“Speriamo nel lockdown, sai quanti soldi?” l’intercettazione shock dei mediatori di Domenico Arcuri

La maggior parte degli Italiani sin dal principio ha sempre sperato che non ci fosse bisogno di alcun lockdown, che le restrizioni imposte potessero durare il meno possibile e che si potesse ‘tornare alla normalità’ al più presto.

Molti italiani ma non tutti evidentemnte, infatti stando a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche fatte nell’ambito dell’inchiesta sulle mascherine che riguarda da vicino anche il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, alcuni mediatori speravano l’esatto contrario, speravano cioè che venissero imposte restrizioni che avrebbero fruttato loro lauti guadagni facili.

Della vicenda parla anche Libero Quotidiano, dove si fa riferimento a intercettazioni pubblicate su Il Giornale nelle quali qualcuno afferma “speriamo che a novembre esploda” in riferimento alla possibile nuova chiusura totale del Paese.

A sperare nel lockdown invece che nella fine dell’emergenza e delle restrizioni che hanno devastato l’economia del Paese, era una cricca internazionale che secondo la procura di Roma avrebbe realizzato “lucrosi affari” sulle restrizioni imposte con la diffusione del Coronavirus.

Ma chi era che sperava in nuove restrizioni? Su Libero Quotidiano leggiamo che “l’intercettazione riguarda uno degli indagati nella maxi inchiesta sulle mascherine della Procura di Roma sull’affidamento di 1,25 miliardi di euro da parte del commissario all’emergenza Domenico Arcuri a tre consorzi cinesi per l’acquisto di 800 milioni di pezzi avvenuto attraverso alcuni intermediari italiani”.

È Jorge Solis ad essere stato intercettato, ed è lui a dire tra le altre cose: “questo è un lavoro che si fa senza valigetta”.

Tra i reati contestati traffico di influenze illecite, aggravato dal reato transizionale, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. Ed ecco alcuni dei nomi delle persone indagate nell’ambito dell’indagine messa in piedi dalla Procura di Roma: Andrea Vincenzo Tommasi della Sunsky Srl, il giornalista Rai in aspettativa Mario Benotti, Antonella Appulo, Daniela Guarnieri, Jorge Edisson Solis San Andrea, Georges Fares Khozouzam, Daniele Guidi e Dayanna Andreina Solis Cedeno. Nell’inchiesta sono coinvolte anche le società Partecipazioni Sps, Microproducts It Srl e Guernica Srl.

Misure restrittive che fruttano decine di milioni di euro

Le accuse sono di aver sfruttato i legami con Domenico Arcuri per intascare commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi affidatari delle forniture.

Ed è ancora su Il Giornale che leggiamo che “Mario Benotti (il giornalista Rai in aspettativa ndr) sfruttando le sue relazioni personali con Domenico Arcuri, si faceva promettere e quindi dare indebitamente da Andrea Tommasi, il quale agiva in concorso per previo concerto con Daniele Guidi e Jorge Solis, la somma di 11.948.852, confluita per 8.948.852 sul conto della Microproducts srl di Daniela Guarnieri (compagna di Benotti) e per 3 milioni di euro sul conto della Partecipazioni Spa di Georges Khozouzam quale remunerazione indebita della sua mediazione illecita, occulta e fondata sulle relazioni personali con Arcuri”.

Tra il commissario straordinario Domenico Arcuri e Mario Benotti risulta essere intercorsa una lunghissima lista di messaggi e telefonate. Si parla di 1.282 contatti tra il 2 gennaio 2020 (all’epoca Arcuri non era stato ancora nominato commissario all’emergenza) ed il 6 maggio 2020.

Domenico Arcuri però nega di conoscere Mario Benotti il quale a tal proposito ribatte: “se il commissario Arcuri ritiene di non conoscermi e lo dice, se ne assumerà le sue responsabilità”.

Nel frattempo dall’ufficio stampa fanno sapere che “la struttura commissariale e il commissario Arcuri (estranei alle indagini) sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati”.

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