Ipotesi estensione obbligo vaccinale per altre categorie di lavoratori: le opinioni discordanti di Vaia e Locatelli

L’ipotesi di estensione dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19, inizialmente ipotizzata solo per alcune categorie di lavoratori e poi anche per tutto il resto dei lavoratori, resta in piedi.

Vari esperti ed esponenti del governo continuano a discutere a riguardo, seppure la decisione sia stata rinviata alle prossime settimane. Gli ultimi a schierarsi sono Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, e Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Cts (Comitato Tecnico Scientifico).

Uno ritiene che l’obbligo dovrebbe essere applicato al più presto anche ad altre categorie di lavoratori, mentre l’altro sembra voler attendere per l’estensione dell’obbligo.

Ecco quando potrebbe essere introdotto l’obbligo vaccinale secondo Locatelli

Durante un’intervista a “Che tempo che fa”, Franco Locatelli ha affermato che l’obbligo vaccinale potrebbe essere introdotto solamente “qualora ve ne fossero le indicazioni e gli estremi”. Il coordinatore del Cts ha poi sottolineato che finora la strategia vaccinale in Italia, che punta sul convincimento e la persuasione della popolazione, si è rivelata di grande successo.

Tuttavia, se si dovesse presentare l’occasione, si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale. Locatelli non perde poi occasione per invitare nuovamente la popolazione restante a vaccinarsi, nonostante sia già stata registrata una copertura dell’86% della popolazione over 12 con almeno una dose e dell’82% con entrambe le dosi.

Ecco a chi dovrebbe essere esteso l’obbligo vaccinale secondo Vaia

Il direttore dell’Istituto di Malattie Infettive Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha parlato di obbligo vaccinale durante un’intervista a “Il Messaggero”. Secondo l’esperto gli italiani che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino sono fin troppi.

“Se resta troppo vasta la platea dei non immunizzati, il virus continuerà a circolare e questo rappresenta un guaio. Mentre diamo le terze dosi non dobbiamo distrarci dall’obiettivo più importante, ossia vaccinare più persone possibili”.

Secondo quanto affermato da Vaia, una possibile soluzione al problema sarebbe quella di estendere l’obbligo vaccinale a più categorie di lavoratori. Per il momento l’obbligo resta per il personale sanitario, ma, secondo l’esperto, questo dovrebbe essere esteso “a tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico. Non deve essere sufficiente il green pass ottenuto con il tampone“.

Sono molti i dubbi sull’estensione dell’obbligo vaccinale

Sono in molti, però, ad opporsi a questa possibile estensione dell’obbligo vaccinale. Anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha espresso il proprio scetticismo in merito. Durante un’intervista a Radio 24, Sileri ha ribadito il successo della campagna vaccinale in Italia, affermando che in questo modo è stato raggiunto quasi il 90% della popolazione interessata e che “anche con l’obbligo non si andrebbe oltre”.

Secondo il sottosegretario alla Salute, dunque, l’introduzione dell’obbligo non aiuterebbe in alcun modo ad ottenere maggiori punti percentuali nella campagna vaccinale. Sileri resta quindi dell’idea che la strategia migliore sia quella di comunicare con le persone e cercare di convincerle a vaccinarsi, senza l’introduzione di alcun obbligo.

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