Ryanair torna a volare, da luglio sarà operativo il 40% della flotta della compagnia low cost irlandese

La Ryanair, nota compagnia low cost irlandese, ha annunciato che a partire dal 24 giugno si torna a volare. I primi 50 aeromobili della sua flotta saranno di nuovo in volo, ed entro l’8 luglio sarà operativo il 40% dei suoi aerei.

Non riprenderanno a volare tutti e 475 gli aeromobili, non ancora se non altro, ma dalla compagnia fanno sapere che la previsione è quella di operare 1.000 voli al giorno, per il 90% delle destinazioni che venivano servite prima che esplodesse la pandemia di coronavirus. La condizione però, va da sé, è che i Governi dei Paesi in cui Ryanair opera, revochino le misure restrittive sui voli europei.

In Italia la compagnia irlandese ha la sua base principale all’aeroporto di Bergamo, ed inizialmente è a questa città che si limiterà la ripartenza per il nostro Paese.

Dovranno poi essere rispettate tutte le varie misure di contenimento che servono ad evitare che il virus possa diffondersi tra i passeggeri. A bordo dei velivoli Ryanair sarà obbligatorio indossare la mascherina, il servizio di fornitura di snack e bevande sarà limitato, le transazioni avverranno solo attraverso sistemi contactless. Sarà inoltre vietata la coda per i servizi igienici e ci sarà l’obbligo di misurazione della temperatura corporea sia ai passeggeri che all’equipaggio.

Dalla compagnia fanno sapere che “Ryanair lavorerà a stretto contatto con le autorità sanitarie pubbliche per garantire che questi voli siano conformi, ove possibile, a misure efficaci per limitare la diffusione di Covid-19″.

Fila centrale vuota per distanziamento sociale? Per il CEO O’Leary “idea idiota”

Non si è mostrato particolarmente entusiasta delle misure per contenere il rischio contagio nell’ambito dei voli di linea il CEO di Ryanair O’Leary, che ha dichiarato: “l’obbligo di tenere vuota la fila centrale degli aerei è un’idea idiota, così non riprenderemo a volare affatto”.

“Non possiamo guadagnare con una riduzione del 66% di carico” ha spiegato il Ceo della nota compagnia low cost. Le misure che, sempre in linea teorica, dovrebbero servire a ridurre il rischio contagio da coronavirus, renderebbero impossibile tornare a solcare i cieli.

O’Leary ha infatti affermato di averne parlato con il Governo irlandese. “Ho chiarito che, se intenderà adottare la regola della fila centrale vuota, o pagherà per il posto libero oppure non si volerà” ha detto il CEO di Ryanair.

E sempre sulle misure di contenimento finalizzate a ridurre il rischio contagio O’Leary ha spiegato: “l’importante è che le autorità di regolamentazione non creino stupide restrizioni non implementabili a bordo di un aereo: non si può avere un distanziamento sociale in un tubo di alluminio. Abbiamo anche letto alcune norme che dicoono che si dovrebbero usare guanti di gomma e gel per le mani dopo ogni interazione al banco del chack-in in aeroporto. Sono completamente inefficaci, senza senso. Tutto questo è stato progettato per dare l’impressione che qualche regolatore stia facendo qualcosa, ma non è efficace”.

Il Ceo di Ryanair ha colto l’occasione per parlare anche delle compagnie di bandiera, a cominciare da Alitalia, che ha definito come un “tossico che sopravvive solo grazie agli aiuti di Stato” e infatti “in 74 anni non ha mai dato profitti”.

Ma la colpa ancora una volta è delle istituzioni. “Invece di trattare tutte le compagnie aeree allo stesso modo i Governi stanno sovvenzionando massicciamente i tossici degli aiuti di Stato come Luftansa e Air France” ai quali lo Stato continua a somministrare massicce dosi di “crack e cocaina” spiega O’Leary.

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