Dal Consiglio dei ministri arriva il primo via libera alla pistola taser per le forze di polizia

La pistola taser entra a far parte della dotazione delle forze dell’ordine. La sperimentazione si è già svolta con successo nel Centro nazionale di Nettuno, alle porte di Roma.

La formazione degli agenti di Polizia che dovranno dotarsi di pistola taser, un’arma che colpisce il bersaglio con impulsi elettrici, sta procedendo di buon grado. Ora che la normativa è completa, la dotazione di questa nuova arma potrà interessare non solo le forze di Polizia ma anche l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

Proprio nella giornata di oggi, venerdì 17 gennaio, il Regolamento che disciplina l’utilizzo del taser è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri. Il via libera definitivò però arriverà solo dopo il parere che sarà espresso nel merito dal Consiglio di Stato, quando il testo tornerà al Consiglio dei ministri per l’approvazione finale.

Come funziona il taser

Il taser è una pistola che spara scariche elettriche che immobilizzano il corpo del bersaglio con degli elettrodi. In alcuni Paesi è già in uso da tempo, come ad esempio gli Usa, la Francia, il Regno Unito e molti altri. In 11 città italiane è invece iniziata la sperimentazione nel settembre 2018.

Il nome ‘taser’ deriva da un romanzo americano dal titolo Tom Swift and his electric rifle del 1911. Nella storia il protagonista che si trova in viaggio in Africa, costruisce quest’arma per difendersi dalle tribù cannibali e dagli animali selvatici.

Quanto al funzionamento del taser che presto sarà in dotazione alle forze di polizia anche in Italia, si tratta come detto di una pistola che spara deglie elettrodi che scaricano elettricità nel corpo della vittima inducendo una termporanea paralisi muscolare.

Il produttore del modello di taser più usato al mondo, Axon, nelle ‘istruzioni per l’uso’ invita a mirare verso la parte bassa del torace, o meglio ancora alle gambe, evitando zone sensibili come testa, occhi, gola e petto. Fondamentale anche considerare, prima di premere il grilletto, quali possano essere le conseguenze della caduta per il soggetto colpito, che potrebbe ad esempio cadere in acqua o su oggetti appuntiti o comunque pericolosi.

L’intensità della corrente comunque non dovrebbe causare danni per le persone sane. Il problema sopraggiunge però quando chi viene colpito dal taser è un consumatore di cocaina ad esempio, che correrebbe dei rischi per il cuore.

Su quali danni possa causare il taser però ci sono pareri discordanti. Secondo uno studio commissionato da Axon (produttore del taser più utilizzato al mondo) nel 99,75% dei casi, chi viene colpito dal taser non riporta alcuna lesione degna di nota, solo qualche escoriazione o graffio. Secondo Amnesty International invece le cose non stanno così, e dal 2001 gli effetti del taser, diretti o indiretti, avrebbero causato circa un migliaio di morti.

Uso del taser, le linee guida del regolamento

Non tutti vedono di buon occhio la dotazione del taser per le forze di polizia. Tra i contrari al provvedimento il Garante delle persone private della Libertà, Mauro Palma, ma anche Amnesty International Italia. I sindacati di polizia sono invece favorevoli, ma è importante sottolineare che ci sono delle regole ben precise che dovranno essere rispettate nell’utilizzo di questo nuovo dispositivo, la cui funzione primaria è quella di deterrente.

Il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha già lanciato le linee guida per l’uso di quella che a tutti gli effetti è in fin dei conti un’arma. Viene specificato che l’agente avrà l’obbligo di mostrare la pistola taser in modo da accertarsi che il soggetto interessato la veda, ma senza ancora impugnarla.

La funzione del taser, come specificato, è principalmente quella di deterrente. La sola vista del taser dovrebbe indurre il malintenzionato a desistere da comportamenti violenti o comunque illeciti. Il testo specifica anche che sarà necessario “considerare il più possibile il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta”.

Bisognerà anche considerare eventuali “condizioni di vulnerabilità” come ad esempio il rischio che rappresenterebbe la scossa elettrica indotta dal taser per una persona che soffre di malattie cardiache o una donna in stato di gravidanza. Senza trascurare poi altri aspetti, come il rischio di causare esplosioni o incendi nell’ambiente circostante.

Il decreto firmato dal presidente della Repubblica e dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese fa diventare quindi operative le modifiche al Regolamento del 1991 che disciplina le armi in dotazione alle forze dell’ordine.

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