Coronavirus, Conte firma il decreto: scuole chiuse fino a metà marzo in tutta Italia

Mentre il totale dei contagi in Italia sfonda il tetto dei 3.000 casi, il Governo firma il decreto con cui vengono chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado in tutto il Paese. Una misura che però potrebbe essere inefficace secondo il comitato scientifico, che all’unanimità ha espresso il parere che non risultano evidenze che la chiusura delle scuole possa aiutare a contenere i contagi.

In Italia superati i 3.000 casi di contagio e oltre 100 morti

Il numero dei casi confermati continua a salire rapidamente, raggiungendo ora 3.089 contagi accertati, mentre il numero delle vittime sale a 107. “2706 sono i contagiati attivi in Italia, di cui 1344 ricoverati e 295 in terapia intensiva” ha spiegato il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha fornito anche ulteriori dati che riguardano l’evolversi dell’epidemia.

Il numero delle vittime oggi rappresenta il 3,47% del totale dei casi di contagio confermati, un dato che risulta in crescita rispetto al 3,15% della giornata di ieri. In crescita però, sia in termini assoluti che percentuali, anche il numero dei guariti, che ora sono 276, cioè l’8,94% del totale dei contagiati.

Il Governo chiude le scuole fino al 15 marzo

Per cercare di contenere l’espandersi dell’epidemia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un decreto col quale viene stabilita la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

La misura è stata discussa nel corso di una riunione che si è svolta a Palazzo Chigi ed è stata poi confermata in conferenza stampa dalla stessa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che inizialmente ai giornalisti non aveva dato alcuna certezza in merito.

Il premier aveva annunciato che “entro sera” il decreto sarebbe stato firmato, e con esso sarebbero state introdotte nuove misure per il contenimento sanitario.

Azzolina garantisce che nella didattica a distanza le assenze non saranno computate

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha promesso che da parte dell’esecutivo sarebbe stato profuso il massimo impegno al fine di garantire lo svolgimento della didattica a distanza. “Mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito a tutti i nostri studenti” ha infatti affermato la ministra.

Poi in merito ai possibili problemi eventualmente riscontrati dagli studenti, che impediscano loro di seguire le lezioni da casa, ha aggiunto che le assenze “non saranno computate ai fini dell’eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni”.

Intanto anche da parte di alcune forze di opposizione arrivano proposte per contrastare la diffusione del virus. È Giorgia Meloni ad annunciare di essere al lavoro “a una misura da proporre al Governo per aiutare i genitori che da domani si ritroveranno i figli a casa. Serve un sostegno che possa essere un allungamento del congedo parentale oppure un bonus baby sitter” ha spiegato la leader di FdI.

“Non possiamo lasciare soli mamme e papà che devono andare a lavorare” ha poi concluso la Meloni commentando la chiusura delle scuole fino al 15 marzo con possibilità di proroga.

Fontana: “finalmente tutti hanno preso consapevolezza dell’emergenza”

È arrivato anche il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che in merito alle misure di contenimento emanate dal Governo ha dichiarato: “finalmente da Roma a Milano tutti hanno preso consapevolezza di quella che è realmente la situazione. Le notizie secondo cui il Consiglio dei ministri ha deciso di chiudere le scuole fino a metò marzo confermano che la linea assunta da subito dalla Regione Lombardia era quella corretta“.

Una linea che il Governatore ha definito “l’unica per fronteggiare davvero il diffondersi del virus” e ha poi aggiunto: “ora più che mai bisogna remare tutti nella stessa direzione, senza polemiche per tutelare la salute dei cittadini”.

Per il comitato scientifico, nessuna evidenza efficacia chiusura scuole

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa il Comitato tecnico scientifico nutre dei dubbi in merito all’efficacia della misura che riguarda la chiusura delle scuole, che nella riunione con l’esecutivo ha espresso posizioni diverse.

