A partire da oggi, 6 agosto, entra ufficialmente in vigore l’obbligo di possesso di green pass per poter accedere a molte attività al chiuso, tra cui bar e ristoranti. Ma è necessario avere la certificazione verde anche per fare sport? Vediamo cosa prevede il decreto.
Negli ultimi giorni, infatti, i dubbi riguardanti l’obbligo del green pass sono cresciuti sempre più, quindi vediamo ora di fare un po’ di chiarezza e se il green pass è necessario per andare in piscina, in palestra, per fare sport individuale o di squadra all’aperto o al chiuso.
Per quali sport è obbligatorio il possesso del green pass?
Secondo quanto previsto dal decreto varato dal governo Draghi, l’obbligo di possesso del certficato verde scatta per poter avere libero accesso a “piscine, centri natatori, palestre e centri benessere“, e anche per poter svolgere “sport di squadra“, ma solamente stando al chiuso.
Per quanto riguarda tutte le attività che possono essere compiute all’aria aperta, invece, siano esse di contatto o di gruppo, non è previsto per il momento l’obbligo di esibire il pass verde.
Quindi, se ad esempio si volesse organizzare una partita a calcetto tra amici, oppure una partita a pallavolo, non sarà richiesto di esibire la certificazione verde solo se queste verranno organizzate all’esterno. Se svolte all’interno di una struttura sportiva, invece, bisognerà portare con sè il proprio certificato.
Come già assodato, i bambini al di sotto dei 12 anni sono esenti dall’obbligo di possedere il green pass, quindi potranno avere libero accesso a tutte le strutture sportive, come piscine e palestre, al chiuso.
Quali sono le regole per poter assistere ad una gara o ad una partita?
Se si volesse solamente assistere ad una competizione sportiva, le regole cambiano. In questo caso, infatti, il decreto prevede che venga esibito il green pass al momento dell’ingresso. Sul sito ufficiale del governo si legge che il certificato verde è necessario per poter assistere a “spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive”, quindi questo include anche gli stadi e i palazzetti sportivi.
Inoltre con il nuovo decreto sono state imposte delle rigide restrizioni per quanto riguarda la capienza delle strutture, sia all’aperto che al chiuso. In particolare, se una regione si trova in zona bianca, la capienza massima consentita è uguale al 50% di quella originale se si tratta di spazi aperti, mentre scende al 25% se si tratta di una struttura chiusa.
Per le regioni che si trovano in zona gialla, invece, “la capienza consentite non può essere superiore al 25 % di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso”.
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