USA: dieci Stati denunciano Google per aver gestito un monopolio della pubblicità con la collaborazione di Facebook

Non hanno esitato ad agire per vie legali, i dieci Stati Usa che hanno deciso di denunciare Google per monopolio illegale della pubblicità. La società che controlla il motore di ricerca più usato al mondo dovrà quindi rispondere del proprio operato davanti ai giudici del tribunale distrettuale degli Stati Uniti del Texas.

La denuncia è stata presentata proprio nella giornata di ieri, mercoledì 16 dicembre da dieci dei cinquanta Stati Usa, e depositata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti in Texas.

Ad intraprendere le azioni legali contro il colosso della Silicon Valley sono i procuratori generali degli Stati del Texas, Arkansas, Indiana, Idaho, Kentuchy, Mississippi, Missouri, North Dakota, South Dakota e Utah, che per inciso sono tutti Repubblicani.

Sono in tutto dieci quindi gli Stati Usa che ritengono che Google, in accordo con Facebook, abbia messo in piedi una sorta di monopolio illegale della pubblicità. Ma cosa sarebbe successo esattamente?

Quando nel 2017 Facebook aveva raggiunto i più alti picchi di popolarità, rivelandosi un nuovo potente rivale di Google al punto da poter sfidare l’altro colosso nel campo della pubblicità online, Google avrebbe deciso di avviare una serie di accordi che avrebbero garantito benefici reciproci.

In particolare sarebbero stati stretti degli accordi che avrebbero portato Facebook a ridurre la sua competitività in cambio di un trattamento di favore nelle aste pubblicitarie gestite dal famoso motore di ricerca.

Una denuncia, quella presentata dai dieci Stati Usa, che arriva a due mesi di tempo dall’enorme causa antitrust del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro Alphabet, l’azienda che controlla Google. L’accusa è di esercitare un monopolio sugli altri motori di ricerca, e di mantenere la propria posizione di dominio per mezzo di accordi illegittimi con altre aziende che di fatto impediscono una reale concorrenza.

La causa intentata dai dieci Stati è gestita dal tribunale federale di Washington ed alcuni osservatori ritengono si tratti dell’iniziativa giudiziaria più rilevante degli ultimi decenni a vedere contrapposti il governo ed una delle big tech.

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