oro. Negli ultimi mesi sia Pechino che Mosca stanno riportando nei forzieri delle rispettive banche centrali tonnellate di oro su tonnellate di oro.

Quando una banca centrale decide di rafforzare le sue riserve di oro non c’è mai da stare molto sereni. Nella migliore delle ipotesi, infatti, quell’istituto centrali è a conoscenza di qualcosa che gli altri non sanno oppure teme che possa succedere qualcosa di cui l’opinione pubblica ha poca percezione. Questo in linea generale. Il quadro poi si aggrava ulteriormente se a riportare l’oro nei forzieri sono Cina e Russia ossia due antagonisti degli Stati Uniti.

E’ francamente impossibile non mettere in relazione la decisione dei cinesi di rimettere l’oro nazionale in cassaforte con il recente lancio della cosiddetta Via della Seta, avvenuto proprio nell’ambito del tentativo di de-dollarizzazione della propria economia che Pechino sta provando a portare avanti per rendersi immune dalle pressioni degli Usa. La Via della Seta ha tagliato fuori il Dollaro Usa e la decisione di tornare ad accumulare oro nei forzieri nè rappresenta il completamento.

Ma complemento verso cosa? Non è un mistero che l’oro sia il bene da avere per poter ripartire in caso di disastro. Ebbene tale discorso vale sia per i privati che per gli stati.

Riserve auree Cina e Russia: a quanto ammontano

Fino ad ora abbiamo spiegato teoricamente quello che avviene in questi mesi nei forzieri delle banche centrali di Russia e della Cina. Ma concretamente di quanto stiamo parlando? Secondo le ultime rilevazioni la Cina a settembre ha comprato ben 5,9 tonnellate di oro portando il totale dell’aumento delle riserve degli ultimi nove mesi a ben 100 milioni di tonnellate. Sulla stessa scia anche la Russia le cui riserve auree, a causa dei ripetuti acquisti di metallo giallo, sono arrivate a 107,85 miliardi di dollari. Considerando questi numeri forse non sbaglia chi afferma che Cina e Russia stiano davvero correndo verso l’oro perchè, magari, sanno qualcosa che altri non sono conoscono.

Perchè Cina e Russia comprano oro?

Al di là di quelli che possono essere semplici sospetti, c’è un motivo ben preciso per cui Cina e Russia comprano oro e rafforzano le rispettive riserve auree. I due paesi, infatti, già da tempo e per effetto della guerra commerciale, stanno da tempo tagliando i loro acquisti di debito Usa. Meno bond americani, quindi, e più oro nelle casse delle banche centrali di Cina e Russia. Per inciso, gli Stati Uniti sono per ora riusciti a salvarsi dal dispetto di cinesi e russi solo perchè hanno deciso di istituzionalizzare il QE e in questo modo riescono comunque a finanziare il loro debito.

In fin dei conti, comunque, non ci sarebbe neppure tanto da meravigliarsi per il comportamento di cinesi e russi. Cosa dovrebbero fare Pechino e Mosca dinanzi alle politiche commerciali Usa? Ovviamente difendersi, come è poi avvenuto.

La prospettiva però cambia se a dire che è tempo di comprare oro per rafforzare le riserve auree, è addirittura la banca centrale olandese.

In un articolo pubblicato sul sito della the De Nederlandsche Bank, ovvero la Banca centrale de l’Aja, si afferma che se il sistema dovesse collassare, allora l’oro potrebbe servire da base per la sua ricostruzione poichè aumenta la fiducia nella stabilità del bilancio della banca centrale ed è in grado di creare un senso di sicurezza percepito. Mentre una barra d’oro è capace di mantere intatto il suo valore, bond, azioni e altri asset presentano un’alta componente di rischio.

Banca centrale olandese trasferisce le riserve auree

Alle parole la banca centrale olandese ha poi fatto seguire anche i fatti. Non tutti ad esempio sanno che barre e lingotti conservati ad Amsterdam saranno presto trasferiti nel nuovo cash center della DNB all’interno del complesso militare di Zeist. L’Olanda praticamente sta spostando il suo oro all’interno di un’installazione militare. Qualcosa di molto simile fu fatto dalla Bundesbank durante la convivenza forzata della Repubblica Federale con la DDR filosovietiva. Le domande sono scontate: per quale motivo i banchieri centrali olandesi hanno deciso di costruire un cash center dentro una struttura dell’esercito? Ma soprattutto perchè questo trasferimento è avvenuto proprio adesso?

E qui si torna al punto di partenza: può essere che tra i banchieri centrali qualcosa sappia qualcosa che non è invece nota all’opinione pubblica? Solo il futuro potrà dare una risposta a questa domanda.

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