Lockdown e restrizioni anti Covid hanno creato troppe disuguaglianze. Buffet: “prepariamoci ad altre crisi”

Se la diffusione del virus di per sé non avrebbe rappresentato un pericolo per l’economia, la sua gestione attraverso lockdown e restrizioni ha reso il Covid-19 una questione quanto mai politica con pesanti ripercussioni di natura socio-economica.

Delle conseguenze economiche prodotte non dalla pandemia in sé ma dalla politica di chiusure in chiave anti-contagio abbiamo parlato in più occasioni. Abbiamo visto come queste scelte politiche abbiano portato ad un notevole aumento delle case in vendita all’asta, e di come abbiano portato ad un incremento della disoccupazione e ad un inasprimento delle disuguaglianze non solo in Italia ma anche in altri Paesi del mondo.

A sottolineare alcuni aspetti che tendono ad essere relegati al ruolo di effetti collaterali inevitabili dalla narrazione dei mass media lo stesso Warren Buffett, Ceo e fondatore di Berkshire Hathaway, che durante una intervista rilasciata alla CNBC ha spiegato che le conseguenze economiche stanno ricadendo “in modo sproporizionato sulle piccole imprese”.

Una realtà alla quale raramente viene dato il giusto peso, e ancor più di rado viene evidenziato che non è stata la pandemia a provocare questa crisi economica e sociale, bensì la sua gestione attraverso lockdown e limitazioni delle libertà individuali in forme e durate variabili che, va precisato, non tutti i Paesi del mondo hanno adottato, non per questo registrando un maggior o minor numero di decessi o di contagi.

Buffet: “la maggior parte delle grandi imprese ha avuto un successo schiacciante”

Il miliardario americano ha prima di tutto ricordato che la vicenda del Covid-19 è tutt’altro che archiviata, ed ha quindi evidenziato come l’impatto economico sia stato “estremamente irregolare”. “Dove molte centinaia di migliaia o milioni di piccole imprese sono state ferite in modo terrivbile, ma la maggior parte delle grandi aziende ha avuto un successo schiacciante” ha fatto notare Buffett.

Eppure bisogna continuare a tenere la guardia alta perché la pandemia che con lockdown e restrizioni ha prodotto nel secondo trimestre 2020 un crollo senza precedenti nella storia moderna degli Stati Uniti, dove è stato segnato in quel periodo un -32,9%, “non è finita”.

“Voglio dire, in termini di imprevedibilità” ha spiegato Warren Buffet durante la sua intervista con Becky Quick dal titolo ‘Buffett & Munger: a Wealth of Wisdom‘ andata in onda in uno speciale della CNBC “è stato molto imprevedibile ma ha funzionato meglio di quanto le persone si aspettassero per la maggior parte delle aziende”.

Il mondo quindi deve imparare da questa esperienza e prepararsi per situazioni anche peggiori in un futuro non così lontano. “Ho imparato che le persone non sanno quanto pensano di sapere” ha detto Buffett “ma la cosa più importante che bisogna imparare è che la pandemia doveva verificarsi, e che questa non è la peggiore che si possa immaginare”.

Secondo il miliardario americano “la società deve prepararsi a cose che sembrano lontane, ma sono possibili e prima o poi accadranno”. Ed è sempre lui a confermare che “ci sarà un’altra pandemia, lo sappiamo. Sappiamo che esiste una minaccia nucleare, chimica, biologica e ora cibernetica. Ognuno di questi eventi ha terribili possibilità di successo. Ma se non facciamo qualcosa al riguardo, la società non sarà mai in grado di affrontare questi eventi“.

“Charlie (Munger) ed io siamo stati molto fortunati” ha detto ancora Buffett “ma la cosa più importante è stata essere in questo momento e in questo luogo. Come possiamo fare in modo che l’umanità, tra 50 e 100 e 200 anni da oggi, possa vivere una vita migliore senza la possibilità di rovinarla?” ha poi concluso il miliardario.

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