Il report del Regno Unito rivela: 89% dei contagiati di Covid sono vaccinati. Gli esperti si interrogano

Il nuovo report del ministero della Salute britannico ha mandato in crisi gli esperti che non si spiegano per quale ragione i soggetti vaccinati si contagino più dei non vaccinati. Il rapporto in questione è stato pubblicato sul sito ufficiale del ministero con la data del 20 agosto, ma fondato sui dati raccolti nel periodo che va dal 1° febbraio al 15 agosto 2021.

Ora gli esperti si stanno ponendo qualche domanda, il che è da ritenersi il ‘minimo sindacale’ dopo che in tutto il Paese è stata portata avanti con grande convinzione una campagna di vaccinazione di massa simile a quella che abbiamo visto in Italia.

Regno Unito, l’89% dei contagiati era vaccinato

Dal rapporto del ministero della Salute britannico, di cui si parla tra gli altri su Affaritaliani.it, è emerso che l’89% dei contagiati dal Sars-nCoV-2 erano persone vaccinate contro il virus, mentre solo il restante 11% dei contagi ha interessato soggetti che non avevano ricevuto nemmeno una somministrazione del siero sperimentale.

In Regno Unito la variante Delta ha contagiato tra i vaccinati 386.735 soggetti nel periodo preso in esame nel rapporto del ministero della Salute, 337.834 avevano meno di 50 anni di età, mentre 48.264 avevano oltre 50 anni.

Per quanto riguarda gli over 50, tra i non vaccinati i contagi sono risultati in tutto 4.891 nel periodo di riferimento, quindi circa un decimo rispetto al numero delle persone vaccinate. Sempre per quanto riguarda gli over 50 secondo lo stesso report le persone che finiscono in emergenza sono soprattutto vaccinati, in un rapporto di 4 a 1.

Oltre 1000 decessi Covid tra i vaccinati, tra i non vaccinati poco più di 300

Per quanto riguarda poi i decessi la storia si ripete, infatti nel rapporto si contano 1076 decessi Covid tra i vaccinati e solo 318 tra i non vaccinati. E questi numeri non possono che mettere in allarme gli esperti che ora dovranno provare a trovare delle spiegazioni, mentre in Italia si continua a proporre una narrazione diversa, secondo la quale a riempire gli ospedali sono solo i non vaccinati.

Sembra essere l’Italia però a fare eccezione rispetto alla regola, perché anche i dati ufficiali che arrivano da Israele mostrano un quadro che si avvicina più a quello mostrato dal ministero della Salute britannico che non a quello italiano.

Di media su 500 persone ricoverate, in Israele circa il 60% hanno ricevuto il vaccino. Un dato che però sarebbe giustificato dagli esperti con la spiegazione che “la concomitanza di più fattori porta a questo risultato inatteso: la maggioranza delle persone nel Paese sono vaccinate (rispetto alle non vaccinate), a farlo sono soprattutto anziani, quindi più a rischio, il vaccino non immunizza al 100% e colpisce chi è più fragile e in età avanzata” riferiscono su Affaritaliani.

Una situazione comunque diversa da quella che vediamo in Regno Unito quindi, visto che qui circa l’89% dei contagiati è vaccinato.

Ci sono diversi fattori che possono aver inciso su questi numeri, a cominciare dal fatto che Londra considera vaccinati anche i soggetti che hanno ricevuto la somministrazione di una sola dose del siero, mentre molti esperti ritengono che non sia sufficiente ad offrire una protezione.

Sappiamo che la variante Delta riesce ad aggirare la protezione offerta dal vaccino, come confermato da alcuni esperti anche in Italia, che parlano di una variante in grado di “bucare il vaccino”.

Risultato? In Regno Unito si contano quasi 200 morti al giorno, numeri vicini a quelli di marzo, e oltre 30 mila nuovi casi positivi. Nella sola giornata di lunedì erano stati registrati 31.914 nuovi positivi e 40 decessi.

In Regno Unito poche restrizioni ma molti contagi

Eppure la campagna vaccinale è andata a gonfie vele, con l’88% della popolazione adulta che ha ricevuto almeno una dose, mentre il 77% ha completato il ciclo vaccinale. Quasi tutte le restrizioni in Regno Unito sono state quindi revocate già da metà luglio, permettendo un seppur limitato, ritorno alla normalità, anche perché per l’accesso ad alcuni eventi e locali pubblici viene ancora richiesto il Green Pass.

Non sono pochi coloro che continuano ad indossare le mascherine anche se non è più obbligatorio, e in molti preferiscono lavorare da casa per evitare occasioni di contagio, eppure i contagi giornalieri continuano ad aumentare. Negli ultimi 7 giorni si è registrato un incremento del 13.5% dei nuovi casi rispetto ai 7 giorni precedenti.

In una settimana si sono registrati inoltre 705 decessi Covid, con un aumento dell’8,8% del tasso di mortalità rispetto alla settimana precedente. Ricordiamo a tal proposito che in Regno Unito il tasso di mortalità “si calcola rispetto a quelle persone che sono morte dopo essere risultate positive al Covid-19 negli ultimi 28 giorni” spiegano su Affaritaliani.

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