Amazon verso la conquista delle chiavi di casa di milioni di clienti, e per chi vende il servizio ottimi guadagni

Il colosso dell’e-commerce creato da Jeff Bezos si è da tempo conquistato la fiducia di milioni di clienti affezionati, ma è abbastanza da farsi letteralmente consegnare in mano le loro chiavi di casa? Sembra di sì a giudicare da un recente articolo comparso su AP News, dove viene riportata la notizia del progetto di Amazon di convincere i suoi clienti a lasciare ‘le porte aperte’ ai suoi fattorini.

Il gigante dell’e-commerce infatti, anche attraverso alcuni incentivi finanziari. sta spingendo i suoi clienti a dare ai fattorini la possibilità di sbloccare autonomamente le porte dei condomini servendosi di un dispositivo mobile.

Si chiama Key for Business, ed è un servizio che dovrebbe garantire una notevole riduzione del fenomeno dei pacchi rubati in quanto permetterebbe di lasciare i pacchi all’interno delle hall dei condomini invece che all’esterno.

Il beneficio per Amazon risiede poi anche nel fatto che in questo modo le consegne possono essere effettuate più rapidamente, oltre all’evidente vantaggio di ridurre i costi derivanti dal furto dei pacchi e quindi la possibilità di ottenere un ulteriore vantaggio sulla concorrenza.

Come nasce e come funziona Key for Business

Ma come funziona esattamente questo sistema? Chi ha già aderito a Key for Business afferma di aver subito riscontrato un beneficio anche per il semplice fatto che si eliminano i continui squilli del campanello dovuti al via vai dei corrieri Amazon e la definiscono un’alternativa più sicura alla distribuzione di codici a decine di corrieri.

Il programma è già stato annunciato da Amazon nel 2018, ma all’orizzonte potrebbero esserci dei problemi legati al tema privacy man mano che il sistema Key for Business prende piede.

Il primo punto su cui Amazon intende rassicurare è la selezione del personale, infatti la società afferma di effettuare dei controlli in background sui corrieri e che le porte possono essere sbloccate solo se gli addetti hanno in mano un pacco da consegnare, indispensabile per effettuare la scansione e quindi l’apertura della porta.

Non è detto però che gli inquilini siano al corrente che i conducenti di Amazon hanno accesso alle porte d’ingresso del loro edificio per via del fatto che Amazon lascia all’edificio il compito di avvisarli.

Quali sono i rischi connessi al sistema Key for Business?

Un esperto di privacy di nome Ashkan Soltani, in precedenza consulente tecnico senior dell’ex presidente Usa Barak Obama, ha spiegato che qualsiasi dispositivo connesso a internet potrebbe essere violato, incluso quello di Amazon e qualche mal intenzionato potrebbe aprofittarne.

“Sostanzialmente stai introducendo un dispositivo esterno connesso a internet in una rete altrimenti interna” ha spiegato Soltani, che tra i ruoli che ha ricoperto in passato c’era anche quello di capo tecnico presso la Federal Trade Commissione degli Stati Uniti.

I dubbi sollevati da Soltani non hanno comunque ottenuto alcuna risposta dalla società che continua ad utilizzare il sistema. Amazon ha infatti installato il dispositivo in migliaia di condomini negli Usa, senza però fornire dei numeri precisi riguardo il totale delle installazioni effettuate ad oggi.

In alcuni casi gli edifici nei quali i corrieri Amazon possono entrare grazie a questo sistema sono contrassegnati da appositi adesivi, ma non sempre. Si tratta di un adesivo rotondo con il logo del sorriso di Amazon che viene applicato dove è stato installato il dispositivo. In una strada di New York City 3 edifici su 11 avevano l’adesivo e in un altro quartiere erano 2 su 7.

Il sistema insomma continua a diffondersi a macchia d’olio con non poco impegno da parte di Amazon. Infatti in tutto il Paese i venditori incaricati dalla società hanno bussato a migliaia di porte e fatto migliaia di telefonate per raggiungere gli amministratori dei condomini e convincerli ad installare il dispositivo.

In alcuni casi Amazon ha messo in piedi una collaborazione coi fabbri locali per accelerare il processo in quelle occasioni in cui vengono contattati per la riparazione di una serratura. Inoltre la società ha offerto l’installazione del sistema Key for Business gratis, talvolta con una carta regalo Amazon da 100 dollari in omaggio.

Chi ha detto no a Key for Business di Amazon

Tra le persone che sono state avvicinate dalla società per la proposta di installazione di Key for Business troviamo anche lo stesso Ashkan Soltani il quale ha raccontato di aver scoperto l’esistenza di questo sistema proprio in quella occasione. Era il mese di aprile quando i venditori di Amazon gli avevano chiesto l’accesso dell’edificio in cui vive ad Oakland in California, ma la sua risposta è stata negativa.

Soltani infatti ha riferito di aver rifiutato l’offerta di Amazon e che non è stato installato alcun dispositivo in grado di garantire l’accesso ai corrieri del colosso dell’e-commerce.

Un esito positivo lo ha avuto invece la trattativa con Kenton Girard, proprietario di Chicago. Girard a differenza di Solani non ha negato ad Amazon l’installazione del dispositivo che è stata poi effettuata in quattro dei suoi edifici con lo scopo di ridurre il furto dei pacchi Amazon che aveva iniziato a diventare particolarmente frequente.

