Coronavirus, poliziotti che dicono basta “siamo stati trasformati in una quasi-milizia”

Ne abbiamo visti di filmati in cui le Forze dell’Ordine procedevano coi controlli di routine come stabilito dai Dpcm di Conte, e se in alcuni casi abbiamo avuto l’impressione che da parte degli agenti ci fosse una sorta di accanimento nei confronti dei cittadini, il che non ha certamente giovato all’immagine degli uomini in divisa, in moltissimi altri non è stato affatto così, prova ne è il post apparso sul forum Poliziotti.it.

A scrivere è un agente di polizia, e nelle sue parole si legge molta amarezza. “Se quando abbiamo scelto di arruolarci nella polizia ci avessero detto che un giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di Muro di Berlino, ci saremmo fatti grasse risate” così inizia il post.

“Invece a distanza di oltre trent’anni (e già, chi scrive non è una GiaccaBlu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti. Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la GiaccaBlu non è da tutti e non è per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto”.

E nel messaggio, apparso anche sulla pagina Facebook di “Noi poliziotti per sempre” che conta oltre 500 mila iscritti molti dei quali facenti parte delle forze dell’ordine, si legge ancora: “quello che non è nel ‘contratto’ stipulato col giuramento fatto alla Repubblica e alla Costituzione è agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami”.

“Per mesi e mesi, durante il corso di addestramento e formazione, ci sono stati ribaditi certi principi che abbiamo assimilato (non che ce ne fosse bisogno, la coscienza democratica era ben radicata in tutti noi, esclusi quelli che in certe riunioni sindacali usavano introdurre i loro interventi con ‘carissimi amici, colleghi, compagni’!)”.

“Ma oggi? Oggi ci ritroviamo in una situazione in cui siamo (stati) trasformati in una quasi-milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a “chiedergli” di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti!”

“A questo siamo stati ridotti noi eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza? A questo è ridotta la nostra istituzione? La nostra gloriosa GiaccaBlu come uno straccio, oltraggiata e svilita senza che nessuno osi opporsi a questo scempio? La nostra polizia che negli ultimi 30 anni ha retto l’urto dei maniaci del federalismo tout court che la volevano smantellata e (sotto)posta ai sindaci negli anni ’90?”

E la risposta è “no! Così non va bene! Non ci sta bene! Basta! Non siamo disposti a farci mettere in svendita, la GiaccaBlu non è un orpello, ha un valore intrinseco, non può essere messa in svendita o in saldo” dice l’agente di polizia nel suo post, trasmettendo in modo vieppiù chiaro e lampante un messaggio importante: il limite è stato raggiunto e ampiamente superato.

“Se così è, lo si dica chiaramente, se si ha il coraggio” si legge ancora “siamo stufi di doverci ‘scontrare’ quotidianamente con persone che hanno perso il lavoro, non hanno sostentamento ma famiglia a carico, che non sanno più come mantenere. Siamo consapevoli della situazione emergenziale a causa del Covid19, ma ancor più lo siamo dell’assurdità di certi provvedimenti amministrativi e di certe (deliranti) ordinanze emesse dalle autorità locali“.

Ci siamo espressi contro l’utilizzo dei droni (una follia) per la caccia all’uomo, utili e strumentali sono ed esclusivamente alle manie di protagonismo di alcuni sindaci scatenati in una gara a chi è più realista del Re (altro prodotto di una politica stupida e insensata sulla gestione della sicurezza pubblica). Siamo uomini, donne, mariti, mogli, padri, madri; molti viviamo il dramma della chiusura di piccole attività che contribuivano a farci arrivare a fine mese senza eccessivi patemi d’animo. E siamo testimoni dello stesso identico dramma che moltissimi nostri concittadini stanno vivendo, delle lacrime che versano per l’angoscia che li pervade ogni volta che procediamo a un semplice controllo. Vi sembra normale tutto ciò?”

Non vogliamo essere ‘congiunti’ di uno Stato etico in stile Ddr, non vogliamo essere complici di questo sfascio sociale. Ne prendano atto, coloro che vivono nelle loro torri d’avorio. La vostra ignavia sta mettendo in serio pericolo la coesione sociale”.

Così si conclude il post dal titolo: “Congiunti di uno Stato etico? No grazie!” che è stato pubblicato il 3 maggio 2020 sul forum Poliziotti.it che nacque ormai quasi 20 anni fa per una iniziativa di Salvatore Baiocchi dopo i fatti del G8 di Genova. Si tratta di un portale non istituzionale e asindacale che ha la funzione di avvicinare le forze di polizia e i cittadini.

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