Coronavirus, misure restrittive prorogate al 4 maggio? Ecco come e quando ripartirà l’Italia

Ci si aspetta che l’ufficializzazione della data entro la quale saranno prorogate le misure restrittive di contenimento del coronavirus venga annunciata entro la giornata di giovedì. Ma ormai è abbastanza chiaro, anche per chi non lo avesse già dato per certo già da prima, che le restrizioni varranno almeno fino a dopo Pasqua.

Sarà poi uno stop intermedio, prima della riapertura, che però difficilmente sarà prima di maggio. Ne ha parlato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella serata di ieri, 30 marzo, dopo che il presidente del Consiglio Superiore della Sanità, Franco Locatelli, aveva già dichiarato a tal proposito: “ne riparliamo dopo Pasqua”.

Il fatto che si possa escludere la riapertura prima di Pasqua viene confermato anche dal presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Busaferro, che ha detto chiaramente: “prima delle festività pasquali non se ne parla, poi valuteremo”.

Inoltre la riapertura dovrà avvenire con tutte le accortezze del caso, ed è per questo che si sta pensando ad un piano da mettere a punto per prepararsi al momento in cui si inizierà a riaprire qualcosa. Quando si potrà ricominciare ad uscire si dovrà farlo con la dovuta cautela, evitando gli assembramenti e tutto il resto, ma le misure vanno studiate a tavolino.

Per cominciare, nelle prossime settimane, si deve iniziare a pensare a quale possa essere la data migliore per iniziare a permettere alla gente di uscire dalle abitazioni. Secondo non poche indiscrezioni la data più papabile è quella del 4 maggio, giorno in cui si avvierà una lenta ripartenza con riaperture graduali delle varie attività.

Il Comitato tecnico-scientifico teme soprattutto che le festività del 25 aprile e del 1° maggio, in caso di libertà di movimento, possano diventare occasione di assembramento, ed episodi di questo tipo sono ancora prematuri per il rischio di contagio che potrebbero comportare.

Già a norme restrittive in vigore, il dato che riguarda le effrazioni avvenute nei fine settimana non è incoraggiante. Risulta infatti che nei week-end, incluso quello appena trascorso, si registra una forte impennata del numero dei trasgressori.

Intanto cala il numero dei contagi, con un trend che sembra ormai nettamente migliorato. Nella giornata di ieri si è superato il totale dei 100 mila casi di coronavirus registrati, ma l’aumento sull’intero territorio nazionale è solo del 4%.

Un dato senza dubbio incoraggiante, ma “riaprire il Paese” il 3 aprile resta fuori discussione. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è ormai pronto ad annunciare la proroga delle misure restrittive. Il nuovo Dpcm contenente la data entro la quale saranno prorogati i blocchi, seguirà un Consiglio dei ministri che stando a fonti dell’esecutivo dovrebbe svolgersi tra le giornate di mercoledì e giovedì.

Il piano del Governo è senza dubbio quello di prorogare le chiusure a dopo il 3 aprile, e si tratterebbe di una proroga senza deroghe, mentre si infittiscono i dubbi sulla data finale delle misure restrittive. Si pensa che verrà fissata, almeno inizialmente, tra il 15 e il 18 aprile, e in ogni caso certamente dopo le festività pasquali.

Il ministro della Salute, che sta lavorando in stretto contatto con il Comitato tecnico scientifico, sembra disposto a valutare dapprima la riapertura del comparto delle attività produttive, e solo successivamente tutti gli altri, seguendo il criterio che le attività che prevedono contatti più stretti tra le persone siano le ultime a ripartire.

“Se dovesse esserci una esigenza maggiore di ulteriore controllo e presenza sul territorio, in ausilio alle forze di polizia, daremo il nostro contributo” ha dichiarato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nel corso di una intervista rilasciata a La Stampa.

“Ma mi pare che la situazione sia sotto controllo. Gli Italiani stanno rispondendo con grande senso di responsabilità” ha aggiunto il titolare del dicastero, che ha poi aggiunto “i numeri incoraggiano gli Italiani. Gli effetti dei sacrifici a cui sono stati chiamati, cominciano a dare segni positivi. E questa è la migliore forma di persuasione. La strada è quella giusta”.

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