Jeff Bezos nello spazio con la sua Blue Origin, è l’inizio di una nuova era per il turismo spaziale

Il patron di Amazon, Jeff Bezos, festeggia il suo “più bel giorno di sempre” con un cappello da cowboy e fiumi di champagne nell’arido deserto del Texas. Si tratta della giornata che ha visto l’imprenditore statunitense varcare in prima persona i confini del cielo per inaugurare l’inizio di una nuova era del turismo spaziale, a bordo della sua Blue Origin.

L’evento rappresenta la coronazione di un sogno per la sua compagnia, proprio nel 52esimo anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11, grazie al modello riutilizzabile New Shepard, un vero e proprio gioiello tecnologico, dedicato al primo americano ad essere andato nello spazio.

La compagnia a bordo del veicolo includeva, oltre a Bezos, tre compagni d’eccezione, ossia il fratello dell’imprenditore, Mark, l’ex pilota 82enne Wally Funk e il 18enne Oliver Daemen. Questi due ultimi passeggeri rappresentano quindi, rispettivamente, la persona più anziana e la più giovane nello spazio.

La loro avventura al di fuori dell’atmosfera terrestre è durata in realtà solo una manciata di minuti, ma è stata comunque sufficiente per regalare all’intero equipaggio emozioni indescrivibili. Durante la conferenza stampa tenutasi subito dopo il suo atterraggio, il patron di Amazon ha affermato: “avevo grandi aspettative, ma sono state superate abbondantemente“.

Secondo quanto affermato dall’imprenditore, l’assenza di gravità è stata la sorpresa più grande. “Fluttuare senza peso è sembrata una cosa così normale, come se l’uomo si fosse evoluto per stare in quell’ambiente. E’ stata un’esperienza piacevole“, ha infatti raccontato ai giornalisti.

Come ogni altro astronauta tornato dallo spazio, Jeff Bezos ha affermato che anche lui è rimasto particolarmente affascinato dalla bellezza della Terra e al tempo stesso dalla sua fragilità. Per questo motivo, una volta raggiunto lo spazio, Bezos ha incoraggiato i propri compagni di viaggio a prendersi qualche minuto di tempo per pensare alla portata della loro impresa.

“Quello che stiamo facendo è avventura, divertimento, ma anche il primo passo di qualcosa di grande“, ha affermato Bezos, che in seguito ha anche aggiunto: “prepareremo la strada per lo spazio, perché i nostri figli e nipoti possano costruire il futuro. Ne abbiamo bisogno per risolvere i problemi qui sulla Terra”.

“Non si tratta di scappare: questo è l’unico pianeta buono che abbiamo nel nostro Sistema Solare, quindi dobbiamo prendercene cura e quando vediamo la sua fragilità dallo spazio lo vogliamo fare ancora di più. Ci vorranno decenni, ma le grandi cose nascono piccole“.

Come recita lo stesso motto della compagnia Blue Origin, infatti, gli obiettivi devo essere raggiunti “gradatim ferociter“, ossia passo dopo passo ma implacabilmente. Ed è proprio questo che ha fatto Bezos nella sua ultima impresa.

Nonostante fosse stato battuto sul tempo dal rivale Richard Branson, della Virgin Galactic, che ha effettuato il suo volo suborbitale lo scorso 11 luglio, l’imprenditore statunitense non si è perso d’animo ed anzi ha deciso raccogliere la sfida puntando ad un obiettivo ancora più ambizioso.

Alla fine dei conti ha infatti oltrepassato il rivale di una 20ina di chilometri in altezza, oltrepassando la linea di Karman, situata a circa 100 chilometri di quota dalla superficie terrestre e che rappresenta il confine tra superficie terrestre e spazio. “Non ero nervoso”, ha affermato Bezos, appoggiato anche dal giovane Oliver che ha confermato che a bordo della New Shepard c’era molto meno tensione di quella che si percepiva a terra“.

“Pensavamo solo a divertirci”, ha affermato il 18enne. Elettrizzati per l’avventura e sorridenti, l’equipaggio del volo NS-16 è salito a bordo della capsula solamente 30 minuti prima del lancio. Ad accoglierli a bordo, poi, vi era il messaggio di benvenuto proveniente dal centro di controllo che, come nel caso di un normale volo, li invitava a “sedersi e rilassarsi“.

Durante il volo tutto ha funzionato alla perfezione. Il veicolo è partito dalla base di lancio della Blue Origin situato vicino a Von Horn, in Texas, ha raggiunto un’altezza di 75 chilometri e qui è avvenuto il distacco del razzo dalla capsula al cui interno si trovava l’equipaggio.

Mentre il razzo tornava a terra, posandosi con i suoi 4 supporti a pochi chilometri di distanza dalla base di lancio, la capsula raggiungeva l’altezza massima di 107 chilometri. Qui i compagni hanno potuto godere di 3 minuti di tempo per effettuare capriole e divertirsi in prossimità delle finestre panoramiche con vista sulla Terra, grazie alla microgravità, come dei veri e propri astronauti.

La discesa per tornare nel deserto del Texas è stata poi frenata da tre grandi paracaduti. Il primo ad uscire dal portellone è stato, naturalmente, Jeff Bezos, anche se la vera ovazione è stata rivolta a Wally, che a 82 anni è finalmente riuscita ad ottenere il titolo di astronauta che la Nasa le aveva negato, dopo anni di addestramento, in quanto donna.

Una volta atterrata, la donna ha infatti affermato: “ho aspettato questo momento per molto tempo. Ci siamo divertiti e non vedo l’ora di rifarlo“.

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