Oms “consapevole foglia di fico” per decisioni impopolari dell’esecutivo italiano. Il servizio di Report

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Non è certo passata inosservata l’ultima puntata di Report, la trasmissione in onda su Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci, che questa volta ha fatto emergere non poche ombre sulla gestione dell’epidemia di Coronavirus da parte dell’Italia.

Dietro le scelte dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ci sarebbero, secondo quanto emerso nel corso del servizio di Report, alcuni importanti aspetti da chiarire, ed in particolar modo si cerca di far luce sul presunto scandalo che vede coinvolto persino l’Oms, definito da Ranieri Guerra come “la consapevole foglia di fico per certe decisioni impopolari”.

L’inchiesta di Report e il documento dell’Oms fatto sparire

Prima dell’esplosione dell’emergenza Coronavirus la maggior parte di noi aveva ben poca dimestichezza con tutto ciò che gira intorno al concetto stesso di pandemia, col passare dei mesi però, anche e soprattutto grazie a servizi di approfondimento come quelli di Report, abbiamo iniziato a capire in che modo si muovono alcuni ingranaggi il cui ruolo è quanto mai determinante.

Ora sappiamo ad esempio che ogni Paese è tenuto ad elaborare un proprio piano pandemico, e già in un servizio di Report che risale ai primi mesi dell’emergenza, era stato sottolineato come quello dell’Italia non fosse aggiornato, a differenza ad esempio di quello della Germania, che come al solito si è confermata estremamente diligente, anche su questo aspetto.

A far luce su questo punto era spuntato fuori un documento dell’OMS che denunciava proprio che il piano pandemico italiano risale al 2006, tuttavia a poche ore dalla pubblicazione del documento, quest’ultimo è stato rimosso senza alcuna spiegazione ufficiale.

Ma quanto è importante avere un piano pandemico aggiornato? Secondo il generale Lunelli, esperto di difesa batteriologica, un piano aggiornato avrebbe potuto salvare almeno 10 mila persone decedute per il Covid-19.

Report è riuscito a svelare il contenuto di una serie di e-mail riservate di cui è entrato in possesso tramite un leak. Sono comunicazioni internet dell’Oms che riguardano il rapporto dal titolo: “An unprecedented challenge – Italy’s first response to Covid-19”, ed è stato redatto da un team di ricercatori della divisione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Si tratta di uno studio che era stato finanziato con circa 100 mila miliardi di dollari da un grant del Kuwait, nel quale si approfondivano i vari aspetti della preparazione e gestione italiana dell’emergenza sanitaria Coronavirus.

La sua utilità doveva essere quella di fornire un punto di riferimento agli altri Paesi e più in generale agli operatori del mondo della sanità che avrebbero potuto trarre importanti insegnamenti da quel che era stato fatto, nel bene e nel male, nella gestione della crisi Covid-19 in Italia, primo grande Paese occidentale ad affrontare la nuova pandemia.

Eppure il 14 maggio, dopo appena un giorno dalla sua pubblicazione, il documento che era costato fior di milioni, era stato ritirato e non è mai più stato reso disponibile, cosa che è stata definita “uno sfregio al governo del Kuwait che lo aveva pagato”.

I documenti esclusivi di Report

Il servizio di Report parte da documenti esclusivi, attraverso i quali Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella nella loro inchiesta “Il Parafulmine” cercano di approfondire quello che è accaduto dietro le quinte, le ragioni insomma per cui il documento sulla gestione pandemica dell’Italia è sparito dopo appena un giorno.

Cosa è successo insomma negli ambienti dell’OMS? È lo stesso Sigfrido Ranucci a evidenziare come sia necessario fare luce tra incidenti diplomatici, cattivo uso della cooperazione, immunità diplomatica usata da scudo contro le convocazioni della procura di Bergamo e una “santa alleanza” tra i piani alti dell’OMS e il nostro ministero della Salute.

I giornalisti di Report riescono a dedurre dai leak di cui sono entrati in possesso, che il motivo della censura è da collegare al fatto che il rapporto metteva in imbarazzo il governo italiano, ed in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza, ma ancor di più il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra.

Tra le varie criticità emerse infatti veniva dato particolare risalto alla questione del mancato aggiornamento del piano pandemico, la cui data era appunto quella del 2006.

Ranieri Guerra e la “consapevole foglia di fico”

Nella caccia alle responsabilità riguardanti il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, in prima linea troviamo propri Ranieri Guerra, che tra il 2014 ed il 2017 ricopriva il ruolo di Dg Prevenzione al Ministero della Salute.

Era Ranieri Guerra che l’11 maggio, poco prima della pubblicazione del rapporto e poche ore prima di una puntata di Report in cui sarebbe stata denunciata l’arretratezza del piano pandemico nazionale, in qualità di top official dell’Oms aveva scritto ad uno degli autori della trasmissione chiedendo di indicare invece della data del 2006 quella del 2016.

La data del 2016 però corrisponde alla realtà dei fatti solo alla data di aggiornamento della pagina web, ma non ha nulla a che vedere con la data di aggiornamento del piano pandemico. Il tentativo era quello di mettere su una sorta di “gioco di prestigio” come lo stesso Ranucci lo ha definito.

“Devi correggere subito nel testo: 1. Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale; Ministero della Salute; 2006 (…) E riportare quanto disponibile al sito minisalute (…) Ultimo aggiornamento dicembre 2016. Non fatemi casino su questo (…) Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi. (…) Adesso blocco tutto con Soumya. Fammi avere la versione rivista appena puoi. Così non può uscire”.

