Secondo l’analisi fatta dalla Goldman Sachs, al lancio del vaccino anti coronavirus è legata la ripresa economica su scala globale. Le prospettive di una impennata del PIL sarebbero, secondo gli esperti della nota banca d’affari americana, strettamente correlate all’arrivo di un vaccino che sia accessibile a livello di massa tanto in USA quanto in Europa e in Cina.

Sul tema la Goldman Sachs ha dedicato uno studio specifico che parte proprio da una analisi dei tempi necessari per l’approvazione del vaccino, per poi proseguire considerando le possibili ripercussioni positive sulla crescita in particolare nelle tre aree del Pianeta sopra citate.

Nello scenario ipotizzato da Goldman Sachs naturalmente non vengono esposte certezze, ma si parla in termini di probabilità. Sempre in questa prospettiva si ipotizza che la FDA (Food and Drug Administration) americana approvi un vaccino entro la fine del 2020, il che permetterebbe di iniziare con la fase di distribuzione sia negli Usa che in Europa su vari strati della popolazione.

La distribuzione del vaccino potrebbe essere avviata negli Stati Uniti entro la fine del secondo trimestre 2021, e negli Stati europei entro il terzo trimestre.

Per Goldman Sachs l’approvazione del vaccino è vicina

Goldman Sachs si aspetta che l’approvazione di almeno un vaccino anti-Covid da parte dell’FDA sia ormai prossima. Il motivo è che ci sono molte ricerche e sperimentazioni in corso, tra le quali ve ne sono diverse con risultati preliminari ritenuti positivi, in seguito al riscontro dei quali i finanziamenti sono stati aumentati.

I principali sviluppatori del vaccino per il coronavirus puntano infatti ad ottenere approvazioni già a partire dal quarto trimestre del 2020, mentre parallelamente i regolatori stanno aumentando sia la trasparenza che la flessibilità delle procedure.

Secondo quanto riportato da FinanciaLounge Usa e Uk sembrano destinati a disporre anche di un surplus, mentre Europa e Giappone dovrebbero avere un’offerta abbondante a fronte di una domanda che dovrebbe essere sostanzialmente in linea con le stime standard di ‘immunità di gregge’ in America e in Europa”.

Qual è il legame tra vaccino e crescita economica globale?

Non è detto però che fili tutto liscio con il vaccino per il Covid-19, infatti le precedenti esperienze in questo ambito ci ricordano che i rischi non mancano. Non possiamo ignorare il fatto che le principali ricerche sono focalizzate sulla stessa proteina, e questo vuol dire che una volta ottenuta l’approvazione i vaccini potrebbero comunque andare incontro a successi diffusi come ad altrettanto diffusi insuccessi.

Goldman Sachs fa notare che potrebbero esserci dei problemi legati alla durata della protezione che il vaccino dovrebbe garantire. Non è detto infatti che questo si riveli efficace nel lungo periodo, specie per la popolazione anziana. Oltre a questo segnala rischi significativi sulla catena di fornitura che porterà alla distribuzione.

Ad ogni modo gli esperti della nota banca d’affari ritengono che il vaccino per il coronavirus potrebbe dare una spinta alla ripresa economica per una serie di motivi. In primis si potrebbero consentire senza limitazioni legate al distanziamento sociale, tutte quelle attività che oggi sono ancora penalizzate dalle misure di contenimento adottate nei vari Paesi.

È tuttavia utile ricordare che ci sono anche Paesi come la Bielorussia o la Svezia, per citare due esempi molto vicini a noi, in cui non c’è stato alcun lockdown. In questi Paesi non solo non si sono rilevati indici di mortalità più alti rispetto ai Paesi che hanno adottato le più stringenti misure restrittive, come l’Italia (in Bielorussia i decessi con il Covid sono meno di 600 su un totale di quasi 10 milioni di abitanti), ma non è stata nemmeno innescata alcuna crisi economica.

Ma tornando alle stime di Goldman Sachs, con l’arrivo del vaccino si dovrebbe innescare un effetto psicologico in grado di eliminare quello che viene definito “effetto paura” che non riguarda solo la sfera strettamente sanitaria, ma anche quella economica legata appunto a fallimenti e licenziamenti.

Negli USA la spinta all’economia prodotta dalla distribuzione del vaccino anti-Covid sarebbe più forte rispetto a quella che si riscontrerebbe in Europa e ancor più rispetto alla Cina. Questo anche per merito della leadership che gli Usa avrebbero conquistato nella corsa verso il vaccino, ma è collegato al tempo stesso al fatto che negli States il vaccino appare ora meno sotto controllo rispetto a Cina ed Europa.

C’è da tener conto anche del fatto che l’impatto positivo sull’economia sarà tanto più evidente quanto prima il vaccino si renderà disponibile. Questo sia per via del prevedibile crescente effetto-paura, sia dell’altrettanto prevedibile miglioramento del controllo del virus attraverso test e trattamenti sanitari.

Goldman Sachs stima una crescita oltre le attese del 2021

Grazie al vaccino anti-coronavirus la crescita economica globale per il 2021 supererà le attese. Stando alle ultime previsioni ci sono probabilità pari al 37% che 25 milioni di dosi di vaccino approvato dalla FDA saranno disponibili già dal mese di marzo 2021. Le probabilità che sia pronto invece entro settembre 2021 sono del 78% circa.

Le stime precedenti erano invece su percentuali decisamente più basse. Il vaccino disponibile entro marzo 2021 aveva probabilità del 9%, mentre la sua disponibilità entro settembre 2021 si attestava intorno al 35% di probabilità.

Gli effetti sul PIL non sarebbero gli stessi in ogni area del Pianeta, infatti Goldman Sachs individua effetti diversi sulle tre macro-aree economiche: Usa, Europa e Cina. Sono state quindi realizzate delle simulazioni tenendo conto di diversi fattori, tra i quali l’elevato livello di rischio rappresentato dal coronavirus in alcuni settori dell’economia, come quello dei viaggi e della ristorazione, che senza un crollo totale del rischio di contagio non potrebbero più tornare a regime.

Sarebbero gli Usa, secondo Goldman Sachs a trarre maggior beneficio dalla distribuzione del vaccino, con una spinta al PIL decisamente più forte rispetto a quella che si riscontrerebbe nelle altre due macro-aree. Per gli USA gli effetti si vedrebbero già da fine 2020.

Il vaccino però permetterebbe anche di escludere scenari comunque più negativi rispetto a quelli assunti come base dello studio di Goldman Sachs. Infatti sebbene siano gli stessi ricercatori a sottolineare che vi è comunque una profonda incertezza di fondo, una distribuzione significativa del vaccino nei prossimi 2-3 trimestri consentirebbe in ogni caso una crescita sostenuta dell’economia globale per il 2021.

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