Per il Comitato infatti mancherebbero le evidenze scientifiche sull’efficacia della misura ai fini del contenimento sanitario. Un parere che naturalmente non è vincolante per le decisioni del Governo, ma che il Comitato ha espresso all’unanimità con la sottoscrizione di tutti i suoi membri.

Da Palazzo Chigi però giustificano la decisione presa. “Si tratta di un virus nuovo, per questo il Governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione” dicono fonti dell’esecutivo “è evidente che ora non ci siano evidenze scientifiche ma la politica deve puntare a qualsiasi iniziativa che contribuisca a rallentare la diffusione del virus”.

Sulla validità della misura adottata dall’esecutivo si è espresso anche il presidente dell’Istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro. “Le misure del dpcm presentato oggi vanno nella direzione di un forte contenimento e rallentamento della diffusione dell’infezione da coronavirus” ha dichiarato, aggiungendo poi: “forti alleati per contrastare l’infezione sono i comportamenti dei cittadini”.

Limitare la diffusione o i posti in terapia intensiva non bastano

La firma del decreto è arrivata infatti dopo le 22, ed il primo ministro ha spiegato che bisogna ritardare la diffusione del virus perché “il sistema sanitario rischia di andare in sovraccarico, abbiamo un problema con la terapia intensiva, se una crisi esponenziale dovesse proseguire”.

Il presidente del Consiglio ha poi mandato quello che è stato in fin dei conti un messaggio alla Nazione. “Siamo un Paese forte, che non si arrende. È nel nostro Dna. Stiamo affrontando la sfida del Coronavirus che non ha colore politico e deve chiamare a raccolta l’intera nazionale perché si vince con l’impegno di tutti” ha detto Conte “siamo sulla stessa barca, chi ha il timone ha il dovere di indicare la rotta, dobbiamo fare uno sforzo in più, dobbiamo farlo insieme”.

Il premier ha poi parlato dell’importanza delle misure di contenimento santario: “nonostante gli sforzi non è possibile rafforzare le strutture sanitarie in breve tempo” ha detto Conte, che ha poi spiegato che una parte dei contagiati “necessita di assistenza continuata in terapia intensiva. Finché i numeri sono bassi, il Ssn può assisterli efficacemente, ma in caso di crescita esponenziale non solo l’Italia ma nessun Paese al mondo potrebbe affrontare una situazione del genere”.

Conte ha poi assicurato che “il ministro Speranza ha predisposto un aumento del 50% dei posti di terapia intensiva e del 100% dei posti di terapia subintensiva”.

Nuove norme per il contenimento del coronavirus

Le regole contenute nel decreto firmato dal presidente del Consiglio riguardano tutto il territorio italiano, e sono state stabilite anche sulla base delle indicazioni fornite dal comitato scientifico, come hanno spiegato alcuni capigruppo che hanno preso parte alla riunione a Palazzo Chigi.

Mentre si sta valutando di raddoppiare il numero dei posti in terapia intensiva e nei reparti di pneumologia, e si sospendono le lezioni di scuole e università fino al 15 marzo, entrano in vigore altre misure di contenimento sanitario che varranno per un mese.

Fino al 3 aprile sono annullati tutti i viaggi d’istruzione e qualsiasi altra uscita didattica, e sarà reso possibile lo smart working anche “in assenza di accordi individuali”. La mascherina rientra naturalmente tra le prescrizioni igienico-sanitarie, ma solo per chi è contagiato o ritiene di poterlo essere. Possono restare aperti i centri sportivi, le palestre e le piscine, ma “a patto che rispettino le norme di igiene”.

Inoltre il Governo sta valutando se istituire una terza zona rossa nella provincia di Bergamo, che includerebbe in questo caso i Comuni di Nembro e di Alzano Lombardo.

Infine si stanno valutando delle misure da adottare per far fronte alle conseguenze del coronavirus sull’economia italiana, e lo stesso presidente del Consiglio a tal proposito ha annunciato su Facebook: “chiederemo all’Unione europea tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno, l’Ue dovrà venirci incontro”.

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