Caro benzina, inizia ad arrivare il conto degli aiuti economici e a pagarlo saranno tutti i cittadini

Se per quel che riguarda l’andamento dell’emergenza sanitaria una seppur fievole e quanto mai lontana luce in fondo al tunnel inizia ad intravedersi, le conseguenze economiche di questa gestione della pandemia fatta di lockdown e restrizioni spesso totalmente insensate continuano a farsi sentire in modo quanto mai pesante.

La politica di chiusure che è stata adottata prima dal governo Conte e poi dal governo Draghi ha precipitato gli Italiani nella più grave crisi economica dal dopoguerra. Tralasciando quello che non ha funzionato e cosa si poteva fare molto meglio, il conto della crisi, e quindi il conto di questa gestione politica, si fa sempre più salato.

Gli aiuti, per chi li ha effettivamente ricevuti, e per quanto siano stati ben lontani dal compensare le perdite subite dalle attività costrette a chiudere, non potevano che avere un costo per la collettività. Un costo che stiamo già pagando e che continueremo a pagare tutte le volte che facciamo rifornimento.

Il prezzo della benzina è salito del 16% in un anno

Da un anno a questa parte il prezzo dei carburanti è notevolmente aumentato e non è una questione di costo del greggio. La benzina costa circa il 16% in più rispetto a un anno fa, e complessivamente questi rincari peseranno sulle tasche dei cittadini italiani per circa 266 euro l’anno a famiglia, mentre per il diesel il costo annuo a famiglia si attesta intorno ai 230 euro.

Per la collettività l’aumento del prezzo dei carburanti si traduce in un maggior esborso quantificabile in circa 6,5 miliardi di euro.

Ne parla anche AffariItaliani, dove viene spiegato che “la benzina verde è in media a 1,588 euro al litro e il diesel a 1,447. In entrambi i casi è il massimo da oltre un anno, per la benzina da gennaio 2020 e per il gasolio da febbraio dello scorso anno”.

Assoutenti: “ripercussioni sui prezzi dei prodotti trasportati”

Il problema del caro carburanti è stato affrontato in questi giorni anche da Fabio Truzzi, presidente dell’associazione Assoutenti, il quale ad AffariItaliani ha spiegato che “vanno poi aggiunte le ripercussioni sul fronte dei prezzi dei prodotti trasportati, dei beni energetici e dei maggiori costi sostenuti dall’industria, che finiscono per essere scaricati sui consumatori finali”.

Quindi l’appello all’esecutivo: “Chiediamo al Governo Draghi di intervenire sull’abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni”.

Aduc: “lo Stato si riprende i soldi che sta elargendo a pioggia?”

Non tanto un appello quanto un vero e proprio attacco quello che al Governo è stato rivolto dall’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), con il presidente Vincenzo Donvito che ha accusato: “prezzi dei carburanti al massimo. Lo Stato si riprende i soldi che sta elargendo a pioggia? È questo il costo del processo di riapertura dopo la pandemia?”.

“Dati i ristori a chi ha avuto la fortuna di averli o riceverli, visto che il maggiore componente del costo del carburante è quello fiscale, lo Stato sta mettendo in atto un processo di riappropriazione di quanto elargito?” ha domandato Donvito aggiungendo poi: “stiamo forse scontando un errore di fondo di tutta la politica di aiuti economici alla pandemia: soldi a pioggia alle varie categorie, premi (lotterie varie) per incrementare i consumi e un’ipotetica migliore lotta all’evasione fiscale, e rinvii per diverse tasse… Piuttosto che una generalizzata riduzione fiscale su servizi e consumi”.

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