Sicilia prima Regione a tornare in zona gialla, il cambio di fascia avverrà il 30 agosto

Il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla è già stato scongiurato una volta, proprio per la settimana corrente, ed è successo perché i dati su contagi e ricoveri pubblicati da Agenas differivano da quelli del report dell’Iss/Ministero della Salute.

Ma cos’era accaduto esattamente? L’ultimo bollettino, o meglio il precedente, indicava per la Regione Sicilia il passaggio in zona gialla in quanto tutti i tre i parametri erano oltre le soglie prestabilite per la permanenza in zona bianca, vale a dire incidenza settimanale dei nuovi casi, occupazione dei reparti ordinari e occupazione dei posti di terapia intensiva.

Ricordiamo che si passa in zona gialla se si registrano oltre 50 nuovi casi positivi a settimana ogni 100 mila abitanti, se si supera la soglia di occupazione di posti letto nei reparti ordinari da parte di malati Covid del 15%, e la soglia nei reparti di terapia intensiva del 10%.

Dal report di Agenas emergeva che tutti e tre i valori erano oltre le soglie, e che quindi la Regione Sicilia sarebbe passata in giallo a partire da lunedì scorso. In realtà però la Regione è rimasta poi in zona bianca in quanto i dati del report dell’Istituto Superiore di Sanità e quindi del Ministero della Salute indicavano delle percentuali che differivano da quelli di Agenas tanto quanto bastava per rimandare il cambio di fascia di rischio.

La Sicilia passa dalla zona bianca alla zona gialla, qual è la situazione

Rischio scampato quindi, ma solo per questa volta, perché stando all’ultimo report la Regione sta affrontando un sensibile aumento del numero di nuovi casi ma anche dei ricoveri e persino dei decessi registrati come morti Covid.

Prima di trarre le conclusioni è bene aspettare in realtà che il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmi effettivamente l’ordinanza per il passaggio della Sicilia in zona gialla. Fino ad allora tutto può succedere o quasi.

In realtà questa volta sembra che il destino della Regione, se non altro per la prossima settimana, sia segnato, e che il passaggio in zona gialla non si possa rimandare ulteriormente.

Cosa dicono quindi i dati su contagi e ricoveri in Sicilia? Nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.491 nuovi casi e 11 decessi, e questi sono i numeri più alti tra tutte le Regioni d’Italia.

Quanto alle percentuali di occupazione dei reparti di terapia intensiva e dell’area medica, stando agli aggiornamenti del bollettino coronavirus di ieri siamo rispettivamente intorno all’11% e al 19%, il che significa che entrambe le soglie sarebbero ampiamente superate.

Non resta che attendere l’ufficializzazione del passaggio in zona gialla che arriverà con la firma di Speranza. Nel frattempo in Sicilia ci sono oltre 50 Comuni in zona gialla e 2 Comuni in zona arancione per iniziativa del governo della Regione che ha emesso una ordinanza ad hoc nel dichiarato intento di scongiurare o quanto meno ritardare il passaggio in zona gialla.

Cosa cambia con il passaggio in zona gialla: regole e restrizioni

Con il passaggio in zona gialla in Sicilia scattano alcune restrizioni e limitazioni che in zona bianca non sono presenti, ma quali sono esattamente le differenze? La prima differenza, per quanto si tratti in realtà più di una sfumatura che di un vero e proprio cambiamento, riguarda l’uso delle mascherine all’aperto.

Contrariamente al messaggio fatto passare dalla stragrande maggioranza degli organi di informazione, quanto all’obbligo di mascherina all’aperto cambia ben poco. Infatti in zona bianca è fatto obbligo di portare sempre con sé dispositivi di protezione individuale e di indossarli in caso di assembramenti, mentre in zona gialla è fatto obbligo di indossarli in quei contesti in cui non è possibile garantire il mantenimento della distanza di sicurezza in modo continuativo.

Una differenza un po’ più evidente invece riguarda il numero di persone appartenenti a nuclei familiari diversi che possono sedere insieme allo stesso tavolo ad esempio al bar o al ristorante. In zona bianca in teoria sarebbe in vigore il limite di 6 persone non conviventi allo stesso tavolo, mentre in zona gialla l’asticella si abbassa a 4.

Le ripercussioni di questa regola dalla dubbia efficacia sotto l’aspetto sanitario, si hanno non solo lato economico per le attività che operano nella ristorazione, ma soprattutto in caso di cerimonie quali matrimoni e simili. Se ci si sposa in zona gialla infatti al ristorante possono sedere allo stesso tavolo fino a un massimo di 4 persone non conviventi.

Nessuna differenza invece, tra zona bianca e zona gialla, per quel che riguarda gli spostamenti, sono consentiti anche gli spostamenti fuori dalla Regione con o senza Green pass. E a proposito del lasciapassare verde non ci sono differenza nemmeno per quel che riguarda le attività presso le quali è necessario esibirlo per poter entrare. 

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