Zona gialla: quali Regioni rischiano di passare in giallo tra il 6 e il 13 settembre? Ecco la situazione in Italia oggi

Il passaggio in zona gialla per ora riguarda solo la Sicilia, che è ‘condannata’ a restarci almeno fino al prossimo 13 settembre. Se non altro però non c’è al momento alcun rischio per l’isola di passare in zona arancione, visto che anche gli ultimi dati confermano l’attuale fascia di rischio e non indicano un peggioramento significativo della situazione.

Le altre Regioni che rischiano di passare in zona gialla sono la Calabria e la Sardegna, ma sembra che il peggioramento della situazione cui si assisteva un paio di settimane fa abbia subito un arresto che almeno per la settimana entrante dovrebbe ‘salvare’ entrambe le Regioni dal passaggio ad una fascia di rischio più alta.

Quali Regioni in zona gialla dal 6 settembre?

L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità mostra una situazione abbastanza stabile per quel che riguarda l’andamento del contagio, con un’incidenza dei nuovi casi che supera la soglia dei 50 a settimana per 100 mila abitanti soprattutto nelle Regioni a più alta vocazione turistica.

Appare comunque tutto sommato sotto controllo la situazione degli ospedali, con i letti in area medica ben al di sotto della soglia del 15% che comporterebbe il passaggio in zona gialla, e i letti nelle terapie intensiva al di sotto della soglia del 10%.

La Sicilia è ancora oggi l’unica Regione che ha superato tutte e tre le soglie, quindi oltre all’incidenza dei nuovi casi, dato su cui la Sicilia è prima Regione in Italia, il livello di carico per il sistema sanitario coi posti in area medica occupati per il 23%, e quelli in terapia intensiva al 13%.

Ci sono poi altre due Regioni che hanno un’incidenza dei nuovi casi superiore ai 50 per 100 mila abitanti, e che hanno superato anche una delle due soglie. Si tratta della Calabria, che in area medica ha raggiunto il 17%, e della Sardegna che ha raggiunto il 13% invece nei reparti di terapia intensiva.

In base agli ultimi dati dell’ISS tuttavia entrambe resteranno in zona bianca almeno per un’altra settimana. Il passaggio in zona gialla potrebbe avvenire invece a partire dal 13 settembre, ma naturalmente è ancora presto per poterlo affermare con certezza.

Se non ci saranno colpi di scena sarà quindi solo la Sicilia a rimanere in zona gialla per tutta la settimana che va dal 6 al 12 settembre, mentre tutto il resto del Paese sarà ancora in zona bianca.

Tra le Regioni coi dati migliori Lazio e Piemonte

Se per Sardegna e Calabria la situazione si mostra estremamente in bilico, per Lazio e Piemonte al contrario vediamo dei numeri incoraggianti che lasciano pensare che non vi sia il rischio di passaggio ad una fascia di rischio più alta per diverse settimane.

In Sardegna ci sono circa 230 pazienti ricoverati in terapia intensiva (23 in area medica), mentre in Calabria ce ne sono 186 in area medica, mentre in terapia intensiva se ne contano solo 15.

In Piemonte il quadro invece è ben diverso, con un numero di nuovi casi segnalati nella settimana tra il 22 e il 29 agosto che risulta in crescita rispetto alla settimana precedente stando ai dati del pre-report dell’ISS. La percentuale di positività ai tamponi resta del 2% e l’Rt calcolato sulla data di inizio dei sintomi passa da 1.05 a 0,98.

Nei reparti di terapia intensiva la percentuale di occupazione da parte di malati Covid è passata dall’1 al 2%, mentre nei reparti ordinari si passa dal 2 al 3%. Insomma una situazione che si mostra del tutto sotto controllo con un valore dell’incidenza e del numero dei ricoveri che come precisato dalla stessa Regione concorrono favorevolmente a mantenere il Piemonte in zona bianca.

Quanto alla Regione Lazio i dati sono persino migliori di quelli che arrivano dal Piemonte, infatti dall’Unità di Crisi della Regione Lazio sottolineano: “dalle ultime rilevazioni si conferma un parametro Rt a 0.83, in calo rispetto al precedente dato, e un’incidenza di 58 casi ogni 100 mila abitanti, anche essa in calo. Prosegue la campagna di vaccinazione, nel Lazio raggiunta la quota di 4 milioni di cittadini che hanno completato il percorso di vaccinazione, pari ad oltre il 77% della popolazione con età superiore a 12 anni”.

L’incidenza nuovi casi in Italia è più alta nelle località turistiche

Il dato messo in evidenza dai numeri relativi all’incidenza dei nuovi casi è quello di una maggior concentrazione nelle aree a maggior vocazione turistica.

I picchi più alti di incidenza nuovi casi a 7 giorni per 100 mila abitanti li troviamo infatti nella parte meridionale della Sardegna dove si arriva anche oltre quota 200, ma anche la Calabria, in particolare la punta, e l’intera Sicilia dove si arriva in alcune zone oltre i 300 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti.

Coinvolte in questo fenomeno legato presumibilmente ai flussi turistici, sebbene in misura minore, troviamo anche alcune province della riviera adriatica, invece risultano avere una incidenza di nuovi casi particolarmente bassa le Regioni del Nord-Ovest, ma anche Campania e Puglia.

In Sicilia diversi Comuni in zona arancione

Alcuni Comuni in Sicilia si trovano già in zona arancione da giorni, in quanto il governo della Regione ha deciso di imporre misure più stringenti nel tentativo di ridurre la curva dei contagi.

È il caso dei Comuni di Barrafranca in provincia di Enna, e di Niscemi in provincia di Caltanissetta che resteranno in zona arancione almeno fino al 9 settembre per via della proroga disposta in questi giorni dal presidente della Regione Nello Musumeci.

Quali sono quindi le limitazioni imposte in questi Comuni? L’attività di somministrazione di cibi e bevande sarà ancora consentita ma con il limite massimo di quattro persone ai tavoli al chiuso se non appartengono tutte allo stesso nucleo familiare, e leggiamo su Today.it dell’“obbligo di Green Pass per i locali al chiuso”.

La stessa ordinanza introduce a partire da oggi 4 settembre fino al 14 settembre altri 9 Comuni in zona arancione, otto dei quali si trovano in provincia di Siracusa. Ad essere inclusi in questa ordinanza sono Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Ferla, Francofonte e Catenanuova in provincia di Enna.

Quello che si tenta di evitare è che un così rapido aumento del numero dei nuovi casi possa portare ad un sovraccarico ulteriore per le strutture ospedaliere e che quindi nel giro di qualche settimana l’intera Regione possa ritrovarsi in zona arancione.

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