Istat: disoccupazione al 10,5% in lieve miglioramento, ma a febbraio 2020 c’erano 700 mila occupati in più

Stando agli ultimi dati pubblicati dall’Istat, tra il mese di aprile e maggio 2021 si è registrato un lieve aumento del numero degli occupati in Italia. La percentuale di incremento si attesta all’incirca intorno al +0,2%, un lieve aumento che viene quantificato in +36 mila unità, mentre rispetto a prima della pandemia continuiamo ad avere un quadro decisamente peggiore.

Il tasso di disoccupazione scende di una percentuale ridicola tra il mese di aprile e il mese di maggio, pari al -0,1%, attestandosi adesso intorno al 10,5%. Il lieve aumento del numero degli occupati viene presentato come un dato incoraggiante, ma non possiamo dimenticare che rispetto al mese di febbraio 2020, cioè prima di lockdown e restrizioni in chiave anti-Covid, c’erano circa 700 mila occupati in più.

Dall’Istat confermano quindi che nel mese di maggio “prosegue la crescita dell’occupazione iniziata a febbraio 2021: nel corso di questi quattro mesi il numero di occupati è aumentato di 180 mila unità, coinvolgendo entrambe le componenti di genere, tutte le classi di età (ad eccezione dei 35-49 anni), ma solo i dipendenti a termine”.

Se spostiamo il confronto su base trimestrale, rapportando il dato del trimestre marzo – maggio con quello del trimestre precedente (dicembre – febbraio) possiamo vedere che c’è stato un aumento del livello di occupazione dello 0,3% circa, per un totale di 74 mila unità circa.

Il dato che indica la crescita dell’occupazione interessa in particolar modo gli uomini, dipendenti a termine e minori di 35 anni. Il calo invece riguarda le donne, i lavoratori autonomi e le persone con oltre 35 anni di età.

Istat: lieve aumento del reddito delle famiglie ma calano i consumi

Stando ai dati Istat parallelamente alla lieve crescita del livello di occupazione si registra anche un incremento seppur contenuto del reddito delle famiglie, con un +1,5% nel primo trimestre 2021.

Se il reddito imponibile delle famiglie è in crescita, il livello dei consumi va nella direzione opposta. Per quanto riguarda i consumi degli Italiani si registra un calo del -0,6% rispetto al trimestre precedente.

Cresce quindi la propensione al risparmio che raggiunge il 17,1% grazie ad una crescita del +1,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. Con l’aumento del reddito delle famiglie invece è cresciuto il potere di acquisto delle famiglie, che ha registrato rispetto al trimestre precedente un +0,9%.

“Il reddito disponibile e il potere d’acquisto, dopo il calo registrato nel quarto trimestre 2020, hanno segnato un aumento ma restano ancora al di sotto dei livelli precedenti la crisi” spiegano dall’Istituto nazionale di statistica.

Cresce il deficit della Pubblica Amministrazione

Le misure messe in campo per sostenere imprese, lavoratori e famiglie danneggiati dalla crisi economica provocata da lockdown e restrizioni in chiave anti-Covid hanno avuto un costo elevato per le casse dello Stato.

Secondo i dati Istat nel primo trimestre 2021 si è registrato un aumento dell’indebitamento nello delle amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL che ha raggiunto il 13,1% contro il 10,6% dello stesso periodo dell’anno precedente.

“L’incidenza del deficit delle amministrazioni pubbliche sul PIL è sensibilmente cresciuta in termini tendenziali per il consistente aumento delle uscite, dovuto alla prosecuzione delle misure di sostegno al reddito di famiglie e imprese, che è risultato superiore all’incremento delle entrate” chiariscono dall’Istat.

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