Test salivari e tamponi nasali, con quali viene rilasciato il Green Pass e quanto costano

Per avere il Green Pass bisogna aver completato il ciclo vaccinale, essere guariti dal Covid, oppure aver effettuato un test (antigenico o molecolare) con esito negativo. Ora che l’obbligo di essere in possesso del pass verde è stato ulteriormente esteso fino ad interessare tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi, sia del pubblico che del privato, tutti i non vaccinati dovranno ricorrere ai vari test.

Ma quali sono esattamente i test che permettono di ottenere il Green Pass? Il test sierologico ad esempio stabilisce solo se sono presenti gli anticorpi contro il Sars-CoV-2, ma non indica se il virus è ancora presente nell’organismo oppure no, motivo per cui, come sappiamo, non può essere usato per avere il pass.

Tuttavia anche tra i test in grado di stabilire se il virus del Covid-19 è presente o meno nell’organismo alcuni non consentono di ottenere il Green Pass. Proviamo quindi a fare un po’ di ordine iniziando col dire che ci sono tre tipologie di test che consentono il rilascio del pass, e sono i seguenti:

  • tampone antigenico
  • tampone molecolare
  • test salivare molecolare

Non va bene invece, se viene effettuato con l’intento di ottenere il pass verde, il test salivare antigenico (quello rapido) in quanto ritenuto troppo poco affidabile.

Il tampone molecolare

Il test più utilizzato e al tempo stesso quello ritenuto più affidabile per stabilire se un soggetto è positivo al Sars-CoV-2 è il test molecolare naso orofaringeo che permette di effettuare un’indagine in grado di rilevare il genoma (RNA) del virus nel campione biologico prelevato.

Si parla in questo caso di un test con un alto grado di sensibilità e specificità, il che significa che permette di individuare gli individui positivi al virus riducendo al minimo i casi di falsi positivi, inoltre come specificato anche su Il Sole 24 Ore questo strumento diagnostico ha una elevata capacità di identificare correttamente i soggetti negativi.

Il tampone molecolare naso orofaringeo viene quindi considerato “il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19 in termini di sensibilità e specificità” come lo stesso ministero della Salute afferma nella sua circolare “Aggiornamento delle indicazioni sull’impiego dei test salivari per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2”.

Una volta prelevato il campione attraverso l’utilizzo del classico tampone questo deve essere analizzato in laboratori altamente specializzati. Il risultato viene reso noto nel giro di tre/sei ore, ed il costo si aggira intorno ai 60 euro.

Tampone rapido per test antigenico

Con il test antigenico si vanno a cercare, all’intero dei campioni respiratori prelevati attraverso il tampone naso-faringeo, le proteine virali, gli antigeni appunto. Si tratta quindi di un test ugualmente invasivo, che a fronte di una minore affidabilità permette di ottenere il risultato ad un costo inferiore e in un lasso di tempo decisamente più breve.

Rispetto ai test molecolari di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, i test antigenici hanno una sensibilità e specificità inferiori. Questo vuol dire che ci sono maggiori possibilità di trovarsi davanti a un falso-negativo nel caso in cui ci sia una bassa carica virale, e nel caso di positività risulta necessario confermare l’esito con un tampone molecolare.

Si tratta di una valida alternativa al tampone molecolare in quanto si rivela un ottimo strumento per le indagini di screening e in tutti quei casi in cui servono indicazioni per le azioni di controllo in tempi brevi.

L’esito del tampone antigenico si ottiene infatti nel giro di 30/60 minuti, e il costo a seguito della scelta dell’esecutivo di imporre il prezzo calmierato, è di 15 euro.

Test salivari molecolari

Anche i test salivari molecolari, come le altre due opzioni viste fin qui, permettono di ottenere la certificazione verde, a patto naturalmente che l’esito sia negativo.

A stabilire che l’esito di questi test è da ritenersi valido al fine del rilascio del Green Pass è stata una circolare del ministero della Salute. In questa circolare vengono citate recenti evidenze scientifiche sulla base delle quali i test salivari molecolari sono risultati in grado di raggiungere un livello di sensibilità compreso tra il 77% e il 93%.

Alcuni studi condotti in ambito scolastico inoltre hanno messo in evidenza una elevata concordanza tra gli esiti ottenuti tramite test salivare molecolare e quelli ottenuti attraverso test molecolare su tampone nasofaringeo e orofaringeo.

Infatti nel caso in cui un soggetto venga trovato positivo al Sars-CoV-2 con un test salivare molecolare non occorre cercare ulteriore conferma attraverso un test molecolare tramite tampone.

Il risultato del test salivare molecolare richiede un’attesa di circa 24/48 ore, mentre il costo rimane fissato a 60 euro.

Il test salivare molecolare si usa solo di rado, ecco perché

Dal momento che il test molecolare con tampone, e il test molecolare salivare hanno lo stesso grado di affidabilità, è legittimo domandarsi come mai vi sia un impiego ancora estremamente ridotto di questo strumento diagnostico.

Il test salivare molecolare offre (a parità di prezzo) il vantaggio di essere molto meno invasivo rispetto al tampone molecolare. In compenso però l’esito viene reso noto in tempi relativamente lunghi.

“L’impiego dei test salivari molecolari richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni” si legge ancora su Il Sole 24 Ore, anche se non viene specificato quali siano esattamente questi passaggi.

La decisione di limitarne l’uso sarebbe quindi legata alla necessità di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali garantendo così adeguate risorse per la sostenibilità di tale attività di sanità pubblica.

I test salivari molecolari possono quindi essere considerati un’opzione valida per ottenere il Green Pass solo nei seguenti casi:

  • individui fragili con scarsa capacità di collaborazione come anziani nelle Rsa, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico
  • attività di screening che interessa bambini coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione del Sars-CoV-2 in ambito scolastico
  • attività di screening dei contatti in caso di bambini anche al di fuori del Piano di monitoraggio
  • operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.

Test salivare rapido

Come detto in apertura, il test salivare rapido è l’unico dei quattro strumenti diagnostici che non è ritenuto valido per il rilascio del Green Pass.

Il ministero della Salute ha spiegato che i test antigenici rapidi su saliva “non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità”.

Il costo del test antigenico salivare è decisamente contenuto infatti si parte da 4 euro.

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