Usa, campagna vaccinale in stallo: le somministrazioni calano dell’87% rispetto ai mesi precedenti

La campagna vaccinale contro il Covid-19 non sta andando come previsto negli Stati Uniti. Il primo obiettivo indicato dal presidente Joe Biden, ossia raggiungere il 70% della popolazione vaccinata entro il 4 luglio, il giorno della Festa dell’Indipendenza, è completamente fallito.

Si tratta infatti di una soglia che ancora adesso sembra essere molto lontana, dato che negli Usa solo il 50,4% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale (percentuale che sale a 58,7% se si considerano i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino).

Sono comunque delle percentuali molto basse considerando che gli Usa dispongono di quantità enormi di vaccini. In Italia, infatti, dove le dosi sono decisamente inferiori, la popolazione vaccinata ha raggiunto il 57%, mentre il loro vicino, il Canada, è prossimo al 61% (60,7%).

Questa situazione preoccupa leggermente la Casa Bianca, considerando anche che la variante Delta non fa che diffondersi a ritmi sempre più elevanti, portando ad un inevitabile aumento dei contagi. A giugno è stato toccato il minimo di 11.000 casi al giorno, ma ora i contagi sono risaliti, arrivando a superare i 100.000, con una media di 500 morti al giorno.

Ritardo degli Usa sulla somministrazione dei vaccini

Mentre la scorsa primavera la campagna vaccinale statunitense procedeva a ritmo più che spedito, tanto da far affermare al presidente Biden che fosse possibile immunizzare il 70% della popolazione entro il 4 luglio, ora da diverse settimane ormai le somministrazioni si trovano in una situzione di stallo assoluto, con una riduzione di circa l’87% rispetto ai livelli dei mesi scorsi.

Sembra che le numerose iniziative messe in atto per cercare di incentivare la popolazione a vaccinarsi siano state del tutto vane. Erano in molti, infatti, a criticare questo tipo di strategia, in cui la somministrazione del vaccino veniva “premiata” con premi che andavano dalle birre gratis a veri e propri premi in contanti, come in West Virginia, dove ai giovani vengono regalati 100 dollari dopo la vaccinazione.

Uno sconsolato Anthony Fauci a inizio luglio ha affermato che, continuando con questi numeri, in autunno ci saranno due Americhe, “una immunizzata e l’altra indifesa”. Potrebbe trattarsi anche di una divisione, in un certo senso, geografica, perché la East Coast presenta percentuali molto elevate di cittadini immunizzati, mentre il South e il Midwest, ossia le zone maggiormente rurali, queste percentuali restano molto basse.

Nel Mississippi infati poco più del 30% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. Situazione che ritroviamo anche in altre zone, come Louisiana, Alabama e Arkansas. Questi valori entrano fortemente in contrasto con quelli, ad esempio, di New York, dove circa il 70% della popolazione ha già ricevuto almeno una dose.

Continuando in questo modo, gli Stati Uniti raggiungeranno la soglia del 75-80% della popolazione immunizzata in forte ritardo rispetto all’Europa. Questo sembra infatti rappresentare un rischio sanitario ed economico che preoccupa fortemente Biden, tuttavia per il momento il governo statunitense non ritiene di essere ad un punto di disperazione tale da introdurre l’utilizzo del green pass, come hanno invece sceto di fare molti governi europei.

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