Sentenza del Tar stabilisce: a scuola illegittimo obbligo mascherina al banco se c’è distanziamento

Appena qualche giorno fa in conferenza stampa il ministro dell’Istruzione Bianchi e il ministro della Salute Speranza hanno confermato quanto il governo ha stabilito con il decreto Covid entrato in vigore il 6 agosto 2021. Hanno infatti ricordato che a scuola se in una classe tutti sono vaccinati allora sarà possibile non indossare le mascherine.

Nel frattempo però arriva proprio oggi la notizia che il Tar del Lazio, con sentenza n. 943/2021, ha definito illegittima la misura contenuta nel Dpcm del 14 gennaio 2021 con cui si impone agli studenti di età superiore a 6 anni l’uso della mascherina in classe anche quando sono seduti al banco e distanziati dai compagni.

Potere esecutivo e potere giudiziario insomma non appaiono affatto in sintonia, quanto meno sulle imposizioni inerenti l’aspetto Covid riguardanti l’ambiente scolastico.

Se da una parte abbiamo un governo che cerca di far leva sull’obbligo di mascherina in classe anche al banco per spingere sulle vaccinazioni, dall’altra abbiamo la sentenza del Tar che invece dichiara illegittimo l’obbligo (al banco e distanziati) indipendentemente dallo stato di vaccinato o non vaccinato degli studenti.

Tar: niente obbligo di mascherina se al banco e distanziati

La sentenza del Tar del Lazio con cui viene dichiarata illegittima la misura che obbliga gli studenti sopra i 6 anni a indossare tutto il tempo la mascherina in classe anche se seduti al banco e distanziati non lascia molto spazio all’interpretazione.

Inoltre viene chiarito in modo cristallino per quali ragioni tale obbligo non ha ragione di esistere e, anzi, è potenzialmente dannoso per gli studenti. Il Dpcm infatti impone a tutti gli studenti a partire dai 6 anni di età di indossare la mascherina anche quando si trovano seduti al banco ed è rispettata la norma del distanziamento fisico.

Un principio che i giudici hanno bocciato accogliendo invece le istanze dei ricorrenti i quali lamentavano la sproporzione e l’arbitrarietà del provvedimento. Anzitutto infatti si sottolineava la totale assenza di evidenze scientifiche in grado di dare la certezza che la mascherina non possa essere rimossa in condizioni di staticità laddove siano mantenute in maniera continuativa le distanze di sicurezza dagli altri studenti.

I ricorrenti hanno altresì fatto notare la contraddizione tra la misura contenuta nel Dpcm del 14 gennaio 2021 e quanto indicato dall’Oms, dall’Unicef e persino dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico.

Sono stati inoltre evidenziati i potenziali danni psicologici che gli studenti, specie i più piccoli, potrebbero subire in una fase evolutiva delicata, i quali potrebbero effettivamente risultare superiori ai benefici risultanti dall’utilizzo della mascherina sul lato protezione dal contagio.

Cosa dice quindi la sentenza del Tar del Lazio? I giudici hanno definito:

“illegittimo il Dpcm 14 gennaio 2021, nella parte in cui impone l’uso delle mascherine a scuola anche in situazione di rispetto delle distanze previste dalla normativa emergenziale Covid-19, e senza prevedere alcuna misura al fine di garantire che un minore, pur privo di patologie conclamate, possa essere esonerato dall’uso della mascherina in classe ove risenta di cali di ossigenazione o di altri disturbi o difficoltà”.

Quali conseguenze dopo la sentenza del Tar?

La sentenza del Tar, tuttavia, giunge quasi 8 mesi dopo l’emanazione del Dpcm, e quindi pur dando ragione ai ricorrenti, i giudici hanno dichiarato “improcedibile” la sentenza visto che il provvedimento esaminato nel frattempo è scaduto.

Appare evidente quindi che il potere esecutivo, avendo adottato la strategia del ‘delirio normativistico’, riesce ad eludere con estrema facilità il controllo esercitato dal potere giudiziario.

Come sottolineato anche da OrizzonteScuola.it tra l’altro, questa sentenza “non ha fatto politica” nel senso che il governo Draghi continua a seguire la stessa linea, ignorando le raccomandazioni del Cts in base alle quali gli studenti dovrebbero avere la possibilità di togliere la mascherina nel momento in cui viene rispettata la distanza di sicurezza, e allo stesso modo la sentenza del Tar.

L’unico risultato concreto prodotto dalla sentenza del Tar riguarda la possibilità, in caso di accertamento del danno psicologico subito dallo studente, di procedere per ottenere il risarcimento del danno.

Niente mascherina se tutti vaccinati? L’associazione nazionale presidi lancia l’allarme discriminazione

Il decreto Covid con il quale si stabilisce che se in una classe tutti sono vaccinati allora sarà possibile non indossare la mascherina è stato emanato il 23 luglio per entrare in vigore il 6 agosto, ed appare in evidente contrasto con quanto stabilito dalla sentenza del Tar del Lazio di cui sopra.

Il punto è che la sentenza del Tar del Lazio è riferita specificamente al Dpcm 14 gennaio 2021, e non si applica automaticamente a qualsiasi norma emanata dal potere legislativo o dal potere esecutivo che risulti in contraddizione con essa. Motivo per cui per prima che una sentenza stabilisca l’illegittimità della misura contenuta nel decreto Covid l’anno scolastico potrebbe essersi già concluso.

E nel frattempo cosa sarà accaduto? La norma contenuta nel decreto Covid del 6 agosto stabilisce che è fatto obbligo a tutti gli studenti dai 6 anni in su di indossare la mascherina anche quando sono seduti al banco e distanziati, e prevede al contempo la possibilità di togliere la mascherina solo se nella stessa classe risultano tutti vaccinati.

Il rischio, come appare evidente a qualsiasi persona dotata di buon senso, è che le eventuali minoranze di alunni non vaccinati, che presumibilmente ci saranno in ogni classe magari con qualche eccezione, rischiano di essere discriminate.

A lanciare l’allarme è in particolare l’Anp (Associazione Nazionale Presidi) con il presidente Antonello Giannelli che spiega: “nelle aule ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato, e questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina. Si pensi, per esempio, se in una classe di 25 studenti c’è solo uno senza vaccino, come si sentirà questo ragazzo?”.

“La possibilità di togliere la mascherina nelle classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale è prevista dal decreto legge varato dal governo lo scorso 6 agosto con le misure urgenti per l’avvio del nuovo anno scolastico” precisano dal ministero dell’Istruzione.

“Insieme al ministero della Salute, tenuto conto anche degli aspetti legati alla privacy, si sta ora lavorando per l’attuazione di questa novità che non vuole assolutamente creare discriminazioni” dicono ancora dal ministero “quanto piuttosto consentire un progressivo ritorno alla normalità”.

Purtroppo però, quali che siano le intenzioni per cui una norma profondamente discriminatoria viene imposta, il risultato sarà comunque quello di creare discriminazioni, quanto al ritorno alla normalità invece di garanzie ve ne sono ben poche in ogni caso.

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