Per tornare a viaggiare in Ue servirà il Covid pass, ecco qual è la proposta di Bruxelles

Dopo un anno di restrizioni più o meno insensate specialmente in Italia ma non solo, è inevitabile che emerga la necessità di affrontare uno dei tanti nodi da sciogliere, quello degli spostamenti ed in particolare la possibilità di viaggiare.

Un problema che l’Ue ha pensato bene di risolvere con una sorta di Covid-pass obbligatorio per chiunque intenda salire su un aereo, ed ora la proposta è stata presentata dalla Commissione europea che ha spiegato in che modo dovrebbe funzionare questo meccanismo presumibilmente permanente per la libertà condizionata.

La buona notizia è che questo Covid pass dovrebbe essere gratuito per i cittadini dell’Ue, anche se ottenerlo in realtà potrebbe avere un costo per chi ad esempio decida di sottoporsi al tampone che un costo come sappiamo ce l’ha.

Apparentemente sarebbe stato risolto anche il problema del vaccino obbligatorio per poter viaggiare, che avrebbe creato delle pesanti discriminazioni, tuttavia si tratta di una magra consolazione visto che con l’eventuale introduzione del Covid pass potremmo lasciarci definitivamente alle spalle tutta una serie di libertà che prima avevamo.

La libertà di viaggiare, all’indomani dell’introduzione del Covid pass, sarà condizionata all’esito del tampone o legata all’aver effettuato il vaccino anti-Covid, ma come dovrebbe funzionare esattamente?

Per ottenere il Covid pass ci sono tre opzioni

Una volta che la normativa del Covid pass verrà imposta, la possibilità di viaggiare sarà riservata a coloro che saranno in grado di dimostrare di essere in possesso dei ‘requisiti sanitari’ prestabiliti.

Potranno viaggiare quindi coloro che risulteranno vaccinati, o negativi al tampone, o in alternativa abbiano contratto il Covid e siano guariti, avendo quindi gli anticorpi.

Se dovesse essere questa versione del Covid pass ad essere alla fine approvata nell’Ue, non sarà quindi obbligatorio fare il vaccino per poter viaggiare, cosa che da più parti è considerata di grande importanza in quanto evita episodi pesantemente discriminatori nei confronti di coloro che non avranno potuto o voluto vaccinarsi.

Una volta approvata questa proposta della Commissione Ue, i governi dei Paesi membri saranno obbligati a permettere l’accesso a quei cittadini che risultino in possesso del Covid Pass.

Per ottenere il Covid pass attraverso la vaccinazione anti-Covid basta fare uno qualsiasi dei vaccini approvati dall’Ema, ma saranno ritenuti validi anche le altre soluzioni che al momento non hanno ottenuto l’autorizzazione europea come lo Sputnik V e il Sinovac, anche se in questo caso spetterà alle autorità nazionali del Paese d’arrivo decidere se riconoscerne la validità.

E saranno sempre le autorità nazionali a rilasciare il certificato, che potrebbe essere emesso dagli ospedali, dai centri di test o dalle autorità sanitarie.

Ma in cosa consiste questo Covid pass all’atto pratico? Si tratterà di un codice QR con firma digitale che ne garantisca l’autenticità. Nel momento in cui avviene il controllo del certificato viene fatta la scansione del codice e la verifica della firma. A tal proposito si ricorda che ogni organismo autorizzato a rilasciare i certificati ha la propria chiave di firma digitale e tutte le chiavi di firma sono conservate in un banca dati protetta.

Sarà poi la Commissione Europea a creare un gateway attraverso il quale verranno verificate le firme dei certificati di qualsiasi cittadino dell’Ue. Per quanto riguarda i dati personali codificati presenti nel certificato, questi non passeranno dal gateway in quanto tale operazione non risulterebbe necessaria ai fini della verifica della firma digitale.

La Commissione Ue si preoccuperà anche di supportare gli Stati membri nel lavoro di sviluppo del software che dovrà essere usato dalle autorità per verificare i QR Code relativi al Covid pass.

Per quel che riguarda la tutela dei dati personali, da Bruxelles garantiscono che i dati condivisi con il QR code sono solo quelli strettamente necessari, cioè quelli che riguardano la firma digitale dell’ente sanitario che ha eseguito la vaccinazione o dell’istituto che ha eseguito il tampone al fine di garantirne la veridicità.

Molti dettagli che riguardano il funzionamento del cosiddetto Covid pass europeo non sono ancora noti. Ad esempio per quel che riguarda la validità di questo passaporto sanitario, che nel caso di avvenuta guarigione potrebbe arrivare ad una validità intorno ai 180 giorni, quanto meno queste sarebbero le indicazioni che arrivano da Bruxelles.

Diverso il discorso per chi ottiene il Covid Pass e quindi relativo QR code attraverso il tampone, perché in tal caso la validità sarà sicuramente molto meno duratura anche se non si sa ancora di quanto. Ancora più complicata la questione della durata della validità del pass in seguito al vaccino, anche perché del vaccino si sa ben poco, dalla percentuale di efficacia agli effetti collaterali, per non parlare della durata dell’immunizzazione.

I Paesi dell’Ue le cui economie sono maggiormente dipendenti dal turismo hanno come è facile immaginare una certa fretta per poter riaprire le porte ai flussi della bella stagione. Per arrivare al Covid pass però si dovranno trovare degli accordi che potrebbero anche trovare qualche dissenso tra i 27 Paesi membri.

La Grecia intanto scalpita, ed ha annunciato che il governo ha individuato già alcune isole Covid-free in grado di accogliere turisti provenienti dall’Ue, ed ha quindi assicurato che a partire dal 14 maggio tutti i cittadini dell’Ue in possesso di certificato vaccinale o tampone negativo potranno trascorrere lì le proprie vacanze.

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