La Guardia di Finanza negli uffici di ArcelorMittal, che annuncia sospensione piano spegnimento forni

Qualche giorno fa i Pm di Milano avevano aperto un fascicolo sull’ex Ilva a seguito della denuncia depositata dai commissari dello stabilimento siderurgico di Taranto. Ora gli uffici di ArcelorMittal, e per l’esattezza le sedi di Milano e di Taranto, hanno ricevuto la visita della Guardia di Finanza e la compagnia sta collaborando coi militari fornendo tutte le informazioni richieste.

Il reato ipotizzato è quello di ‘distruzione di mezzi di produzione’ nonché ‘fatti e comportamenti lesivi dell’economia nazionale’. In parole povere viene ipotizzato che la compagnia si sia resa responsabile di false comunicazioni di mercato e omessa dichiarazione dei redditi.

In queste ore i militari della Guardia di Finanza stanno procedendo con l’acquisizione di documenti contabili riguardanti l’acquisto di materie prime e la vendita di prodotti finiti. La compagnia franco-indiana avrebbe infatti registrato ingenti perdite che non venivano invece registrate durante il periodo della gestione commissariale.

Intanto ArcelorMittal “ha convocato i coordinatori di fabbrica e ha comunicato che sospende la procedura di spegnimento impianti e riapre gli uffici commerciali, per la vendita del prodotto, in attesa della sentenza del Tribunale di Milano. L’Afo2 al momento resta attivo”. Infatti proprio due giorni fa era arrivato dai giudici di Milano, l’invito a non spegnere gli altiforni “fino alla definizione della causa civile”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha poi incontrato i sindacati, occasione in cui ha descritto il problema dello stabilimento siderurgico di Taranto come una questione di importanza nazionale e ha invitato il governo a portare a termine la mediazione prima possibile. Maurizio Landini, segretario della Cgil ha invece esortato nuovamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a “ripristinare tutte le condizioni legislative che c’erano all’atto dell’accordo”.

Si è mostrato fiducioso infine il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che ha dichiarato: “Ilva non chiuderà. Occorre una soluzione industriale perché l’Italia ha bisogno di un’acciaieria. Auspico una ripresa del negoziato. Questo è un momento delicato. Da ArcelorMittal è arrivato un primo segnale positivo anche se legato alla vicenda processuale”.

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