Emergenza Covid in Brasile, record di morti e terapie intensive al collasso? Ecco cosa sta succedendo

Ad oltre un anno dalla comparsa del Sars-nCoV-2 abbiamo avuto modo di osservare le enormi differenze in fatto di gestione dell’emergenza nei vari Paesi del mondo. Vi è una tale divergenza di pareri anche nel mondo scientifico, che anche di Paesi molto vicini sia dal punto di vista geografico che culturale rischia di mostrare delle differenze enormi per quel che riguarda l’approccio scelto per gestire la diffusione del Covid-19.

È il caso del Brasile di Bolsonaro, che ha scelto una strada completamente diversa da quella della vicina Argentina. In Brasile sono state adottate misure di contenimento decisamente blande, mentre in Argentina è stato imposto un lockdown della durata di 8 mesi, il più lungo al mondo.

La situazione dei due Paesi, per quel che riguarda il numero dei decessi e dei contagi tuttavia non mostra differenze altrettanto evidenti. Abbiamo due Paesi culturalmente e geograficamente molto simili che hanno scelto due strade diametralmente opposte per gestire l’emergenza Coronavirus, eppure il numero di decessi per milione di abitanti non è così diverso tra l’uno e l’altro Paese sudamericano.

Il Brasile è il secondo Paese con il più alto numero di decessi?

In questi giorni si sta parlando molto della situazione che sta vivendo il Brasile, con il governo di Jair Bolsonaro sotto accusa da parte dei media mainstream per non aver adottato una dura linea di restrizioni, come ha fatto ad esempio l’Italia, per non parlare appunto della vicina Argentina di Alberto Fernandez.

In particolare è di questi giorni la notizia che l’istituto Fiocruz, con sede a Rio de Janeiro, ha segnalato che le terapie intensive della maggior parte delle capitali degli Stati del Brasile sono vicine alla saturazione. Il rapporto indica che nelle capitali di 25 dei 27 Stati brasiliani i posti letto nei reparti di terapia intensiva sono occupati fino ad oltre l’80%.

A ‘completare’ il quadro il numero totale dei morti registrati come decessi Covid, che come riportato dalla BBC e da altri media mainstream, mostra il dato più alto dopo gli Stati Uniti. Si parla di oltre 266 mila morti, con 1.972 decessi registrati nella sola giornata di ieri.

Guardare ai dati oggettivi per fare un’analisi accurata di quel che sta realmente accadendo nel mondo è di importanza fondamentale. I numeri però, per avere senso, devono essere collocati nel loro contesto. Ecco perché ad esempio quando analizziamo il numero dei nuovi positivi guardiamo anche il numero di tamponi fatti, e ci concentriamo sulla percentuale dei positivi sul totale dei tamponi.

Lo stesso criterio deve essere applicato naturalmente anche nel caso del numero dei decessi, che deve essere rapportato al totale della popolazione, ed il Brasile nel caso specifico, ha una popolazione di 213 milioni di abitanti.

Il numero dei decessi Covid registrato nel Brasile dell’ ‘irresponsabile’ Bolsonaro è in percentuale più basso di quello dell’Italia (1.664 decessi per milione di abitanti), tanto per cominciare, o della Gran Bretagna (1.832), così pure degli USA (1.627), della Spagna (1.534), del Messico (1.477) e anche della Francia (1.366).

E abbiamo preso in considerazione solo i Paesi con non meno di 40 milioni di abitanti, altrimenti il Brasile slitterebbe fino al 25esimo posto come numero di decessi sul totale della popolazione. Tanto per intendersi, il dato del Brasile indica 1.257 decessi per milione di abitanti, molto vicino a quello della Colombia (1.184) e dell’Argentina (1.171).

Per quanto riguarda i posti letto, la sanità del Brasile non se la passa benissimo. L’Argentina ad esempio può contare su circa 5 posti letto per 1000 abitanti (dato 2017) contro i 2,1 del Brasile. L’Italia, per avere un’idea più precisa, arriva a 3,2 contro i 14 circa del Giappone e gli 8 della Germania, per citare un paio di Paesi virtuosi.

Il Brasile quindi registra complessivamente meno decessi dell’Italia pur avendo un sistema sanitario meno preparato ad affrontare l’emergenza, e senza nessun lockdown. In compenso in Italia per ottenere questo risultato (primi al mondo come numero di decessi Covid per milione di abitanti) abbiamo devastato l’intero tessuto socio-economico provocando la più grave crisi dal dopoguerra.

Più che preoccuparci delle scelte fatte da Bolsonaro per il Brasile, forse sarebbe il caso di preoccuparci per le scelte che continuano ad essere fatte in Italia.

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