Quando sarà pronto il vaccino per il coronavirus? Questa è la prima di una serie di domande cui molti cercano risposta, tuttavia si parla ancora di previsioni che in quanto tali non offrono alcuna certezza. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha ipotizzato che il vaccino anti-Covid-19 potrebbe essere pronto entro la fine dell’anno o verso l’inizio del 2021, ma di certo non vi è nulla.

Ad ogni modo, l’Italia sarà in prima linea nella sperimentazione del vaccino per il Coronavirus, se e quando questo sarà finalmente pronto. Si tratta d’altra parte di un virus ad RNA, proprio come l’HIV per il quale un vaccino non è mai stato trovato. Secondo alcuni esperti inoltre il Covid-19 non dà immunità, proprio come non dà immunità il banale raffreddore, anch’esso causato da un coronavirus.

Ma la ricerca continua, ed insieme all’Italia, a sperimentare per primi il vaccino che l’azienda AstraZeneca sta studiando ad Oxford, ci saranno Germania, Francia e Olanda. AstraZeneca ha raggiunto un accordo con la Inclusive Vaccines Alliance europea, guidata da questi quattro Paesi, che prevede la fornitura di 400 milioni di dosi del vaccino, con la distribuzione che dovrebbe iniziare a partire dalla fine del 2020.

L’Inclusive Vaccines Alliance ha come obiettivo quello di accelerare sulla fornitura del vaccino e allargare il progetto anche ad altri Paesi europei che vogliano prendere parte all’iniziativa. Inoltre l’alleanza ha preso l’impegno formale di garantire un accesso equo al vaccino ai Paesi europei che entreranno a farne parte.

La sperimentazione del vaccino per il coronavirus

Grazie alla collaborazione della Oxford University, e con la partecipazione dell’italiana IRBM, la sperimentazione del vaccino sta procedendo. Nel frattempo, in parallelo, l’azienda AstraZeneca sta approntando le catene di approvvigionamento su scala globale, Europa inclusa naturalmente.

L’azienda AstraZeneca sta lavorando per potenziare la capacità produttiva, ed è aperta alla collaborazione con altre aziende in modo da poter sostenere l’accesso al vaccino senza alcun profitto.

Dall’azienda hanno fatto sapere: “stiamo iniziando a produrre il vaccino a rischio” vale a dire prima degli esiti delle prove di efficacia. Inoltre dall’AstraZeneca hanno preso l’impegno di produrre 2 miliardi di dosi con lo scopo di rendere possibile un accesso “ampio, equo e senza alcun profitto”.

Quanto costerà il vaccino?

Il costo del vaccino, stando a quanto dichiarato dall’azienza che si occuperà della sua distribuzione, sarà di pochi euro soltanto, ed in questo modo potrà essere distribuito rapidamente. Sembra che la distribuzione del vaccino vedrà il via entro la fine del 2020, nel frattempo dovrebbero essere arrivati i test clinici sulla sua efficacia, attesi per l’estate.

Nel caso in cui i test dovessero avere esito positivo, il processo regolatorio verrà immediatamente avviato e si comincerà subito con la distribuzione a tappeto.

Il fatto che la sperimentazione clinica sia ancora in corso non deve essere sottovalutato, e a ricordare questo dettaglio tutt’altro che irrilevante è lo stesso presidente di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum. Fino a che non ci saranno i risultati della sperimentazione sull’uomo (che dovrebbero arrivare a settembre) non si potrà avere alcuna certezza in merito alla sua efficacia.

Il presidente Wittum ha ricordato che nell’ambito della ricerca farmaceutica “funziona così”, si tratta di una “scommessa”. Il numero uno di AstraZeneca Italia ha poi aggiunto: “siamo fiduciosi funzioni”.

Le prime fasi di sperimentazione sono andate bene, ricorda infatti Lorenzo Wittum, ed ora siamo nell’ultima fase, quella della sperimentazione sui volontari, per accertare che il vaccino sia effettivamente in grado di proteggere l’uomo dal contagio da coronavirus.

Il mese scorso, la Oxford University ha annunciato l’avvio di una sperimentazione clinica di fase II/III con AZD1222 in Gran Bretagna su una popolazione di 10mila volontari sani.

Quante persone potranno vaccinarsi per il coronavirus?

La popolazione dell’Europa si aggira intorno ai 450 milioni di persone, e di dosi di vaccino dovrebbero essere previste 400 milioni, quindi abbastanza per vaccinare praticamente tutti.

“Avremo diverse decine di milioni di dosi pronte prima della fine anno e poi nei primi mesi del 2021 arriveranno il resto delle dosi” fanno sapere dalla AstraZeneca.

Abbiamo visto quando dovrebbe essere pronto il vaccino, e quante dose ne saranno prodotte, quanto al come, le modalità in cui il vaccino sarà distribito dipendono da “una decisione che dovranno prendere in Europa. I 4 Paesi dell’alleanza, Italia, Francia, Germania e Olanda, insieme all’Unione europea, stanno definendo i meccanismi di allocazione”.

Per quel che riguarda specificamente il nostro Paese, quello che si sa al momento è che a potersi vaccinare per primi saranno il personale sanitario e a seguire le categorie a rischio, in base ad età e patologie, quindi i militari e le forze dell’ordine.

Nel frattempo l’azienda ha concluso accordi con la Gran Bretagna, con gli USA, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, e Gavi Alliance, per 700 milioni di dosi. Un miliardo di dosi di vaccino dovrebbero invece arrivare grazie ad un accordo siglato invece con il Serum Institute of India. Queste saranno destinate perlopiù ai Paesi a basso e medio reddito. In questo momento si parla di una capacità produttiva totale che si attesta intorno ai 2 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid-19.

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