La Russia torna alla normalità, dalle restrizioni ‘soft’ alla riapertura di discoteche e night club

La Russia non rientra certo tra i Paesi che hanno imposto le restrizioni più severe per contrastare il virus, eppure sembra che la situazione sia tutt’altro che invivibile sia dal punto di vista sanitario, che per quel che riguarda le ripercussioni economiche. Ma proviamo a fare il punto della situazione di quel che sta accadendo esattamente.

In Russia si torna alla normalità

Come riportato in Italia dall’Ansa e da altri media come Il Corriere o Il Messaggero per citarne un paio, il sindaco di Mosca ha annunciato il ‘ritorno alla normalità’ o quasi. In realtà le misure restrittive imposte nella Russia ‘liberticida’ non erano nemmeno paragonabili a quelle imposte nella ‘democratica’ Italia, ma adesso lì i cittadini si riappropriano del tutto dei propri spazi e delle proprie libertà fondamentali.

E parliamo del rispetto di diritti basilari come la libertà di movimento, o il diritto al lavoro. A Mosca i locali notturni possono riaprire, quindi bar, pub, night club e discoteche. Il divieto fino ad ora era solo dalle 23 alle 6 del mattino, quindi nulla in confronto a quanto imposto in Italia, e tuttavia nessun disastro sanitario, nessuna ecatombe in una città con quasi 12 milioni di abitanti.

Adesso però cadono anche queste blande restrizioni, il che significa che a Mosca si torna alla normalità per quel che riguarda la vita nottura. Il sindaco di Mosca Sobyanin ha comunicato con sollievo che le autorità sanitarie hanno confermato che metà dei cittadini di Mosca sono ormai immuni al virus, e che si è registrato un ulteriore calo dei nuovi casi.

Cade anche l’obbligo per le aziende di prevedere almeno il 30% di smart working, che invece diventa facoltativo. Il governo si limita ora alle “raccomandazioni” in tal senso. Le uniche limitazioni che restano in vigore sono per musei, cinema e teatri, che devono ridurre la capienza al 50% mentre in Italia sono chiusi da mesi e lo resteranno ancora a lungo.

La Russia verso la normalità, poche restrizioni, pochi decessi e pochi casi positivi

La mascherina non è obbligatoria all’aperto in Russia, ed ora sarà obbligatoria solo nei mezzi di trasporto pubblici e all’interno dei locali chiusi.

Il primo cittadino ha infatti informato che i nuovi casi registrati sono “non più di tremila al giorno nell’ultima settimana”. Nella sola giornata di ieri sono stati registrati solo 1.800 nuovi casi, mentre i posti liberi in terapia intensiva sono almeno metà del totale.

Anche il piano vaccini con lo Sputnik V, autorizzato in piena estate a differenza dei vari vaccini Pfizer, Moderna e Astra Zeneca che invece sono stati autorizzati verso la fine dell’anno in Ue.

Nessun problema nemmeno con la distribuzione delle dosi, che sembrano non solo raggiungere senza problemi l’intera capitale e buona parte del Paese, ma vengono anche esportati verso i Paesi esteri che li hanno richiesti, come ad esempio l’Ungheria. Si segnalano solo alcune difficoltà a reperire il vaccino per alcuni piccoli agglomerati urbani, nelle periferie del Paese.

Per Il Corriere però la situazione in Russia non è rassicurante, perché in tutto il Paese si registrano ancora quasi 18 mila nuovi casi al giorno, picco più basso da fine ottobre. In realtà in Italia registriamo ogni giorno circa 10 mila nuovi casi, con la differenza che noi abbiamo 60 milioni di abitanti, contro i 145 milioni di abitanti della Russia.

Quindi in proporzione al numero di abitanti la situazione è sicuramente meno preoccupante in Russia, e soprattutto senza nemmeno bisogno di quelle misure restrittive che in Italia stanno distruggendo l’economia del Paese, per non parlare dei danni al benessere psico-fisico di milioni di cittadini.

In Russia, tanto per completare il quadro, si contano ad oggi 487 morti per milione di abitanti, contro i 1.430 dell’Italia. Si contano 25.859 casi per milione di abitanti, contro i 41.151 dell’Italia. Il tutto senza mettere in ginocchio il Paese né privare i cittadini delle libertà fondamentali.

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