L’agenzia di rating Moody’s abbassa il rating delle banche europee da stabile a negativo

A penalizzare l’andamento dei gruppi bancari europei, secondo l’agenzia di rating Moody’s, sarebbe il difficile momento che sta attraversando l’economia del vecchio continente. Moody’s ha quindi rivisto al ribasso l’outlook delle banche europee, che è passato così da stabile a negativo, ed in modo particolare quello degli istituti di credito della Germania e del Regno Unito.

Una delle conseguenze dell’indebolimento delle prospettive economiche sarà, sempre secondo la nota agenzia di rating, un calo della qualità dei presiti e della redditività.

Un outlook negativo per le banche dell’Eurozona dovuto al rallentamento dell’economia e al protrarsi di una politica monetaria ritenuta accomodante, che comporteranno un ulteriore abbassamento della redditività.

Discorso che vale soprattutto per il Regno Unito, alle prese ancora con una possibile Brexit entro la fine di gennaio 2020, con effetti negativi sulle banche. Su IlSole24ore si legge che “l’incertezza legata alla Brexit indebolirà le condizioni operative e rallenterà la domanda di credito”. Ma sulla redditività peseranno anche altri fattori, come la forte concorrenza e i tassi d’interesse bassi.

“I sistemi bancari del Regno Unito e della Germania rappresentano la maggior parte delle attività bancarie della regione e questo porta in negativo l’outlook complessivo” spiega Carola Schuler, analista del settore bancario di Moody’s.

In tutt’altre acque navigano invece le banche del nord Europa, che grazie anche ad una crescita economica costante nonostante un lieve rallentamento, conservano un outlook stabile.

Rallenta la crescita economica anche nei Paesi del centro-est Europa, restando comunque maggiore rispetto a quella dei Paesi dell’Eurozona, alimentando le possibilità di business per le banche. Al tempo stesso, si legge sempre su IlSole24Ore “il forte incremento dei prestiti indebolirà la solidità del capitale e le riserve di liquidità”.

E ancora, in merito alle condizioni operative all’interno della Comunità di Stati Indipendenti (Csi), leggiamo che “resteranno stabili nonostante il rallentamento economico, i crediti deteriorati continueranno a diminuire e la redditività beneficerà della riduzione degli accantonamenti per perdite sui prestiti”.

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