Stasera 15 gennaio 50 mila bar e ristoranti aperti anche per cena con l’iniziativa “io apro”

Si tratta di una iniziativa cui hanno già aderito oltre 50 mila ristoratori in tutta Italia, e che punta attraverso una pacifica protesta di disobbedienza civile, ad opporsi alle insensate restrizioni che hanno devastato il settore delle ristorazione con danni incalcolabili all’intera filiera.

L’iniziativa Io Apro è stata lanciata sui social già da diversi giorni, ed invita i ristoratori a restare aperti fino al coprifuoco invece di chiudere alle 18 come imposto dall’attuale esecutivo.

Molti ristoratori quindi nella serata di oggi, venerdì 15 gennaio, non abbasseranno la saracinesca ma continueranno ad offrire i propri servizi alla clientela nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, quali uso della mascherina e numero limitato di clienti al tavolo.

I ristoratori che resteranno aperti oggi in difformità rispetto alle restrizioni imposte dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, spiegano: “è una questione di sopravvivenza, siamo già al punto di non ritorno, ma ci proviamo lo stesso”.

È Umberto Carriera, tra gli altri, a spiegare in che modo si svolgerà l’iniziativa di disobbedienza civile cui circa 50.000 ristoratori hanno aderito. Lui è il titolare del ristorante di Pesaro che in più occasioni è rimasto aperto nonostante i divieti collezionando multe e sospensioni.

Carriera si batte, come migliaia di altri ristoratori, in difesa del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione italiana e fa sapere: “se arrivano le forze dell’ordine prenderemo la multa e la metteremo nel cassetto, prenderemo le multe fatte anche ai nostri clienti, faremo migliaia di ricorsi”.

Istituito un fondo per assistenza legale a ristoratori e clienti che aderiscono all’iniziativa

Il problema delle multe, e relativi ricorsi, non può certo essere ignorato, perché è ovvio che, specie di questi tempi, pagare multe esose per esercitare un proprio sacrosanto diritto non è esattamente la più allettante delle prospettive.

A sostegno sia degli esercenti che dei clienti che aderiscono all’iniziativa IoApro1501 ci sarà il fondo NoBufale, che sarà dalla parte di chi parteciperà all’azione di disobbedienza civile con il proprio team di legali.

L’iniziativa IoApro invita i ristoratori di tutta Italia a restare aperti a partire da oggi, venerdì 15 gennaio, vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm con il quale vengono introdotte ulteriori e più stringenti limitazioni per bar e ristoranti. Gli esercenti che prendono parte all’iniziativa hanno reso noto che secondo il “Decalogo pratico commercianti motivati” i locali che resteranno aperti lo faranno nel pieno rispetto delle norme anti Covid.

Sul sito NoBufale.it leggiamo che “gli organizzatori garantiscono supporto legale sia alle attività aderenti che ai clienti in caso di sanzioni”. Maggiori informazioni sull’iniziativa possono essere trovate anche visitando la pagina Facebook ufficiale dell’iniziativa, inoltre “sul gruppo Telegram nazionale è presente l’elenco completo dei gruppi regionali e provinciali delle attività che si stanno organizzando per garantire il servizio e prendere parte all’azione di disobbedienza civile”.

Milano, Modena, Pesaro e Reggio Emilia le città con più adesioni

In una diretta Facebook organizzata da Matteo Salvini per presentare l’iniziativa, Carriera ha parlato di “oltre 60 mila imprese” pronte a prendervi parte. “Noi apriamo venerdì” fa sapere il ristoratore “altrimenti non riapriamo più”.

Di adesioni se ne contano un po’ in tutta Italia, ma in alcune città in particolare le adesioni registrate sono particolarmente numerose. Tra le città dove l’iniziativa ha trovato più adesioni abbiamo Milano, Modena, Pesaro e Reggio Emilia.

Carriera nel promuovere l’iniziativa nel video spiega che “non è mai stata presentata un’indagine epidemiologica che accerti i contagi nei locali, a differenza di quanto può accadere nei mezzi pubblici o nei supermercati. Vogliamo poter lavorare, ma saremo i primi a puntare il dito contro chi non rispetta le norme di sicurezza”.

Da qui nasce l’idea del Decalogo Pratico Commercianti Motivati, il cui acronimo non a caso è Dpcm. Un Dpcm che i ristoratori hanno emanato in autonomia e che chi partecipa all’iniziativa si impegna a rispettare.

Inoltre l’azione di disobbedienza civile che inizierà stasera nei prossimi giorni e nelle prossime settimane potrebbe essere estesa anche ad altre categorie danneggiate dalle restrizioni imposte dal governo nel goffo tentativo di contenere la diffusione del contagio.

Lo fanno sapere gli stessi organizzatori dell’iniziativa Io Apro. “Ci stanno contattando migliaia di persone, anche palestre, piscine e mondo dello spettacolo. E anche i cittadini ci sostengono, ci chiedono di riaprire” spiega Carriera.

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