Il virgolettato naturalmente è ascritto a Ranieri Guerra, che appunto minaccia di far bloccare tutto con la collaborazione di Somya Swaminatham, chief scientis dell’OMS centrale. Emerge tra l’altro la sicumera con cui cita la prestigiosa scienziata, che a quanto lascia intendere lui, sarebbe stata a sua disposizione per cambiare il testo, e non per motivi scientifici, bensì politici. Vi è poi un’altra comunicazione, e in questa Ranieri Guerra usa l’espressione della “foglia di fico”.

“Uno degli atout di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a OMS come consapevole foglia di fico per certe decisioni impopolari e criticate da vari soggetti. Questa è stata materia di discussione e di accordo con Tedros, anche attraverso chi ti scrive e la Missione a Ginevra (…). Se anche l’OMS si mette in veste critica non concordata con la sensibilità politica del Ministro, che è certo superiore alla mia, non credo che facciamo un buon servizio al Paese. Ricordati che hanno appena dato 10 milioni di contributo volontario sulla fiducia e come segno di riconoscenza per quanto fatto finora, dopo sei anni di zero”.

Il lavoro della procura di Bergamo ostacolato dall’Oms?

Nel corso della trasmissione Report è stato anche rivelato che l’OMS sta impedendo agli autori dello studio di presentarsi presso la Procura di Bergamo che li ha convocati per ascoltarli come persone informate sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta per falso ed epidemia colposa.

L’OMS si sta al momento trincerando dietro trattati internazionali che garantiscono immunità diplomatica ed è attraverso questi trattati che l’ente conta di tenere “al sicuro” i ricercatori evitando che possano anche solo testimoniare in tribunale. Tra tutti i convocati però, ad uno è stato concesso di parlare coi Pubblici Ministeri della procura di Bergamo, proprio Ranieri Guerra.

Il servizio di Report è disponibile a questo link: Servizio di Report

Ecco le domande di Report al ministro della Salute Roberto Speranza

Ecco quali sono le domande che Report ha rivolto al ministro Speranza:

  • secondo una testimonianza che abbiamo raccolto, l’Oms si sarebbe prestato a fare da consapevole parafulmine a decisioni impopolari e criticate del ministro Speranza e del governo durante la prima ondata Covid. Su questo punto, chiediamo un commento al ministro Roberto Speranza
  • chiediamo di conoscere l’elenco puntuale delle donazioni fatte dall’Italia all’Oms negli ultimi due anni, con le date e i relativi importi (e le eventuali destinazioni vincolate)
  • il ministro Speranza conosce il rapporto dell’Ufficio regionale europeo OMS intitolato “An unprecedented challenge – Italy’s first response to Covid-19”? Il ministro ha letto e valutato i contenuti del documento?
  • il ministro è stato informato della sua rimozione improvvisa dal sito dell’OMS dopo circa 24 ore dalla pubblicazione? Ne conosce le ragioni?
  • al ministro risulta che il rapporto sia stato rimosso perché ne emergeva un quadro oggettivo critico della “preparadness” italiana?
  • qual è il comento del ministero sulla rimozione del documento?
  • al ministro risulta sia stata ultimata la stesura di un piano pandemico aggiornato?
  • esistono piani di gestione della pandemia in corso riservati o tutelati da confidenzialità?

La risposta ufficiale del ministero della Salute

L’Ufficio Stampa del Ministero ha formalizzato quindi la risposta che riportiamo di seguito testualmente:

“A quanto ci risulta non si tratta di un documento ufficiale dell’Oms e non è mai stato trasmesso al ministero della Salute che quindi non lo ha mai né valutato, né commentato. Ogni informazione in merito deriva da fondi non istituzionali.

Per quanto riguarda la risposta al Covid-19, il piano dell’Italia è declinato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” realizzato da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Superiore di Sanità, AIFA, INMI Lazzaro Spallanzani, Protezione Civile, INAIL, Conferenza Stato Regioni, AREU 118 Lombardia, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Struttura commisariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e altri. Il documento è disponibile sul sito internet del ministero della Salute: www.salute.gov.it.

Vorremmo precisare, inoltre, che per “piano pandemico” l’Oms, l’Ecdc e l’Italia fanno riferimento al Piano Pandemico Influenzale che è un documento pubblico consultabile sul sito del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ECDC e sul sito del Ministero della Salute. Attualmente è in corso l’aggiornamento del Piano presso la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Come Ufficio Stampa del Ministero della Salute ricordiamo che l’OMS, l’ECDC e le altre organizzazioni internazionali, come compete loro, definiscono gli standard e le strategie di contenimento raccomandate, in un costante confronto con tutti i Paesi membri. L’Italia, su numerosi aspetti legati alla sfida pandemica ha recepito, nelle misure adottate, le indicazioni di Oms ed Ecdc.

L’Italia, attraverso un capitolo di spesa del Ministero della Salute, versa il contributo obbligatorio previsto e calcolato secondo le norme OMS. In applicazione della Notice of Assessment for the Biennium 2020-2021, l’Italia ha versato tale contributo per l’anno 2020, suddiviso parte in dollari e parte in franchi svizzeri:
– 7.911.430,00 dollari
– 8.077.570,00 franchi svizzeri
– pari rispettivamente a 1.257.526,83 e 7.572.485,23 euro
– per una somma complessiva di 14.830.012,06 euro.

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