Per risolvere questo problema Girard aveva persino pensato di far costruire una cassetta per i pacchi all’esterno, così la soluzione offerta da Amazon non poteva che essere accolta a braccia aperte. “Avrei pagato per farlo fare” ha infatti dichiarato Girard.

Il sistema usato dal servizio postale e l’esperimento di Ups

In questo momento solo il servizio postale negli Usa ha un sistema per entrare nei condomini e raggiungere le cassette della posta dei residenti, mentre gli altri spedizionieri una vera e propria soluzione ancora non l’hanno trovata.

UPS afferma di aver testato un sistema per permettere ai suoi dipendenti di entrare nelle abitazioni senza suonare il campanello grazie alla collaborazione con una società di serrature intelligenti. Il test effettuato nel 2018 però non ha avuto esito positivo ma dal momento che UPS non ha fornito spiegazioni né ulteriori dettagli in merito, non si sa ancora cosa esattamente non abbia funzionato.

Stando a quanto afferma la società gli inquilini preferiscono far consegnare i loro pacchi ai negozi di alimentari, alle lavanderie a secco o ai fioristi nelle vicinanze quando non sono a casa. Dalla FedEx sulla vicenda non è arrivato alcun commento.

Key for Business non è il primo tentativo fatto da Amazon per entrare a casa dei clienti

Il precedente tentativo fatto da Amazon per provare ad entrare a casa dei suoi clienti risale al 2017, quando aveva lanciato un sistema che consentiva agli acquirenti di permettere ai corrieri di entrare in casa quando sono fuori per lasciare i pacchi nell’atrio.

Poco dopo anche Walmart ha fatto la stessa cosa, ma i suoi addetti hanno anche rifornito il frigorifero dei clienti con generi alimentari. Sia da parte di Amazon che di Walmart non arrivano molte informazioni circa il numero di persone che si appoggiano a questi servizi ma quel che è certo è che sia per una che per l’altra società il servizio si sta espandendo sempre di più.

Nel 2018 Amazon parte alla conquista dei condomini con il sistema Key for Business. Per conquistare questo traguardo la società aveva bisogno di raggiungere i grandi proprietari e convincerli ad installare il dispositivo. La vera svolta però è arrivata nell’ultimo anno, parallelamente al boom di utenze per tutti i siti di e-commerce legato a lockdown e restrizioni in chiave anti-Covid.

I venditori Amazon che propongono Key for Business guadagnano fino a 11.000 dollari al mese

Amazon nell’ultimo anno ha schierato venditori su tutto il Paese, tant’è che sono apparsi annunci di lavoro a San Antonio e a Miami in cui si afferma che un venditore di Amazon può guadagnare da 3.000 a 11.000 dollari al mese in bonus e commissioni. Ma quanto sta investendo la società in questo campo? Da Amazon non arriva ancora nessuna cifra in merito.

Il sistema del Key for Business comunque non permette a tutti i pacchi Amazon di entrare a casa dei compratori. La società si occupa personalmente del recapito del 60% circa dei propri pacchi in base ai dati sugli acquisti Rakuten Intelligence. Il resto dei pacchi arriva tramite altre compagnie di consegna che non possono servirsi di questo sistema per entrare nelle case degli acquirenti.

Per Amazon la garanzia di diversi vantaggi

Secondo Philip T. Evers, professore di logistica presso la Robert H. Smith School of Business dell’Università del Maryland, l’intenzione di Amazon è quella di installare il dispositivo per il servizio Key for Business nel maggior numero possibile di abitazioni con lo scopo di assicurarsi un ulteriore vantaggio sulla concorrenza.

Il professore ha ipotizzato che “il proprietario potrebbe dire: ‘sai, lo farò solo per una società ma forse non lo vogliamo per tutte le società di consegna che ci sono là fuori”. Secondo il professor Evers Amazon potrebbe utilizzare il servizio anche per il servizio resi. In questo caso il pacco da restituire al mittente potrebbe essere ritirato dalla hall invece di essere portato dall’acquirente all’ufficio postale. Quanto ai piani per il futuro del servizio, Amazon non ha voluto fornire ulteriori dettagli.

Sull’argomento è intervenuto anche Jason Goldberg, chief commerce strategy officer presso la società di marketing Publics Communications, che ha sottolineato quanto per Amazon si tratti di una questione di risparmio di tempo e denaro.

Il servizio permetterebbe infatti ai dipendenti della società di effettuare un maggior numero di consegne durante lo stesso lasso di tempo, e al contempo ridurrebbe il numero dei rimborsi da destinare agli acquirenti vittime dei furti di pacchi Amazon.

Del programma di Amazon legato al servizio Key for Business Goldberg ha sentito parlare a dicembre scorso, quando un fabbro che ha sostituito il buzzer del suo condominio e in quell’occasione si è offerto di installare il sistema di Amazon gratuitamente. Goldberg, che contribuisce alla gestione dell’edificio, ha deciso di accettare la proposta ricevendo così anche un buono Amazon da 100 dollari.

“Lo danno via gratuitamente perché avvantaggia Amazon più di quanto avvantaggi noi” ha spiegato infatti Goldberg.

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