Coronavirus, per andare in vacanza il passaporto sanitario, ecco come dovrebbe funzionare

Si avvicina la data del 3 giugno, in occasione della quale il Governo prevede di riaprire agli spostamenti tra Regioni, ma il Paese è davvero pronto a questo nuovo step di allentamento delle misure restrittive? Una delle soluzioni alle quali si pensa per rendere possibile lo spostamento libero tra le Regioni, anche e soprattutto per favorire il turismo, è quella di introdurre una sorta di passaporto sanitario.

Si tratterebbe di una specie di lasciapassare per le vacanze, un’idea che arriva direttamente dalle regioni tra le più interessate dal turismo estivo, vale a dire Sardegna e Sicilia. Se la curva dei contagi lo permetterà, a partire dal 3 giugno gli spostamenti tra la maggior parte delle regioni saranno liberi, ma alcune spingono per avere qualche garanzia in più.

Le garanzie servono non solo per chi si sposta, raggiungendo le regioni interessate, ma anche chi ospita i turisti. È questa in sostanza la linea dei Governatori di Sardegna e Sicilia, che fanno pressioni sul Governo perché predisponga il passaporto sanitario.

Si attende intanto il resoconto riguardante l’andamento della curva dei contagi, che dovrebbe essere pubblicato nella giornata di oggi, giovedì 28 maggio, in base al quale si valuterà se riaprire le Regioni permettendo spostamenti liberi (senza bisogno di autocertificazione) oppure temporeggiare almeno per alcune di esse.

Tra le regioni più a rischio rinvio riapertura ci sono solo la Lombardia e il Piemonte, ma ancora non è detto che si trovino costrette a rimandare la data che per ora dovrebbe essere quella del 3 giugno come tutto il resto d’Italia. In ogni caso la decisione verrà presa il giorno seguente, vale a dire domani 29 maggio.

Il governatore della Sardegna chiede un certificato di negatività per entrare

Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, chiede all’esecutivo che per arrivare sull’isola il turista debba essere in possesso di un documento che certifichi la sua negatività al coronavirus. Il governatore propone quindi che vengano autorizzati nuovi test salivari, con l’obiettivo di garantire che la Sardegna resti “Covid-free”.

Insomma i turisti sono i benvenuti “chiediamo solo una piccola cautela in più: munirsi di un certificato di negatività al Covid-19” dice Christian Solinas. Chi vuole recarsi in Sardegna per le vacanze dovrà quindi avere la possibilità di fare il tampone, altrimenti è chiaro che non può certificare la propria negatività al coronavirus.

La proposta del presidente Solinas quindi è quella di un certificato di negatività per arrivare in Sardegna a partire dal 3 giugno. Il certificato dovrà essere presentato “non quando si prenoterà il biglietto” spiega il governatore “ma entro tre giorni dalla partenza. Così il passeggero si presenterà all’imbarco munito di carta d’imbarco, documento d’identità e questo certificato“.

Ma non è tutto, Solinas parla anche della possibilità di introdurre un bonus per chi arriva in Sardegna a partire dal 3 giugno, che dovrà aver effettuato il test per il Covid-19, sostenendone dunque il costo. Il test intanto, “se il Governo farà la sua parte” potrà essere richiesto nelle farmacie e ai medici di famiglia, cioè dove “il cittadino può andare con semplicità” avendo così la possibilità di attestare in modo relativamente semplice la propria negatività a virus.

Sostanzialmente sulla stessa linea anche il Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che ha parlato appunto di una sorta di passaporto sanitario per poter raggiungere l’isola a partire dall’8 giugno.

Passaporto sanitario? Il Governo frena

Una soluzione, quella del passaporto sanitario, che il Governo definisce “ambiziosa ma impraticabile”. Ne ha parlato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri intervenendo a Radio 24, dove ha spiegato: “è necessaria un’uniformità su tutto il territorio e al momento la vedo molto difficile. Facciamo prima a riaprire lasciandoci questo virus alle spalle rispettando le regole”.

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha lasciato intendere che la cosa del passaporto sanitario sarà difficilmente realizzabile, così pure il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. Non solo, a frenare sono anche gli esperti del Comitato tecnico scientifico, che in sostanza ritengono che non possa esistere nulla del genere, insomma il passaporto sanitario o certificato di negatività che dir si voglia, non si può fare.

Il direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, ha sottolineato che i test salivari rapidi proposti dal Governatore Solinas come passaporto sanitario “non sono validati”. Nel corso di un suo intervento ad Agorà, su Rai 3, l’esperto ha anche aggiunto che “dietro c’è un affare privato miliardario, perché vengono tutti convinti che va fatto un test, e che va fatto presso laboratori privati”.

“L’Oms” dice ancora Ippolito “che pure ha i suoi difetti perché corre dietro alla lepre dopo che è scappata, finalmente ha detto che non esistono patentini di immunità per il coronavirus, cosa che il Comitato Tecnico Scientifico ha da sempre sostenuto”.

È poi il viceministro Sileri a mettere in evidenza un altro aspetto negativo della proposta dei governatori di Sardegna e Sicilia, affermando che per un passaporto sanitario non si può prescindere da una “uniformità su tutto il territorio” e ha poi precisato: “al momento la vedo molto difficile”.

C’è poi il problema dei tamponi, che al momento è forse l’ostacolo più grosso, visto che in tutta Italia i tamponi stentano a decollare. Secondo quanto riportato da IlSole24Ore “degli oltre 3,2 milioni eseguiti in realtà quelli ‘diagnostici’ (cioè casi nuovi testati e non secondi o terzi tamponi per verificare guarigione) sono appena 2 milioni”.

Nella Fase 2, ogni giorno vengono eseguiti sempre lo stesso numero di tamponi per verificare nuovi casi che si eseguivano nella Fase 1, vale a dire circa 30-40 mila, e sono del tutto insufficienti.

Il governatore della Regione Sardegna però ha già pensato ad un Piano B. Se spingere sull’esecutivo per ottenere l’approvazione del cosiddetto passaporto sanitario non dovesse portare ad alcun risultato “abbiamo già previsto due scenari alternativi”.

“Illustrerò le specifiche venerdì prossimo (il 29 maggio ndr), sino ad allora lavoreremo con tenacia per affermare il modello principale da noi proposto” ha annunciato il Governatore Solinas.

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