Pagare col contante non conviene, ecco come cambiano le soglie e come fare per risparmiare

L’obiettivo del governo Conte bis non è cambiato, la lotta all’evasione fiscale attraverso una drastica riduzione dell’uso del contante rimane questione di primaria importanza per questo esecutivo. Cambiano però alcuni dettagli che riguardano le misure contenute nella manovra economica 2020, ma in ogni caso determineranno vantaggi per chi usa metodi di pagamento elettronici, penalizzando quindi chi predilige l’uso del contante.

Tetto a 2.000 euro per pagamenti in contanti

Il tetto massimo per i pagamenti eseguiti usando denaro contante viene abbassato da 3.000 euro a 2.000 euro. Ma a differenza di quanto stabilito inizialmente all’interno del Documento Programmatico di Bilancio che era stato inviato a Bruxelles la scorsa settimana, la norma diventerà attiva a partire dal mese di luglio 2020 e non dal mese di gennaio.

Slitta l’obbligo del Pos per gli esercizi commerciali

Per aumentare il numero di pagamenti con carte di credito e bancomat è indispensabile che gli esercizi commerciali si dotino di Pos, ma l’obbligo, invece che dal mese di gennaio 2020, anche in questo caso slitta al mese di luglio.

Il motivo del ritardo nell’applicazione della norma che riguarda l’obbligo del Pos per gli esercizi commerciali riguarda la trattativa con gli istituti di credito per rivedere i costi di commissione delle transazioni elettroniche, che al momento sono tra i più elevati d’Europa. Si presume che nei prossimi mesi si riuscirà a far abbassare notevolmente le commissioni rendendo il Pos uno strumento che non gravi sui conti dell’esercente.

Uso dei contanti, perché da luglio 2020 non conviene più

Inizialmente si era parlato di una tassa sui prelievi di contante dagli sportelli bancomat, se la somma mensile prelevata superava la soglia dei 1.500 euro. Ma alla fine questa misura sembra essere stata definitivamente accantonata, quindi è vero che usare il contante a partire dal 2020 non converrà, ma non per questa ragione.

Il nuovo esecutivo non intende ammorbidire la propria linea sul tema dell’evasione fiscale, e di conseguenza continua a puntare molto sull’obiettivo di ridurre i pagamenti con contanti dirottando le transazioni su metodi elettronici. Per questa ragione ci saranno varie agevolazioni per chi utilizza carte di credito e bonifici bancari.

Va da sè che se effettuare pagamenti elettronici diventa più conveniente, usare il contante, oltre che proibito oltre certe soglie, diventa inevitabilmente svantaggioso.

Pagare senza contanti da luglio conviene, ecco perché e quanto si risparmia

Non sono ancora stati resi noti tutti i dettagli relativi ai vantaggi per chi utilizza metodi di pagamento tracciabili, come pagamenti con carte di credito, bancomat e bonifici bancari, ma quello che sappiamo con certezza è che il governo presieduto da Giuseppe Conte ha confermato il lancio di un pacchetto di bonus.

Le risorse stanziate dall’esecutivo sono nell’ordine dei 3 miliardi di euro, e dovrebbero essere utilizzati per rendere più convenienti i pagamenti effettuati nell’acquisto di specifici beni e/o servizi che sono ritenuti tra quelli a maggior rischio evasione.

Pagamenti in contanti e bonus Befana

Si è già sentito parlare molto del bonus Befana, si tratta di un meccanismo che verrà introdotto con la manovra economica 2020 che va naturalmente a premiare chi si serve di carte di credito e bancomat per i pagamenti. In particolare è diretto a coloro che acquistano, e pagano elettronicamente, beni o servizi che sono ritenuti ad elevato rischio evasione appunto.

Si tratta dei pagamenti (senza usare i contanti) di servizi legati alla cura della persona, a manutenzione ordinaria o straordinaria della propria auto/moto/scooter, o piccole manutenzioni domestiche. Si parla quindi a titolo esemplificativo di parrucchieri o estetisti, ma anche meccanici, elettrauto, idraulici, elettricisti, forse persino dentisti e medici in generale.

Il meccanismo del bonus Befana è semplice in realtà. Chi avrà utilizzato metodi di pagamento tracciabili per acquistare questo genere di servizi si vedrà accreditare fino ad un quinto della spesa sostenuta nel corso dell’anno, all’inizio del mese di gennaio dell’anno seguente. In questo caso il bonus verrà accreditato entro gennaio 2021. Ed ecco per quale motivo questo meccanismo di cashback si è guadagnato il soprannome di Bonus Befana.

Per i suddetti pagamenti sarà fissata una sorta di detrazione del 19%, che non imporrà neppure la necessità di tenere da parte scontrini o ricevute, né di passare attraverso la dichiarazione dei redditi. Il funzionamento del meccanismo sarà infatti garantito da una piattaforma informatica collegata coi principali operatori delle carte di credito, e renderà possibile la restituzione di parte della spesa sostentua dall’acquirente in modo diretto attraverso un rimborso sulla sua stessa carta di credito.

Sulla base delle risorse che sono state rese disponibili, il bonus Befana potrebbe aggirarsi intorno a somme comprese tra i 300 e i 500 euro. Molto dipende anche dall’ampiezza della platea dei beneficiari. Non è facile infatti calcolare quanti Italiani useranno metodi di pagamento elettronici nella prospettiva di ottenere il bonus.

Attualmente si stima che il totale dei consumatori italiani che usa moneta elettronica si attesti intorno ai 6-7 milioni, numero che secondo le previsioni è destinato a raddoppiarsi, fino a raggiungere anche i 15 milioni.

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